Abbiamo una visione utilitaristica dei rapporti con le persone che hanno un minimo di potere: Tizio mi serve per ottenere questo, Caio per quest’altro… Ma probabilmente Tizio e Caio sono già subissati da richieste di favori. Per evitare di confonderti nella massa dei questuanti, cambia strategia. Anziché chiederti cosa loro possono fare per te, domandati cosa tu puoi fare per loro. In che modo puoi acquisire meriti ai loro occhi. Possono essere anche piccole cose: una cortesia, un complimento sincero, l’interessamento nei loro confronti. Non come vacche da mungere, ma come persone. Fallo, e non sarai il solito rompiscatole. Bensì un amico.
Verissimo.
Presioso come sempre,con le sue parole e concetti.
Grazie
Sante parole, sono daccordissimo con te, ma a volte mi riesce molto difficile…
Quando i favori li fai tu …dai troppa disponibilità..del tuo tempo ..delle tue cose…e quando hai bisogno..si fa il vuoto intorno!Diciamo che molta gente ti sta attorno per i tuoi favori.. ma non è amicizia…è sfruttamento…
Secondo la visione gerarchica della società, purtroppo, coloro che oggi ci possono fare dei favori hanno dovuto sottostare , a suo tempo, a persone che li sfruttavano (magari anche in veste di amici). Non è bello ammetterlo, ma questo modo utilitaristico di intendere i rapporti umani nasce dal materialismo dilagante e dalla necessità (qualche volta addirittura drammatica) di sopravvivere. E’ finito il tempo della condivisione generosa: o sei dentro la società o ne sei fuori. Essere altruisti può costare caro in un mondo spietato come il nostro. Io combatto questa mentalità e tratto sempre lealmente ma solo perché non ho bisogno di nessuno né dei favori di nessuno. Purtroppo è umano agire secondo il nostro interesse, dovremmo, però, almeno imparare a collaborare col prossimo per cercare di ottimizzarne la distribuzione. Amicizia e cooperazione sono un binomio nobile e vincente, oltre che auspicabile.