Mario Furlan, life coach – Occhio ai polpacci!

La maggior parte dei bodybuilder ama allenare braccia e petto. E odia allenare i polpacci. Perché richiedono più fatica per crescere: più serie, più ripetizioni, più sudore. Ed è facile vedere atleti con grandi bicipiti, ma con polpacci striminziti.
E’ comodo fare ciò che ci piace e in cui siamo bravi; è scomodo, invece, fare ciò che non piace e in cui siamo deboli. Ma è proprio lavorando sulle nostre debolezze che diventiamo persone migliori. Arnold Schwarzenegger aveva pettorali possenti, ma polpacci troppo magri. Tagliò i pantaloni, in modo che i suoi polpacci fossero sempre visibili. A ricordargli il suo punto debole. Ci dedicò ore e ore, ogni settimana. Finché non vinse il Mister Olympia proprio grazie ai polpacci. Il suo ex punto debole era diventato il suo orgoglio.

Mario Furlan, life coach – I grandi ti fanno sentire grande

Ci sono persone che ti fanno sentire piccolo in loro presenza. E altre che ti fanno sentire grande. C’è chi passa il tempo a raccontarti quanto è bravo, intelligente, brillante: ha bisogno di sentirsi grande facendoti sentire inferiore a lui. E c’è chi, invece, si interessa davvero a te. Ti ascolta non solo con le orecchie, ma anche con il cuore. E ti fa sentire importante grazie alla sua attenzione.
Chi ha bisogno di sentirsi grande facendoti sentire piccolo è un piccolo uomo. Chi, al contrario, ti fa sentire grande con il dono della sua attenzione è un grande. Non ha bisogno di un pubblico che lo applauda. Perché non gli servono gli applausi: sa già di essere una persona di valore.

Mario Furlan, life coach – Non farai soldi se pensi solo ai soldi!

Non puoi fare i soldi avendo come unico scopo quello di fare i soldi. Non puoi raggiungere grandi risultati professionali se il tuo unico obiettivo è quello di fare carriera. Perché serve di più. Serve inseguire un obiettivo più alto. Serve credere in valori forti.
Steve Jobs di Apple, Bill Gates di Microsoft, Richard Branson di Virgin, Mark Zuckerberg di Facebook e tutti i grandi imprenditori volevano creare qualcosa di nuovo. Qualcosa che potesse cambiare, in meglio, il mondo. E volevano farlo divertendosi. Appassionandosi al loro progetto. I soldi? Sono arrivati. Ma non sono mai stati il loro fine esclusivo.
Anche se siamo in tutt’altro settore e in tutt’altra situazione, chiediamoci: cosa vorrei fare davvero? Cosa mi darebbe gioia, mi terrebbe sveglio fino a tardi e mi farebbe alzare all’alba con l’entusiasmo nel cuore?

Mario Furlan, life coach – I 3 tipi di uomini

Ci sono tre tipi di persone: gli uomini grandi; gli uomini medi; e gli uomini piccoli. Possiamo distinguerli a seconda degli argomenti di cui parlano più spesso.
Gli uomini grandi parlano dei loro ideali. Dei loro valori. Di ciò che vogliono raggiungere di bello e di buono. Per se stessi, e per il bene dell’umanità.
Gli uomini medi parlano di ciò che serve soltanto a loro. E parlano soltanto di beni materiali: soldi, oggetti, prestigio sociale.
Gli uomini piccoli parlano dei difetti degli altri. La colpa dei loro insuccessi? E’ sempre degli altri. Che sono cattivi, invidiosi, egoisti, disonesti… Vedono queste qualità in tutti gli altri, perché le hanno loro. Sono talmente immersi in pensieri negativi che li scorgono ovunque. Tranne che in chi li genera: se stessi.