No, il grande scrittore Tolkien non c’entra… ho letto la saga del Signore degli anelli e ho visto i film, ma il mio nome d’arte, TolKins, non viene da lui!”
Mattia Del Conte, giovane musicista e compositore milanese, sorride. Con il nick di TolKins è appena uscito il suo nuovo singolo, “Mojito”: un brano orecchiabile, ballabile, solare. “Il mojito rappresenta molte cose per me – spiega. – E’ un drink semplice, con pochi elementi; ma che devono essere equilibrati per dare vita a una bibita gradevole. Basta poco per sbagliare mix. Come amo questo drink, così amo le persone fatte come lui: semplici, con tanti elementi in perfetto equiibrio”.
Il mojito come metafora delle persone e della vita, dunque.
“Sì: mojito è godersi la vita in modo semplice, leggero e spensierato. Non come il negroni, un drink forte, aggressivo”.
Come hai iniziato a suonare?
“A Bresso, periferia nord di Milano, mio zio aveva un pub in cui suonavano rockband dal vivo. Mi appassionavo ad ascoltarle, passavo lì le mie serate. E ho voluto imparare a suonare. Ho iniziato prima con la chitarra classica, poi con la chitarra rock e blues.
Come molti della mia classe, la 1990, ho iniziato con le cover band del punk rock californiano dell’epoca: Green Day, Blink 182… Poi ho sperimentato il pop italiano, sono diventato tenore di un coro gospel, sono entrato nei collettivi funk…”
Quante esperienze diverse…
TolKins sorride: “Eh sì, sono un grande curioso, mi piace sperimentare tutto il possibile… e infine ho avvertito la necessità di esprimermi da solo, come Tolkins. Per raccontare il mio mondo nel modo più libero e spontaneo possibile”.
Progetti per il futuro?
“Nei prossimi mesi usciranno tre nuovi singoli, tutti prodotti con Livio Magnini dei Bluvertigo. Ma il mio sogno più grande è di poter fare un live tour nell’estate 2021… La mia musica è solare, mette allegria: l’ideale per i mesi estivi. Chissà se, Covid permettendo, potrò fare dei concerti nelle località balneari… “