Mario Furlan, life coach – Cosa fare con i criticoni

Alberto Sordi nel film Il moralista: un ipocrita, come molti moralisti

Alberto Sordi nel film Il moralista: un ipocrita, come molti moralisti

Non possiamo piacere a tutti: è un dato di fatto. Più successo hai, e più diventi noto, più avrai chi ti apprezza e ti stima e chi, magari per invidia, ti detesta: è un altro dato di fatto. E le persone cui siamo antipatici sono sempre in cerca di qualcosa che non va in noi. Sorvolano sui nostri pregi, e sono alla costante ricerca dei nostri errori. Quando li trovano, esultano. E non vedono l’ora di portarli alla luce, nel tentativo di rovinare la nostra reputazione.
Si tratta, per lo più, di persone frustrate. Che non avendo raggiunto alcun traguardo nella loro vita godono nell’abbassare e nel denigrare chi ha fatto meglio di loro. Il loro habitat ideale sono i social: consentono a loro di sentirsi importanti perché infangano persone conosciute. E spesso, per aumentare il loro consenso, amano presentarsi come moralizzatori. Gente che punta l’indice contro le debolezze altrui, vere o presunte. Come se loro fossero integerrimi, duri e puri, senza macchia e senza paura. Invece sono come Alberto Sordi nel film “Il moralista”: l’austero e bacchettone segretario generale dell’Organizzazione per la Moralità Pubblica, coinvolto però in un giro di prostituzione. Degli ipocriti. Sempre pronti a giudicare. Vedono la pagliuzza nel tuo occhio e nascondono la trave nel loro.

Sputtanare la gente, soprattutto sui social, è facile. Perché naturalmente anche i migliori hanno qualche pecca: sono umani. E se hanno tante ottime qualità, e una sola piccola pecca, su cosa si concentrano i loro detrattori? Sulla pecca. E’ come se su un viso bellissimo notassero solo il piccolo neo.
E’ sterile perdere tempo con loro: ogni spiegazione è inutile. Ai tuoi chiarimenti risponderanno con un “Sì, ma…” E il ma, si sa, rimarca il loro dissenso. Quindi non soffrire per le loro critiche distruttive: vogliono farti soffrire. Non dar loro questa soddisfazione. Ma ignorali. Segui il consiglio di Virgilio a Dante nella Divina Commedia, a proposito degli ignavi: “Non ragioniam di loro, ma guarda e passa”. Oppure, se proprio vuoi rispondere loro, ti suggerisco di usare l’ironia: “Grazie per la critica costruttiva. E’ preziosa quando arriva da una persona della tua levatura intellettuale e morale!”

Ogni giorno su Facebook  i consigli del life coach e motivatore Mario Furlan per la tua motivazione e la tua crescita personale!

Max Formisano, il formatore dei formatori

Max Formisano è il formatore dei formatori

Max Formisano, il formatore dei formatori

Max Formisano, 50 anni, barese trapiantato a Roma, è noto come “il formatore dei formatori”. Perché in quasi 30 anni di carriera ha raggiunto un’esperienza tale, nel mondo della formazione, da essere la persona cui molti formatori affermati si rivolgono per diventare ancora più bravi.

In questa intervista Max Formisano ci parla del cambiamento epocale in corso nel mondo della formazione: dai corsi in aula ai corsi online.

“Di cose ne sono successe negli ultimi 20 anni, ma non c’era mai stato un cambiamento così radicale, in così poco tempo, come nel periodo “Covid-19” – dice Max Formisano. – Abbiamo fatto più passi in avanti verso un nuovo stile di vita nei tempi della cosiddetta pandemia globale, che nelle ultime decadi, dove la vita in fin dei conti scorreva sempre più o meno uguale.

Improvvisamente ci siamo ritrovati tutti ad avere a che fare con la tecnologia in maniera molto più massiccia di prima.

Oggi non c’è donna, uomo, o bambino, che non abbia bisogno di utilizzare il computer per comunicare a distanza, per didattica o per lavoro. È un cambiamento che stava già avvenendo lentamente, qualche imprenditore e professionista infatti era già molto preparato sul tema della comunicazione online, ma poi c’è stata un’accelerata clamorosa e oggi ci sembra impensabile fare le cose solo alla vecchia maniera.

Il mondo si è spostato online. Infatti rimanere chiusi verso questo cambiamento è impensabile, soprattutto per imprenditori e professionisti.

A questo punto la domanda che si fanno molti è: come avviene questo passaggio? È facile per uno che ha sempre comunicato con un pubblico dal vivo, iniziare a farlo online?

Verrebbe da dire “si, certo”. Le stesse cose che fai offline le fai online.

E invece la risposta è… assolutamente NO.

In tantissimi ci provano, in pochi ci riescono efficacemente, perché il web è un calderone primordiale, si trova tutto e il contrario di tutto, la soglia di attenzione è molto più bassa e bisogna essere più incisivi e più bravi della media per far arrivare il proprio messaggio a destinazione.

Max Formisano, esperto di comunicazione da più di 25 anni, autore del più famoso corso di Public Speaking in Italia, oggi insegna proprio questo: come si diventa dei comunicatori efficaci, sia offline che online.

Ecco perché ha creato un nuovo percorso digitale, dove oltre a insegnare strategie e tecniche del parlare in pubblico dal vivo, insegna anche a parlare in pubblico efficacemente ONLINE, cosa che non è per niente scontata.

Dovete sapere che Max Formisano oltre ad essere un’istituzione nel mondo della formazione classica in Italia, è stato anche un pioniere della comunicazione online, dove è presente fin dai primi anni Duemila. Chi dunque meglio di lui può insegnare quest’arte? Non per niente il suo nuovo corso Public Speaking Legend (https://www.publicspeaking.it/) è già un “best seller”.

Nessuno dovrebbe farsi trovare impreparato sulla comunicazione online, perché badate bene: rimanere nel limbo della mediocrità è alla portata di tutti, basta non fare niente.

Entrare a far parte dell’olimpo dell’eccellenza invece, è per chi vuole darsi da fare e portare risultati a casa.

Basta studiare un minimo, e acquisire le competenze giuste, per cogliere le opportunità che questo enorme cambiamento globale ci sta dando, e trasformare così quello che sembra un baratro, in una rampa di lancio.

Mario Furlan, life coach – La triste storia della tigre bianca

La tigre bianca dello zoo di Washington, Mohini

Mohini, la tigre bianca dello zoo di Washington

Negli anni Sessanta, nello zoo di Washington, viveva una rarissima tigre bianca, chiamata Mohini. Era costretta, poverina, a stare chiusa in una gabbia di tre metri per tre: lei, abituata a correre per decine e decine di chilometri, si ritrovò in cella. Imprigionata. In galera. Cercò in tutti i modi di uscirne, con l’unico risultato di farsi male: a forza di andare a sbattere contro le sbarre della gabbia si procurò ferite alla testa, alla bocca e alle zampe.
La triste storia di Mohini commosse l’opinione pubblica americana e si decise di darle uno spazio molto più ampio, di 5mila metri quadri. Con colline, alberi, laghetti… Ma quando la tigre venne finalmente liberata nella sua nuova dimora, cosa fece? Si rintanò un un angolino. Di tre metri per tre. E non si mosse di lì fino alla morte. Aveva rinunciato, per sempre, alla libertà.
Anche noi, a volte, siamo come lei. In psicologia si parla di incapacità appresa. Vale a dire che se ci tarpano le ali una, due, tre volte ci rinchiudiamo in una gabbia mentale ed emotiva, e ci restiamo per sempre. Non cerchiamo più di liberarci.  Anche se la situazione cambia, siamo talmente frustrati e sfiduciati che rinunciamo a uscire dalla nostra zona di agio. Cioè a tentare nuove imprese. A realizzare i nostri sogni. E a renderci felici.

Ogni giorno su Facebook  i consigli del life coach e motivatore Mario Furlan per la tua motivazione e la tua crescita personale!

 

Mario Furlan, life coach – Sei negazionista o covidiota?

Mario Furlan, life coach e motivatore

Mario Furlan, life coach e motivatore

Negazionisti e covidioti: questi due neologismi offensivi dimostrano fino a che punto è degenerata la convivenza civile.
Chi non la pensa come me è o un nemico, o un cretino: tertium non datur. Chi ha dubbi sulla verità ufficiale non è uno che vuole ragionare con la sua testa, ma un negazionista. Mentre chi segue le regole non è un bravo cittadino, ma un covidiota. Si affibbiano etichette infamanti, che troncano alla radice qualunque possibilità di dialogo.
Sui social, catalizzatori di questo imbarbarimento, non si esprimono più dubbi, ma certezze assolute. E guai a chi le contraddice: merita insulti e derisioni. Il risultato è che stiamo diventando sempre più settari, intolleranti. Col paraocchi. Incapaci di uscire dalla nostra zona di agio e di metterci in discussione. E quindi sempre più rigidi. Più sclerotici. Più assolutisti. E più stupidi.

Ogni giorno su Facebook  i consigli del life coach e motivatore Mario Furlan per la tua motivazione e la tua crescita personale!

 

 

Mario Furlan, life coach – Perché dobbiamo andare contronatura per essere felici

Mario Furlan, motivatore e life coach

Mario Furlan, motivatore e life coach

Hai notato che la gente ricorda il male che ha subito, mentre dimentica il bene che ha ricevuto? E – detto tra noi – anche tu fai parte della gente.
Perché abbiamo questo difetto di fabbricazione? Perché Madre Natura ci ha costruiti in modo tale da proteggerci dai pericoli, facendoceli ricordare a lungo. Ma non si è preoccupata di renderci felici, assaporando la gratitudine.
Il nostro cervello emotivo reagisce ancora come decine di migliaia di anni fa: come un adesivo con le cose negative (restano attaccate), e come un teflon con quelle positive (si staccano subito, ce le scordiamo). Per questo in politica rende molto di più infangare l’avversario piuttosto che proporre soluzioni costruttive.
E’ la nostra natura. Ma è anche la nostra infelicità. Quindi, per vivere meglio, conviene andare… contronatura! Non è facile, ma ci aiuta a conquistare la serenità.

Ogni giorno su Facebook  i consigli del life coach e motivatore Mario Furlan per la tua motivazione e la tua crescita personale!