Mario Furlan, life coach – Come hai programmato il tuo 2024?

E’ iniziato un nuovo anno, il 2024. E, se sei come la maggior parte delle persone, avrai fissato degli obiettivi. Va benissimo, ma come li hai fissati? Con quali caratteristiche?

Abbiamo bisogno di avere obiettivi a lunga scadenza: uno, due, più anni. E obiettivi a breve, brevissima scadenza: un mese, una settimana. Ma anche un giorno.
Quasi tutti commettiamo un grave errore: tendiamo a concentrarci più sui primi (gli obiettivi a lungo termine) che sui secondi (quelli a breve): che potrò mai fare di decisivo in un giorno, pensiamo.
Invece gli obiettivi a breve e brevissima scadenza sono fondamentali. Perché sono tappe verso il grande traguardo. Perché  ci fanno capire che siamo sulla strada giusta. Ma soprattutto perché possono essere costanti fonti di motivazione e di energia vitale: ci consentono di assaporare una piccola vittoria quotidiana, e un successo dopo l’altro possiamo arrivare al trionfo finale!

Su Facebook  i consigli del life coach e business coach, formatore e motivatore Mario Furlan per la tua motivazione e la tua crescita personale!
Mario Furlan è stato eletto “miglior life coach d’Italia” dall’Associazione Italiana Coach.

La top 10 dei Paesi che invertono il trend “Carbon emissions alert”

Giovanni Lorino, Ad Kone Italia e Iberica

La nazione che distrugge il proprio suolo distrugge sè stessa”: con queste parole Franklin Delano Roosevelt esprimeva un concetto mai così attuale. Si tratta del benessere ambientale, sempre più messo a rischio dall’inquinamento, dal riscaldamento climatico e, nello specifico, dalle emissioni di carbonio. A questo proposito, The Guardian lancia un vero e proprio “carbon emissions alert”, secondo il quale, in occasione dell’anno corrente, il più caldo mai registrato, le stesse emissioni hanno giocato un ruolo estremamente importante. Infatti, al fine di evitare scenari ancora più preoccupanti, risulterebbe fondamentale azzerare le carbon emission entro il 2034. Vista la situazione, le principali potenze globali tentano di correre ai ripari con misure all’avanguardia e investimenti mirati. Le prime conferme in merito giungono da GlobeNewswire, secondo cui il mercato globale della carbon neutrality, alimentato dagli investimenti e dai progetti sostenibili delle imprese, ha raggiunto quota 10 miliardi di ricavi nel 2022 e raddoppierà il proprio fatturato, arrivando a 20 miliardi entro il 2031 con una crescita media annuale composta pari all’8%. Entrando più nel dettaglio, negli USA il Dipartimento dell’Energia, stando a quanto indicato da ESG News, ha investito oltre 23 milioni di dollari al fine di ridurre le emissioni dell’intero continente nel più breve tempo possibile. Il Regno Unito, secondo Sustainaible Future News, ha stanziato ben 80 milioni di sterline a favore delle aziende del territorio per spingerle ad abbandonare i combustibili fossili a favore di alternative più pulite. E in Italia? Ben 6 aziende su 10 (59%) hanno un comitato ESG e puntano ad accrescere i propri investimenti green oriented.

Al termine di questa prima analisi di scenario una domanda sorge spontanea: qual è il paese più attento alla tematica? Una vera e propria top 10 è stata realizzata dal World Economic Forum che ha messo al primo posto la Svezia (), seguita dalla Norvegia () e dalla Danimarca (). All’interno della graduatoria in 6° posizione troviamo un altro paese nord europeo, ovvero la Finlandia, spinta anche dalle iniziative di aziende virtuose come KONE – multinazionale leader nel settore di ascensori e scale mobili – che ha raggiunto l’obiettivo zero emissioni delle proprie unità operative a livello globale. “La sostenibilità e l’occhio di riguardo verso il Pianeta sono sempre stati valori di grande importanza all’interno della nostra realtà – afferma Giovanni Lorino, AD di KONE Italy & Iberica – A testimonianza di quanto appena affermato, in 8 fabbriche su 10 abbiamo sostituito i carrelli elevatori con impianti elettrici. E non è tutto perché sono stati installati dei pannelli solari in 9 unità produttive e tutte acquistano elettricità rinnovabile al 100% dall’inizio del 2023. Entro il 2030 prevediamo anche ulteriori significativi tagli delle emissioni di gas serra, contribuendo alla limitazione del riscaldamento globale a 1,5° C. Entro la medesima data, puntiamo anche a ridurre del 40% le emissioni legate ai materiali e al consumo energetico dei nostri prodotti durante il loro intero ciclo di vita. Ma non è tutto perché, ad esempio, in Italia, per ogni ascensore KONE MonoSpace DX comprato, l’azienda compensa completamente le emissioni di anidride carbonica non eliminabili, dal ciclo produttivo fino alla consegna dell’impianto, acquistando crediti di carbonio dal suo partner riconosciuto a livello internazionale (South Pole). La nostra attenzione alla sostenibilità, per concludere, è stata anche promossa dalla recente partecipazione alla Global Elevator Exhibition, manifestazione in cui abbiamo messo in mostra le nostre soluzioni amiche dell’ambiente”.

Tornando alla classifica del World Economic Forum, fuori dal podio in 4° posizione, troviamo la Svizzera che risulta il paese con la più bassa carbon intensity, ovvero il rapporto tra la quantità di carbonio emessa per unità di energia consumata. Un gradino sotto () c’è l’Austria che scommette sui biocarburanti. E le ultime quattro posizioni? Al di là della già citata Finlandia, figurano il Regno Unito () che mira a raggiungere quota zero emissioni nette entro il 2050, la Nuova Zelanda (), la Francia () e infine l’Islanda (10°) che punterà sempre più sulle energie rinnovabili, le quali sono destinate a diventare la principale fonte di generazione di elettricità entro i prossimi due anni.

Mario Furlan, life coach – Il 2024 fa paura, ma così potrà essere meraviglioso

Quando un nuovo anno sta per iniziare è consuetudine illudersi che, per chissà quale congiunzione astrale, l’anno in arrivo sia più fortunato di quello che si sta chiudendo. Per qualcuno l’arrivo dell’era dell’Acquario, all’inizio del 2020, avrebbe dovuto aprire la porta ad un’epoca di pace, amore e prosperità: mai previsione fu più sbagliata! Siamo infatti entrati nell’era dell’assoluta incertezza sul futuro. Vent’anni fa le aziende per le quali lavoravo mi esponevano i loro piani decennali di crescita; oggi non sanno cosa potrà succedere nel giro di pochi mesi.
E tu, credi davvero che nel mondo, in Europa e in Italia il 2024 sarà migliore del 2023?
Io, lo confesso sinceramente, nonostante sia un motivatore, temo che sarà ancora peggiore.
Guerre, stragi e massacri continueranno, e forse ne scoppieranno di nuove: ci sono preoccupanti avvisaglie a Taiwan, in Guyana, nel Kosovo, in Moldavia…
I cambiamenti climatici, di cui ancora molti non si rendono conto, si faranno sentire sempre di più, e forse è già troppo tardi per evitare la catastrofe. E’ probabile che avremo, anche da noi, fenomeni meteo sempre più estremi: un’estate torrida, incendi furiosi, alluvioni terribili, precipitazioni devastanti… con gravi conseguenze umane ed economiche.
La tenuta delle democrazie, sempre meno unite e più polarizzate, sarà sempre più a rischio. Soprattutto se Trump, come si prevede, vincerà le prossime elezioni presidenziali americane. Ha già giurato vendetta contro i suoi avversari e di volere tutto per sé e per i suoi fedelissimi, eliminando la divisione dei poteri che è alla base dello Stato di diritto; e in questo caso sarà un uomo di parola. E’ evidente che se gli Usa si avvieranno ad essere uno stato autoritario, oltre che isolazionista, questo avrà enormi ripercussioni in tutto  l’Occidente.
La povertà, la crisi, l’immigrazione incontrollata, la criminalità, il terrorismo, i delitti assurdi? Come prima, e più di prima. L’intelligenza artificiale? Sarò retrogrado, ma temo che i danni che arrecherà – perdita di posti di lavoro, controllo degli Stati e delle multinazionali sugli individui – saranno superiori ai benefici che porterà.
Ho scarsissima fiducia in chi regge le sorti del pianeta, che siano politici o magnati come Elon Musk, Jeff Bezos o Bill Gates: tanti proclami roboanti, tante bellissime parole, ma poi, se vai a vedere i fatti, capisci che operano pro domo loro. E se anche volessero fare del bene non so quanto riuscirebbero a farlo, vista la spirale in cui siamo avvitati.
Eppure il 2024 potrà essere un anno bellissimo, per te e per chi ami. Un anno da incorniciare, da ricordare con un sorriso.
Potrà esserlo, però, ad una condizione: se diventi una persona migliore. Se cresci interiormente, e spiritualmente. Se ti ami. Se hai autostima, e credi in te stesso. Se ti poni obiettivi luminosi, motivanti, concreti. Ti impegni con passione. E ti convinci che potrai farcela.
Non puoi affatto cambiare il mondo, ma puoi benissimo cambiare, e in meglio, il tuo mondo. E allora, qualunque cosa accadrà nel 2024, tu potrai mietere successi. E avere successo nella cosa che conta di più: vivere con amore.

Su Facebook  i consigli del life coach e business coach, formatore e motivatore Mario Furlan per la tua motivazione e la tua crescita personale!
Mario Furlan è stato eletto “miglior life coach d’Italia” dall’Associazione Italiana Coach.

Mario Furlan, life coach – Come fare buona impressione in tre secondi

Mario Furlan, life coach e fondatore dei City Angels

Mario Furlan, life coach e fondatore dei City Angels

In cosa consiste fare buona impressione? Semplice: consiste nel suscitare emozioni positive.
Sul lavoro cerchiamo persone che abbiano le due C: calore umano e competenza. Le due domande che, invariabilmente, ci poniamo sono: Posso fidarmi? E, subito dopo: E’ capace?
Le conoscenze professionali sono essenziali, ma prima ancora viene la fiducia: se manca, le competenze sono inutili, perché temiamo la fregatura.
Pertanto ricordiamoci di presentarci con una postura aperta ed eretta, di guardare negli occhi (senza fissare), di sorridere e di stringergli la mano con cordialità. Se nei primi tre-cinque secondi il nostro interlocutore intuisce di potersi fidare di noi, e gli siamo simpatici, il resto del percorso sarà in discesa!

Su Facebook  i consigli del life coach e business coach, formatore e motivatore Mario Furlan per la tua motivazione e la tua crescita personale!
Mario Furlan è stato eletto “miglior life coach d’Italia” dall’Associazione Italiana Coach.

Nasce Payrocks, il network made in Italy di HR e payroll provider

Ivan Moretti

NASCE “PAYROCKS”, IL NETWORK INTERNAZIONALE MADE IN ITALY DI HR E PAYROLL PROVIDER: IL PROGETTO DI ZETA SERVICE COINVOLGE 13 PAESI

Secondo alcuni studi il mercato multinazionale del payroll crescerà del 27% fino al 2027, contro il 5% del mercato interno: questo testimonia la radicata convinzione che possa esistere “una soluzione di servizio globale”. Tuttavia le aziende che operano in diversi paesi, spesso criticano la qualità dei servizi payroll offerti dai fornitori internazionali, lamentando spesso un contatto diretto con esperti locali e affidandosi a centri di competenza off-shoring. Questa complessità può comportare perdite significative. È in questo contesto che nasce “Payrocks”, il network internazionale made in Italy costituito da esperti locali, che seguono il cliente con l’attenzione giusta e garantiscono il pieno rispetto delle normative locali. Una vera e propria rivoluzione nata per volontà dell’azienda italiana Zeta Service, specializzata nei servizi Payroll e HR, premiata peraltro nell’ambito dei Global Payroll Awards lo scorso anno come miglior payroll provider tra quelli che operano a livello nazionale nel 2022 e quest’anno menzionata come Highly Commended In-Country Payroll Provider. “Volevamo creare un network di aziende che avessero il nostro stesso DNA, gli stessi valori, molto esperte e leader nelle loro country di competenza, al fine di soddisfare le esigenze di clienti internazionali attraverso consulenti locali. Questo per i clienti significa un alto livello di professionalità – ha dichiarato l’ideatore del progetto Ivan Moretti, Co-Owner & Board Member di Zeta Service – Abbiamo infatti rilevato la difficoltà di alcuni clienti nel trovare servizi payroll al di fuori dell’Italia che fossero caratterizzati dall’alta qualità locale garantita dalla nostra esperienza: i nostri partner si trovavano nella stessa situazione e così è nata l’idea di Payrocks”. Dunque lo scopo della partnership è duplice per l’azienda: da un lato fidelizzare i clienti offrendo la possibilità di avere un servizio in più, dall’altro avere accesso a nuove opportunità di business e nuovi clienti, sempre in un’ottica sinergica, consentendo così alle aziende coinvolte di aumentare attrattività e visibilità sul mercato. “Zeta Service sta crescendo, vuole ampliarsi, così come vuole allargare quest’alleanza, ma senza perdere di vista il principio che ci ha ispirato e guidato in questi anni: l’attenzione al cliente”, conclude Moretti.

Ma chi sono i “payrockers” con cui Zeta Service ha deciso di allearsi? La partnership ha coinvolto 7 HR e Payroll Provider operanti in 13 paesi, per un totale di oltre 3000 dipendenti e circa 1 milione di buste paga mensili. Tra questi troviamo Atisa (attiva in Spagna, Portogallo e Andorra), Contract Administration (attiva in Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia), Paychex (attiva in Germania), Securex (attiva nella zona del Benelux), PayCaptain (attiva nel Regno Unito) e Nibelis (attiva in Francia). I founding member hanno nominato Thierry Vanbever come Project Director, un top leader con molti anni di esperienza internazionale nei servizi HR e payroll, nonché fondatore di LetzHR. “È per me un onore sostenere questo grande progetto. L’attenzione si concentra su una maggiore qualità locale e un servizio migliore per i clienti globali. Questa è la missione in cui tutti i nostri membri sono impegnati. Agiamo insieme a vantaggio di molti clienti. Let’s rock it!”, ha commentato Vanbever.

Mario Furlan, life coach – Come distruggere ogni forma di crescita personale

E' davvero sempre colpa degli altri, o della sfiga?

E’ davvero sempre colpa degli altri, o della sfiga?

Per molti, la colpa dei loro rovesci è sempre degli altri. O della sfortuna. Loro, per carità, non c’entrano mai.

Così facendo, non si assumono le loro responsabilità. E si sentono vittime. Degli altri, del mondo crudele, della vita…

La persona di successo rifugge totalmente da questo ragionamento. Sa che è lui l’artefice del suo destino.  Certo, avere fortuna serve: chi potrebbe negarlo. Ma finché pensiamo che tutto quanto dipenda dagli altri, o dalla buona o cattiva sorte, rinunciamo a darci da fare. Che serve, infatti, impegnarci, se tanto possiamo farci ben poco?

Questo atteggiamento rinunciatario demotiva, deprime e distrugge ogni forma di crescita personale. Quindi stanne alla larga, e assumiti la responsabilità delle tue azioni, e del loro risultato!

Su Facebook  i consigli del life coach e business coach, formatore e motivatore Mario Furlan per la tua motivazione e la tua crescita personale!
Mario Furlan è stato eletto “miglior life coach d’Italia” dall’Associazione Italiana Coach.

“L’Era PNRR”: Giordano Guerrieri guida le PMI tra le opportunità finanziarie

“L’Era PNRR”, l’ultimo libro di Giordano Guerrieri, è arrivato in libreria lo scorso 17 ottobre. Edito da Mondadori, si presenta come una guida essenziale per le micro, piccole e medie imprese che cercano di orientarsi nell’attuale scenario economico italiano, caratterizzato dalla convalescenza post-pandemica, dall’aumento dei costi delle materie prime, da un ormai conclamato credit crunch e da una situazione geopolitica che continua a essere complessa.

Quest’opera, nata dalla lunga esperienza di Guerrieri, co-fondatore di Finera e ideatore del Credit Book®, non si propone come un mero esame del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ma come un faro per imprenditori che cercano di navigare in un mare di opportunità finanziarie iniziato nel 2021 e che proseguirà fino al 2027, arricchito da incentivi e agevolazioni che esulano dal PNRR.

L’obiettivo del libro è fornire agli imprenditori le chiavi per interpretare e sfruttare al meglio le opportunità dell’Era PNRR, trasformando le sfide in solide basi per una crescita innovativa e sostenibile”, ha detto l’autore che, nel corso dei capitoli, va oltre la semplice illustrazione di come accedere ai fondi del PNRR. Capitolo dopo capitolo, l’Era PNRR analizza in profondità le politiche di finanziamento, evidenziando i cambiamenti paradigmatici e offrendo una lettura critica dell’ambiente economico moderno. Tra lezioni finanziarie di ispirazione calviniana, consigli e strumenti utili, il libro si configura quindi non solo come un manuale pratico, ma anche come un manifesto per l’innovazione e la crescita imprenditoriale responsabile e sostenibile.

Con questo libro ho voluto sottolineare quanto sia importante essere proattivi, agire attivamente nonostante l’incertezza, guardando al PNRR non solo come a una fonte di finanziamento che durerà fino al 2027, ma anche come chance per un rinnovamento completo e un cambio di mentalità aziendale”, spiega Guerrieri che, con L’Era PNRR propone un percorso operativo per le imprese desiderose di evolversi e diventare competitive, arricchendo il testo con esempi concreti, schede pratiche e strategie basate su studi di casi reali.

Punto di forza del libro è la versatilità: i consigli sono applicabili a diverse realtà imprenditoriali, enfatizzando la necessità di un approccio personalizzato nell’ottenimento di aiuti finanziari. Guerrieri si rivolge quindi a un pubblico ampio, a cui propone un contenuto accessibile anche a chi non ha conoscenze in materia di finanza aziendale.

Oltre a presentare le opportunità finanziarie di quest’epoca che l’autore ha definito Era PNRR, il libro “è anche un invito a ripensare il modo in cui le aziende possono e devono svilupparsi nell’era contemporanea”. Con questa nuova pubblicazione, Giordano Guerrieri, offre uno strumento destinato a diventare riferimento fondamentale per chi aspira a far prosperare la propria impresa in un’epoca fatta di sfide e opportunità finanziarie e non.

Mario Furlan, life coach – Basta che respiri

"Risveglia il campione in te!", best-seller del life coach Mario Furlan

“Risveglia il campione in te!”, best-seller del life coach Mario Furlan

Anche se sei alla fame, e hai disperato bisogno di un lavoro qualsiasi, non darlo a vedere: sembreresti un disperato disposto a tutto. E il datore di lavoro penserebbe che se nessuno ti  ha preso c’è qualcosa in te che non va.
Dimostra invece interesse per quel lavoro specifico, per quella azienda. Vale la stessa regola del corteggiamento: se una donna (o un uomo) percepisce che non sei interessato a lei (o a lui), ma a qualsiasi partner, basta che respiri, il rifiuto è (giustamente) assicurato.  Tutti vogliamo sentirci unici, speciali; e ci piace che altri riconoscano questa nostra unicità.

Su Facebook  i consigli del life coach e business coach, formatore e motivatore Mario Furlan per la tua motivazione e la tua crescita personale!
Mario Furlan è stato eletto “miglior life coach d’Italia” dall’Associazione Italiana Coach.

Mario Furlan, life coach – Le due F del successo

Mario Furlan, life e business coach

Mario Furlan, life e business coach

Per avere successo, e creare qualcosa di grande, di bello, di concreto ci vogliono le due f. Due parole, cioè, che iniziano con questa lettera dell’alfabeto. Che sono fatti e fede.

Senza fatti, cioè senza darti da fare in modo razionale e ben organizzato, non puoi raggiungere alcun risultato. Sono troppe le persone che hanno idee fantastiche, ma non le fanno seguire da azioni concrete. Con il risultato che i bei progetti rimangono tali.

Accanto ai fatti serve, però, avere fede. Non mi riferisco alle confessioni religiose, ma al credere fermamente che tu ce la possa fare. Se sei il primo a non essere convinto del tuo progetto, come potrai convincere altri della sua bontà? E come potrai tenere duro negli inevitabili momenti di crisi?

Chi si basa solo sui fatti, ma non ha reale fiducia in se stesso e nei suoi obiettivi, resta fermo. Chi ha fiducia ed è motivato, ma perde di vista i fatti, resta deluso. Mentre unendo le due f puoi raggiungere le vette più alte.

Su Facebook  i consigli del life coach e business coach, formatore e motivatore Mario Furlan per la tua motivazione e la tua crescita personale!
Mario Furlan è stato eletto “miglior life coach d’Italia” dall’Associazione Italiana Coach.

La pratica collaborativa, per risolvere i conflitti senza farsi la guerra in tribunale

L'Avv. Marco Sala

L’Avv. Marco Sala

La Pratica Collaborativa emerge come efficace alternativa ai metodi tradizionali di gestione dei conflitti, allontanandosi dalle aule di tribunale e abbracciando un clima di fiducia e di confronto trasparente. Mettendo in primo piano le esigenze e gli interessi di tutte le persone coinvolte, indipendentemente dalla natura della controversia, la Pratica Collaborativa cerca di trovare soluzioni che privilegiano la soddisfazione di tutte le parti coinvolte e che preservano le relazioni.

La Pratica Collaborativa trascende la logica dei sistemi avversariali e prevede un lavoro di negoziazione in cui tutti gli aspetti del conflitto – legali, economici, emotivi e relazionali – sono affrontati in modo approfondito e condiviso. Questo metodo, inizialmente concepito e prevalentemente utilizzato per risolvere i conflitti familiari, trova ora applicazione anche in altri ambiti, come quello aziendale, commerciale, ereditario, condominiale e contrattuale.

Con un radicale cambio di passo nella gestione dei conflitti, AIADC-Associazione Italiana Professionisti Collaborativi promuove la riflessione e la discussione sull’arte della negoziazione in vari contesti. Con un focus primario sulla “gestione del tavolo”, i professionisti collaborativi esplorano le complessità della gestione consensuale dei conflitti anche in relazione alla riforma Cartabia e alle nuove opportunità per i professionisti negoziatori.

“Al centro della Pratica Collaborativa ci sono le parti “, spiega l’Avv. Marco Sala, Presidente di AIADC. “Il nostro obiettivo è quello di facilitare il raggiungimento di un accordo che soddisfi realmente le esigenze, i bisogni e gli interessi di ogni persona coinvolta. Questo approccio evita prevaricazioni, soluzioni imposte o affrettate”.

A differenza del contenzioso tradizionale, la Pratica Collaborativa promuove un approccio interdisciplinare, in cui i professionisti (avvocati, facilitatori della comunicazione-esperti delle relazioni, esperti finanziari), che siedono con le parti al tavolo collaborativo, possiedono competenze tecniche diverse ma condividono formazione e valori comuni. I principi chiave di questo metodo sono buona fede, trasparenza, rispetto, riservatezza e sostenibilità, e favoriscono la comprensione e la cooperazione reciproca.

“Il successo della Pratica Collaborativa risiede nella sua capacità di far emergere l’aspetto umano dei conflitti e prendersene cura”, ha dichiarato l’Avv. Sala. “Riconoscendo le emozioni e costruendo la fiducia reciproca, il percorso collaborativo consente conversazioni costruttive e facilita accordi sostenibili e che durano nel tempo”.

Poiché l’esigenza di metodi di risoluzione delle controversie alternativi al processo (ADR, Alternative Dispute Resolution) continua a crescere, con il suo approccio empatico e incentrato sulle parti, la Pratica Collaborativa si pone come metodo adatto a risolvere conflitti di ogni tipo. La sua flessibilità  nel prevenire e nel comporre i conflitti e il potenziale di salvaguardia delle relazioni ne fanno una scelta efficace sia per gli individui che per le organizzazioni.

AIADC-Associazione Italiana Professionisti Collaborativi presenta un “Viaggio all’interno della negoziazione, in tre tappe, Firenze, Venezia, Torino, e una destinazione, Milano”: quattro convegni volti ad analizzare le diverse pratiche di negoziazione nella gestione consensuale delle controversie (mediazione familiare, mediazione civile-commerciale, negoziazione assistita, composizione negoziata della crisi di impresa) in relazione alla Pratica Collaborativa.

Di seguito le date degli incontri a venire:

Torino – 24 novembre 2023
Orario: dalle 9.00 alle 18.00
Sede: Fondazione Fulvio Croce

Milano – 1 dicembre 2023
Orario: dalle 9.00 alle 18.00
Sede: Circolo Filologico Milanese

Nel corso di questi appuntamenti, i partecipanti avranno l’opportunità di confrontarsi con esperti, operatori e professionisti di diversi settori per esplorare le complessità della negoziazione in vari contesti di ADR (Alternative Dispute Resolution).

Per ulteriori informazioni: www.praticacollaborativa.it

Per iscrizioni: segreteriaaiadc@gmail.com