I titoloni? Roba da deboli

Quando su un biglietto da visita leggo tante sigle altisonanti davanti a un nome – Dott., Prof, Cav, On., Sen., Comm. – mi viene da sorridere. E il titolare di quel biglietto mi fa, istintivamente, tenerezza. Perché dimostra di avere bisogno di rafforzare la sua immagine attraverso titoloni roboanti, qualifiche ridondanti, orpelli magniloquenti. E se avverti il bisogno di rafforzarti vuol dire che ti senti deboluccio.
Chi, al contrario, sa di valere non ha bisogno di usare titoli. Non dice “Sono il Dottor Mario Rossi”, ma “Sono Mario Rossi”. Sa di valere per quello che è. Non per la qualifica che ha. Le qualifiche le puoi perdere. Il valore rimane. Ed è la sola qualità che ti rende forte per davvero.

Il coraggio di cambiare idea

Ci vuole coraggio per non cambiare idea. Ma a volte ce ne vuole ancora di più per cambiarla.
Apprezziamo chi resta fermo sulle sue posizioni: è una persona coerente. Intransigente. Tutta d’un pezzo. Ma non sempre rimanere immobili è un pregio. Se la situazione cambia, o ricevi nuove informazioni che smentiscono le vecchie, cambiare punto di vista non è sintomo di contraddittorietà. Bensì di intelligenza. E di coraggio.
Può essere più facile restare abbarbicato nel proprio atteggiamento. E continuare a ripetere sempre le stesse cose. Perché così facciamo bella figura. Veniamo stimati. Diamo un’immagine di integrità morale. Mentre per ammettere di avere sbagliato, e di non riconoscerci più in quello che dicevamo ieri, ci vuole il coraggio di venire criticati. Così alcuni scelgono la strada più facile. Anche se sanno che è sbagliata.