Fai agli altri ciò che loro desiderano (e non è facile scoprirlo!)

Siamo tutti diversi l’uno dall’altro: caratteri, esigenze, punti di forza e debolezze diverse. Questo rende la vita più interessante e varia. Ma anche più complicata.
Di solito non ci impegniamo molto a capire l’altro. Se è diverso da noi ci limitiamo a etichettarlo come strano, bizzarro. E forse lui sta facendo lo stesso con noi. Meglio capire che tipo di persona è, e di cosa ha bisogno.
Ad esempio, è una persona che punta subito al dunque senza prestare troppa attenzione ai rapporti umani, oppure ha bisogno di sentirti amico prima di iniziare a intavolare qualunque discorso? Con il primo individuo vai immediatamente al sodo, altrimenti si spazientisce. Ma guai a farlo col secondo: ti considererebbe aggressivo.
Pertanto la regola da seguire per andare d’accordo con tutti non è Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te. Bensì Fai agli altri ciò che loro vorrebbero fosse fatto a loro stessi.

Fai meno per ottenere di più

Sei un iperefficientista? Vorresti fare di più, sempre di più, e ottimizzare ogni attimo del tuo tempo? Ottimo proposito. Purché non ti spinga verso la nevrosi: la voglia di realizzare tutto e subito, la smania di diventare ultraproduttivo. E’ un’ottima strada verso l’esaurimento nervoso, l’ulcera e l’infarto.
Rallentare può aiutare la produttività. Perché si tratta di rispettare i propri ritmi. Che non sono uguali per tutti. Dopo cena sei stanco? Non ha senso stare svegli se la mente è già addormentata. Vai a dormire tardi e l’indomani ti svegli ancora assonnato. Hai bisogno di dormire fino alle otto del mattino per stare bene? Non puntare la sveglia alle sei (a meno che tu non sia costretto). Impara a conoscere i tuoi tempi. Spesso fare meno, con più calma, porta a realizzare di più.

Le parole sono pietre

Le parole sono pietre. Possono ferire o guarire. E basta una parolina sbagliata per mandare a monte qualunque cosa: un’amicizia, un lavoro, una relazione. Perché ogni parola racchiude una carica emotiva più o meno accentuata. E alcune più di altre. Pensa, ad esempio, alla parola amore. Per molti suscita sentimenti positivi: l’amore è la cosa più bella della vita, viva l’amore! Ma per altri, che sono stati delusi o hanno sofferto per amore, può scatenarne di negativi.
Per entrare in sintonia e creare squadra usa più il plurale del singolare. Meglio dire Noi siamo, noi facciamo, noi vogliamo piuttosto che Io sono, io faccio, io voglio. Nel primo caso coinvolgi i tuoi interlocutori; nel secondo penseranno E chi se ne frega?

Basta poco per fare la differenza

Basta poco per fare la differenza tra un capolavoro e una schifezza. Me lo ha spiegato il dottor Ivan Arruda, chirurgo estetico tra i più quotati al mondo: in un’operazione un solo millimetro di differenza può cambiare tutto. Può trasformare un viso da armonico a sgraziato, uno sguardo da penetrante a offuscato.
Vale per ogni cosa che facciamo. Perché il segreto del successo spesso si cela nei dettagli. Basta, ad esempio, un piccolo dettaglio – un microfono che gracchia – per trasformare un concerto in un flop. Perché gli spettatori si ricorderanno soltanto quel dettaglio. Dimenticando tutto il resto, che si sarà rivelato inutilmente perfetto.

Il momento giusto è ora

Non aspettare a darti da fare. Non attendere il momento perfetto per iniziare: non arriverà mai. Troverai sempre qualche scusa per rimandare.
Non ti sto consigliando di essere avventato, o incosciente. Ma di vincere la paura. E la pigrizia. Le nuove imprese ci fanno paura. E ci costringono a cambiare una situazione cui ci eravamo abituati. Per questo molti hanno bellissime idee, ma pochi le mettono in pratica: perché i molti non credono abbastanza in se stessi, e nelle loro capacità. O non hanno voglia di rimboccarsi le maniche. O temono di sbagliare.
Hai ben chiaro dove vuoi arrivare? Hai valutato la situazione? Credi, realisticamente, di potercela fare? Allora lanciati! La garanzia di riuscita non esiste. Ma se non provi è garantito che fallirai.