Il primo passo è il più difficile

Il primo passo è sempre il più difficile. Che si tratti di realizzare un progetto, di flirtare con uno sconosciuto o di cambiare abitudini, iniziare è faticoso. Perché non sappiamo come andrà a finire. E abbiamo paura dell’ignoto.
 Ma la certezza assoluta non esiste. Quindi conviene lanciarsi. Non da incosciente. Ma da persona che ha le idee sufficientemente chiare su dove vuole andare; e ha sufficiente coraggio per muovere il primo passo. Sarà come guidare di notte, in una strada di campagna: i fari illuminano soltanto un pezzetto di percorso, non tutto. Ma di pezzetto in pezzetto, di cento metri in cento metro arriverai a destinazione.

Comunichiamo sempre. Anche con il silenzio

Un amico si lamenta perché il politico, che in campagna elettorale gli ha promesso un favore, non si fa più trovare. Ha il telefono staccato, la segretaria risponde che è sempre in riunione. E mi chiede come fare a comunicare con lui. Un altro si dispera perché non riesce a comunicare con una ragazza di cui si è innamorato: lei non risponde alle sue chiamate, ai suoi sms, alle sue mail su Facebook.
Entrambi si illudono che il loro interlocutore sia troppo impegnato. E non trovi il tempo di rispondergli. In realtà hanno già ricevuto la risposta. Che è un secco No.
Anche il silenzio comunica. Chi non risponde sta comunicando che non vuole avere nulla a che fare con noi. Rifiutare è legittimo. Non farsi trovare è da cafoni. E da codardi. Meglio dire in faccia Non ti posso aiutare. Oppure Non fai per me. Ma ci vuole coraggio. E rispetto per il prossimo. Doti che non tutti hanno.

I fondamentali della vita

Gli atleti lo sanno bene: ci sono mille allenamenti, mille esercizi da svolgere. Fanno tutti bene. Ma alcuni fanno meglio degli altri. Sono i fondamentali. Gli esercizi di base. Quelli che soli riescono a darti un corpo forte, flessibile, scattante, resistente. Puoi fare tutti gli esercizi del mondo, ma se non fai innanzitutto i fondamentali costruisci sul vuoto.
Lo stesso vale per la nostra vita. Impariamo tante cose. A scuola, sul lavoro. Ma forse nessuno ci ha insegnato le cose di base: a credere in noi stessi. Nella bellezza dei nostri sogni. A crescere dentro. Così, di fronte alle difficoltà, crolliamo.
Se avverti un vuoto interiore, un senso di inappagamento fermati. E rifletti sui tuoi fondamentali. Stai seguendo la tua strada? Stai facendo ciò che ti riscalda il cuore?

Trovi il partner giusto se tu sei la persona giusta

Tutto parte da noi. Perché gli altri sono il nostro specchio: rispecchiano, cioè, il nostro atteggiamento.
Vuoi trovare amici? Comincia ad essere amichevole. Vuoi trovare lavoro? Comincia a farti vedere motivato, desideroso di dare il meglio di te. Non è detto che ce la farai. Ma se non parti con un atteggiamento costruttivo è certo che non ce la farai mai.
Questo è vero anche nel campo più importante per la nostra felicità: quello della vita di coppia. Trovi il partner giusto se tu sei la persona giusta. Chi si somiglia si piglia: se attiri sempre persone sbagliate c’è qualcosa di sbagliato nel tuo comportamento. Tratterò questi temi sabato e domenica in un seminario aperto a tutti. Il titolo: La via dell’amore.

Quando arriva il secondo tempo

Al festival di  Sanremo Max Pezzali, 43 anni, ha cantato la canzone Il mio secondo tempo. Il testo rispecchia la vita. Che è come una partita di calcio. Fino ai 40 anni giochi nel primo tempo. Dai 40 agli 80 nel secondo tempo. E poi ci sono i supplementari. Lo scopo è segnare. E vincere. Cioè conquistare la serenità. La felicità. La sensazione di appagamento, di gratitudine, di pienezza interiore che rende la vita degna di essere vissuta.
Spesso i giovani inseguono falsi miti: i soldi, la fama, il successo mondano. Con l’età ti rendi conto di cosa vale davvero. Oppure te ne rendi conto quando muore una persona cara. O quando ti ammali. Allora capisci che nulla può ripagarti della mancanza della salute, o della scomparsa di chi ami. E cerchi di cambiare schema di gioco. Prima che la partita finisca.