Al festival di Sanremo Max Pezzali, 43 anni, ha cantato la canzone Il mio secondo tempo. Il testo rispecchia la vita. Che è come una partita di calcio. Fino ai 40 anni giochi nel primo tempo. Dai 40 agli 80 nel secondo tempo. E poi ci sono i supplementari. Lo scopo è segnare. E vincere. Cioè conquistare la serenità. La felicità. La sensazione di appagamento, di gratitudine, di pienezza interiore che rende la vita degna di essere vissuta.
Spesso i giovani inseguono falsi miti: i soldi, la fama, il successo mondano. Con l’età ti rendi conto di cosa vale davvero. Oppure te ne rendi conto quando muore una persona cara. O quando ti ammali. Allora capisci che nulla può ripagarti della mancanza della salute, o della scomparsa di chi ami. E cerchi di cambiare schema di gioco. Prima che la partita finisca.
Come dice quello, c’è un tempo per ogni cosa. Dopo i 40, anche per motivi puramente fisici, si diventa molto più concreti, si scelgono con maggiore cura i propri obiettivi. Si prende coscienza che si può ancora fare di tutto, ma non tutto. Ed emergono quelli che sono i nostri valori più profondi… Insomma, si mette la testa a posto :-)-
Il nostro secondo tempo, va vissuto con la consapevolezza dal nostro primo tempo, nel secondo riusciremo a segnare come dici te, se siamo cresciuti dentro, se abbiamo solidi valori e si siamo riusciti a capire l’enorme potenziale che c’e dentro di ognuno di noi per conquistare la felicità, la serenità e sopratutto perché quando arrivi la fine dei supplementari possiamo dire la mia vita è stata degna di essere vissuta.