Non conta chi conosci. Ma come lo conosci.

Sappiamo  tutti che per fare carriera non conta tanto cosa conosci, quanto chi conosci. Ahimè, le conoscenze sono più importanti delle competenze. Ma non basta conoscere qualcuno di influente. Dipende come lo conosci.
Le persone di potere hanno spesso tre caratteristiche. 1) Sono assediate da gente che chiede favori; 2) Sono circondate da gente che li sviolina; 3) Se la tirano. Se sei l’ennesima persona che chiede favori, o che gli lecca i piedi, sei uno dei tanti. Se invece cogli il bene nel potente e gli fai complimenti sinceri lo gratifichi nel profondo. Prima di chiedere devi dare. Ma devi dare qualcosa di valore. Che non viene dalla bocca. Ma dal cuore.

Il coraggio di ammettere gli errori

Tutti commettiamo errori. Perché siamo uomini. Ma non tutti li ammettiamo. Perché abbiamo paura di sembrare deboli. Di prestare il fianco alle critiche. O di fare brutta figura.
E’ il contrario. Sono i forti ad avere il coraggio di ammettere apertamente e onestamente i propri errori. E vengono rispettati per il loro coraggio e la loro franchezza. Chi invece pretende di avere ragione anche quando ha torto, oppure cerca di coprire e insabbiare, dimostra di essere fragile, insicuro. Teme di perdere la faccia. Senza capire che è proprio questo suo comportamento a fargliela perdere.

Amati e troverai amore

Perché alcune persone sono apprezzate, accolte a braccia aperte, amate mentre altre, per quanto si sforzino, si scontrano con diffidenza, freddezza, ostilità? La risposta sta in una sola parola: amore. Chi si ama, ed ama gli altri, è amato. Chi non si ama, e  quindi non ama gli altri, non è amato.
Non puoi dare ciò che non hai. Non puoi amare gli altri se non ti ami. Ma dev’essere un amore sano, solare, ottimista, aperto al mondo. Chi si crede superiore agli altri e li tratta con sussiego in realtà non si ama: sta solo cercando di compensare un suo vuoto interiore. Riempiendo il vuoto con la spazzatura.

La responsabilità è sempre nostra

Se io ti insulto e tu ci resti male, di chi è la responsabilità? Mia? Risposta sbagliata: è tua. Perché sei tu che mi consenti di ferirti.
Hai varie opzioni di fronte a te. Puoi: 1) Soffrirne; 2) Arrabbiarti; 3) Infischiartene; 4) Gloriartene. Puoi, infatti, pensare: “Guarda quel Furlan! Scrive tanti libri sull’autostima e poi si comporta da cafone. Valgo più io, che non ho mai scritto nulla, di lui”. Come vedi, la scelta su come reagire è tua! Non sono gli eventi esterni a farci stare bene o male, ma il significato che attribuiamo loro. Non possiamo controllare gli eventi. Ma possiamo controllarne il significato.