Si chiamava Mimmo Ferrante. E ha cambiato il mio modo di vedere la vita. Era un disabile di 33 anni e di 13 chili: un mucchietto di ossa. Paralizzato dal mento ingiù. Parlava a fatica. Ma ogni sua parola era un inno all’ottimismo. E alla speranza.
Lo conobbi 20 anni fa, in un momento di crisi. Lui mi chiese se avrei cambiato il mio stato con il suo. Ovviamente risposi di no. E lui: Ma io ho dei vantaggi rispetto a te! Quali?, chiesi. E lui: A te il Sindaco ti può non considerare. Ma se fa lo stesso con me, fa la figura dello stronzo!
Mimmo mi insegnò a non vedere soltanto i problemi, ma anche le opportunità. Una lezione che serbo anche oggi, che lui non c’è più.