Amiamo i nostri successi. E odiamo i nostri insuccessi. E’ normale. Ma è sbagliato. Perché i successi sono spesso la conseguenza di fallimenti: grazie a loro abbiamo imparato la lezione.
Le sconfitte sono ben più numerose delle vittorie: sul lavoro, nella vita privata, nello sport. Vergognarci di loro, nasconderle, rinnegarle equivale a celare una parte di noi. A non accettarci per come siamo.
Impariamo, quindi, ad accettare i nostri smacchi. E a non viverli come tragedie, bensì come occasioni di crescita. Perché impariamo più dalle cadute che dai trionfi: nei momenti di gioia esultiamo, in quelli di dolore riflettiamo. Ed è proprio questa riflessione che spesso prepara le vittorie future.
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