Ivan Arruda è un noto chirurgo plastico. Brasiliano trapiantato a Milano, opera tra Milano, Napoli e il Brasile. Tra le sue clienti (le donne sono il 90%) ci sono star dello spettacolo, ma anche molte donne comuni. Dai 18 agli 80 anni.
“Recentemente una signora di 82 anni è venuta da me a farsi il lifting – dice Arruda. – Le ho chiesto come mai non ci avesse pensato prima. Mi ha risposto: ero sposata con un rompiballe, ora è morto e posso pensare a me!”
Cosa chiedono le pazienti?
“Principalmente tre cose – risponde Arruda. – Innanzitutto di avere un viso più fresco e giovane; e poi di intervenire su seno e glutei. Ma parecchie vogliono anche rifarsi il naso, o le labbra”.
Ivan Arruda non è come molti chirurghi plastici, che gonfiano le labbra fino a farle diventare degli orribili canotti. “Spesso intervengo per riportare alla giusta estetica labbra diventate grottesche in seguito a interventi” dice. E aggiunge: “La chirurgia plastica deve aiutare a ringiovanire. E a migliorare. Ma non a cambiare i connotati. Va bene tirare su e riempire un seno svuotato, non va bene farlo diventare enorme: risulterebbe grottesco. Ci vuole buon gusto, innanzitutto”.
Ivan Arruda e il lifting del viso
Da qualche anno il suo cavallo di battaglia è il lifting del viso. Non il solito lifting, ma il nuovo lifting muscolare. Che tira i muscoli, non la pelle. E che agisce anche sul collo. Conferendo un aspetto totalmente naturale. Anche gli uomini si mettono in coda per farlo.
E poi ci sono interventi più settoriali, come quelli per ridurre il naso e le orecchie, che si ingrossano con l’età. O come quelli per togliere anni alle mani. Alle braccia. O alle ginocchia.
“Per essere un bravo chirurgo plastico non basta saper operare; bisogna anche avere senso estetico. Sapere cosa dà un risultato gradevole, e cosa rende ridicoli. Ebbene sì: il chirurgo plastico è un artista. Come uno scultore”.