“Dava sempre tutta la colpa agli altri”: così il padre di Stephan Balliet, il terrorista nazista che ha ucciso due ebrei a Halle, descrive suo figlio. Convinto che i suoi problemi, professionali e sentimentali, non dipendessero da lui, ma dagli altri: i genitori, i parenti, gli amici, le donne, la società. Balliet era altresì convinto che i problemi della sua Germania fossero il risultato di un complotto dei poteri forti e occulti: ebrei, massoni, banchieri, giornalisti, industriali. E anche degli stranieri, in primis dei musulmani. Ci mancavano solo i marziani e i venusiani, in questo singolare elenco!
Questa è la tipica psicologia del perdente. Del fallito. Dello sfigato. Che non ha il coraggio di guardare in faccia la realtà, e si inventa mille alibi. Caratterizza, spesso, i terroristi: non soltanto nazisti, ma anche jihadisti e di qualsiasi ideologia.
Non facciamo come loro. Non diamo la colpa delle nostre rogne agli altri. Ma assumiamocene la responsabilità. Anche se non diventeremo mai assassini come Balliet, potremmo diventare alienati come lui. Cioè alieni, lontani dalla realtà. E quindi, inevitabilmente, incapaci di affrontarla.
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