Mario Furlan, life coach – Ucraina: perché qualcuno tifa per l’aggressore

La favola della volpe e l'uva: un esempio di dissonanza cognitiva

La favola della volpe e l’uva: un esempio di dissonanza cognitiva

Può sembrare curioso che in questa guerra, dove è evidente chi è l’aggressore (la Russia) e chi l’aggredito (l’Ucraina), ci sia un certo numero di persone, per nulla stupide, che si schiera dalla parte dell’invasore. E trova mille giustificazioni per convincerti, e per convincersi, che Putin ha, tutto sommato, ragione: la Russia è accerchiata dalla perfida Nato (curioso che il più grande Paese del mondo possa sentirsi accerchiato); noi europei l’abbiamo provocata (perché mandiamo truppe ai confini dell’Unione); a Kiev comandano i nazisti (peccato che il presidente Zelensky sia ebreo…); addirittura gli Usa avrebbero laboratori virali e batteriologici in Ucraina, pronti a far ammalare e morire i russi…
Al massimo i putiniani riconoscono, a denti stretti, che il loro idolo ha esagerato. Quando gli chiedi se le stragi di civili sono giustificabili, loro ti rispondono: “No, ma…” E via con le giustificazioni.

LA SODDISFAZIONE DI SENTIRSI CONTRO IL MAINSTREAM

Perché avviene questa distorsione della realtà?
Perché non ci piace riconoscere di avere torto. E perché ci piace avere sempre ragione. Se poi all’avere ragione si aggiunge il brivido elitario di sentirsi contro il mainstream, l’ego è ancora più gratificato. Che bello credere di non essere pecore belanti come gli altri (il gregge), bensì di avere il coraggio di essere controcorrente! In realtà questi bastian contrari credono a ciò che è dissonante rispetto alla vulgata comune per il solo fatto che è diverso. Ma non è detto che le posizioni contrarie siano vere per il solo fatto di essere minoritarie…

Nel 1957 Leon Festinger, psicologo e sociologo, introdusse la teoria della dissonanza cognitiva. Se qualcosa è incoerente, o dissonante, con il nostro punto di vista, tendiamo a non vedere quella cosa. O a darle poco valore. Diamo, invece, molto peso a ciò che conferma la nostra opinione. In questi giorni alcuni arrivano a dire che il bombardamento russo di un ospedale pediatrico è una bufala. Perché quello che smentisce la loro posizione non può che essere un fake; mentre i fake che la sostengono sono verità indiscutibili.

Alla dissonanza, che ci mette in crisi, preferiamo la consonanza cognitiva: sapere, o illuderci, che tutto torna. Che ogni pezzo del puzzle è al posto giusto. E, soprattutto, che abbiamo ragione. Questo gratifica il nostro ego, è una carezza al nostro amor proprio.

Un esempio di dissonanza cognitiva è rappresentato nel celebre racconto La volpe e l’uva, tratto dalle Favole di Esopo. Infatti la dissonanza fra il desiderio dell’uva e l’incapacità di arrivarvi conduce la volpe a elaborare la conclusione che “l’uva è acerba”.

COME AFFIEVOLIRE LA RESPONSABILITA’ DEL COLPEVOLE

Chi nega la realtà ricorre spesso alle cosiddette tecniche di neutralizzazione. Si tratta di espedienti di varia natura, tutti tendenti a escludere o affievolire la responsabilità morale individuale, negandone o attenuandone l’illiceità. Ad esempio, la posizione dell’accusato può essere “alleggerita” attribuendo alla vittima in tutto o in parte la responsabilità di quanto accaduto (colpevolizzazione della vittima). Una donna viene violentata? Certo, lo stupratore ha sbagliato, però lei se l’è cercata… Oppure si sminuisce la portata dell’azione negativa: perché concentrarci soltanto sulla guerra in Ucraina, quando ci sono tante guerre e tante ingiustizie nel mondo? Così facendo si annacqua la colpa dell’aggressore: non è così cattivo, si comporta come tutti…

Risulta quindi evidente che è impossibile far cambiare idea a qualcuno portandogli, razionalmente, nuove informazioni: le scarterà, o le minimizzerà. I bastian contrari lo rimangono. Spesso a vita. Infatti i putiniani sono spesso gli stessi che hanno inneggiato alla Brexit, esaltato Trump, negato l’esistenza del Covid.

Chi è convinto che l’Occidente sia l’unico colpevole di tutti i problemi del mondo resterà, pervicacemente, di questa idea. L’unica cosa che può portare a un cambiamento di opinione è un evento a forte impatto emotivo: ad esempio il parlare con ucraini in fuga dai bombardamenti. E con un amico fidato che è andato in Ucraina e racconta quello che ha visto di prima mano. In tal caso sarà più difficile sostenere che si tratta di fake news…

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Informazioni su Mario Furlan

Mario Furlan è docente universitario di Motivazione e crescita personale all'università Bicocca di Milano. Ha scritto vari best-seller motivazionali, tra cui "Risveglia il campione in te!", "Tu puoi!" e "Felici per sempre". E' stato eletto "miglior life coach italiano" dall'Associazione Italiana Coach. E' noto anche come creatore del Wilding, l'autodifesa istintiva, e dei City Angels. www.mariofurlan.com

3 risposte a “Mario Furlan, life coach – Ucraina: perché qualcuno tifa per l’aggressore

  1. Sono pienamente d’accordo Mario! Purtroppo ognuno giustifica le proprie opinioni mascherando la verità. Come dire si mente sapendo di mentire!

  2. Il mio cugino vive a Donetsk nel Donbass.
    Ha praticamente due famiglie da sostenere, perché precisamente tre anni fa il suo cognato, fratello di sua moglie, è stato ucciso dai militari ucraini davanti alla sua figlia di 13 anni e il bimbo di 7, insieme ad altri cinque persone perché facevano parte di un ” sindacato ” che difendeva i diritti dei lavoratori di una fabbrica della zona.
    Non entro nel merito di chi ha torto o ragione. Il mio commento serve semplicemente per dare testimonianza che nessuno ha le mani del tutto pulite in questa situazione.
    E mi dispiace che tantissime persone non si rendano conto che le vittime alla fine saranno i nostri figli, perché stiamo destrutturando il loro futuro.
    Non bastava un cigno nero per questa catastrofe economica ( pandemia ) adesso, pure questo conflitto, che sicuramente avrebbe potuto avere un altro epilogo. Se soltanto si avesse ragionato con logica di nuovi orizzonti sereni.
    Non bisogna organizzare i propri piani in base a ciò che il nemico potrebbe fare, ma alla propria preparazione.”
    “Quando ti muovi, sii rapido come il vento, maestoso come la foresta, avido come il fuoco, incrollabile come la montagna.”
    ” La guerra si fonda sull’inganno.”
    “Non cercare alleati ”
    Mio cugino si chiama Ruben Andres R. Suo cognato Dimitrov S.

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