Lavoro: ecco le 10 figure artigiane più richieste

Maestro incisore su conchiglia

Maestro incisore su conchiglia

LAVORO, 4 AZIENDE SU 10 NON TROVANO LAVORATORI: QUASI 1 MILIONE I CANDIDATI DIFFICILI DA REPERIRE NEL PRIMO SEMESTRE. CON I GIOVANI RINASCONO GLI ANTICHI MESTIERI: ECCO LE 10 FIGURE ARTIGIANE PIÙ RICHIESTE

 Nel pieno della trasformazione digitale si sta assistendo ad un ritorno ai vecchi mestieri da parte delle nuove generazioni ma, nel mezzo, le imprese continuano a lamentare carenza di personale adeguatamente formato. Secondo i bollettini mensili del Sistema informativo Excelsior, realizzati da Unioncamere e Anpal, circa 4 aziende su 10 hanno avuto difficoltà a trovare i candidati per ricoprire i ruoli vacanti: complessivamente, nel primo semestre 2022, si parla di quasi 1 milione di posti di lavoro di difficile reperimento. Questa percentuale si alza se si va ad analizzare la categoria degli operai e artigiani specializzati: oltre il 50% delle aziende ha avuto difficoltà a trovare professionisti (oltre 200mila figure qualificate nel solo primo semestre) sia per mancanza di professionisti, sia per preparazione inadeguata. “È fondamentale intraprendere un percorso condiviso assieme agli istituti scolastici che possa portare all’incontro formativo tra le imprese artigiane del territorio e i giovani favorendo, al tempo stesso, l’occupazione”, afferma Gino Di Luca, fondatore di Cameo Italiano, azienda leader specializzata nella creazione di camei su conchiglia.

Proprio questa antica arte dell’incisione a mano su cameo sta vivendo una grande riscoperta da parte dei più giovani: una tradizione secolare originaria di Torre del Greco, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo nei diversi ambiti della creatività e della moda. All’interno di Cameo Italiano sono presenti oltre 40 maestri incisori e per ogni nuovo assunto è previsto un periodo di affiancamento.

Cameo Italiano rappresenta solo un esempio di molte piccole e medie imprese che sono alla ricerca di profili altamente specializzati: Vediamo quindi quali sono, secondo un’indagine effettuata da Espresso Communication per Cameo Italiano sulle principali testate di settore, i 10 antichi mestieri artigiani più ricercati.

Conciatore di pelli – Tramite il processo di lavorazione si rende la pelle ed il cuoio un prodotto adatto all’uso quotidiano e durevole nel tempo.

Liutaio – Si occupa di costruire e restaurare strumenti ad arco e a pizzico. In Italia la culla di quest’arte è a Cremona.

Maestro incisore su conchiglia e corallo – Artigianalità tipica di Torre del Greco, la creazione del cammeo su conchiglia e corallo ancora oggi viene affidata alle sapienti mani di maestri artigiani che lavorano la materia secondo tecniche e tradizioni che hanno attraversato secoli di storia.

Ricamatrice a mano – Ricamature per abbellire o impreziosire ogni tipologia di tessuto: lino, seta, lana, cotone.

Impagliatore – Crea sedie, cestini di varia grandezza e contenitori per damigiane.

Tessitore – Sono diverse le aziende alla ricerca di tessitori in grado di utilizzare i telai per realizzare prodotti finiti direttamente dai filati.

Bombonierista – La riscoperta della manualità avviene anche attraverso le cerimonie. Sempre di più le bomboniere sono delle piccole creazioni artigianali legate ad un momento felice.

Ornatista – Sono in grado di realizzare lamiere, tubazioni, raccorderia e grondaie per l’edilizia e di riparare le carrozzerie delle autovetture.

Ramaio – Artigiani che realizzano pezzi di artigianato partendo da semplici fogli di rame che vengono tagliati, modellati e infine saldati tra loro.

Mario Furlan, life coach – La domanda sbagliata e quella giusta

Il life coach e motivatore Mario Furlan

Mario Furlan, life coach e motivatore

Ogni giorno ci poniamo, spesso inconsciamente, migliaia di domande. Che spesso generano frustrazione. Si tratta, sovente, di domande che iniziano con la parola perché: Perché non ci riesco? Perché proprio a me?
Di fronte a questa domanda depotenziante, mente troverà risposte altrettanto depotenzianti: P
erché sei un fallito!, Perché non meriti niente!, Perché il mondo ce l’ha con te!
Quando abbiamo un problema – e ne abbiamo sempre tanti – meglio porci domande che inizino con come: Come posso farcela? O, meglio ancora, visto che a ogni parola attribuiamo un’emozione: Come posso risolvere il problema in modo geniale e uscirne trionfante? In questo caso ho inserito parole – geniale, trionfante – che suscitano in me emozioni positive. Che mi aiutano, quindi, ad affrontare il problema non da depresso, frustrato e sconfitto, ma da vincitore.

Ogni giorno su Facebook  i consigli del life coach, formatore e motivatore Mario Furlan per la tua motivazione e la tua crescita personale!  

Ecco le aziende italiane più attente all’inclusione

Classifica Best Workplaces for Diversity, Equity e Inclusion 2022

La classifica Best Workplaces for Diversity, Equity e Inclusion 2022

IMPRESE, SVELATA LA CLASSIFICA DEI 20 “BEST WORKPLACES FOR DIVERSITY, EQUITY & INCLUSION”: ECCO LE AZIENDE ITALIANE PIÙ ATTENTE AL TEMA DELL’INCLUSIONE SECONDO IL PARERE DI 95MILA COLLABORATORI

 Equità della retribuzione, meritocrazia e work-life balance: sono queste le qualità che rendono un’azienda inclusiva, equa e a misura di ogni collaboratore. Great Place to Work Italia, azienda leader nello studio e nell’analisi del clima aziendale, della trasformazione organizzativa e dell’employer branding, ha stilato per la prima volta la classifica dei “Best Workplaces for Diversity, Equity & Inclusion”, ovvero le 20 migliori aziende italiane in grado di offrire ai collaboratori un’esperienza lavorativa capace di sviluppare il potenziale di ognuno, scelte da quasi 95mila persone di 113 imprese del Bel Paese con almeno 50 dipendenti. La ricerca completa è consultabile qui: greatplacetowork-classifica-best-workplaces-diversity-equity-inclusion.
Ma da quali realtà è composto il podio di questa speciale classifica? Il luogo di lavoro più inclusivo per i collaboratori italiani è Sidea Group Srl, azienda leader nella consulenza nel campo dell’information technology, seguita da Bending Spoons, realtà attiva nell’IT in qualità di sviluppatrice di applicazioni per dispositivi mobili, e da American Express Italia, impresa che si occupa di servizi finanziari e assicurazioni. Società virtuose che posseggono un modello di leadership in grado di massimizzare il potenziale umano, condividendo al meglio valori significativi e creando solide basi di fiducia con tutti i dipendenti, indipendentemente da chi siano o cosa facciano: l’88% dei collaboratori delle aziende premiate afferma, infatti, di “poter essere sé stesso” sul luogo di lavoro e l’85% è convinto che “i responsabili non facciano favoritismi” sul lavoro. La classifica si basa su un indice di calcolo, il DE&I Index, generato prendendo in considerazione le risposte dei collaboratori a 12 domande del questionario di Great Place to Work su aspetti specifici della employee experience, strettamente legati al tema Diversity, Equity & Inclusion (imparzialità di trattamento, assenza di favoritismi, capacità di conciliare lavoro e vita privata, retribuzione, possibilità di essere sé stessi).

“Siamo contenti e orgogliosi che sempre più aziende decidano di inserire nel proprio bilancio di sostenibilità e nelle comunicazioni in ottica ESG la survey svolta con Great Place to Work, perché questo evidenzia quanto l’ascolto delle persone risulti un passo fondamentale per creare un’azienda sostenibile. E in quest’ottica, la diversità è riconosciuta sempre di più come un valore da parte delle organizzazioni – sottolinea Alessandro Zollo, amministratore delegato di Great Place to Work Italia – Come Great Place to Work abbiamo il compito di supportare le aziende nella creazione e nello sviluppo di un’efficace strategia di DE&I. Quest’ultima non avrà, infatti, un impatto solo sui temi specifici dell’employee journey (dal recruitment allo sviluppo professionale, dal talent management alla gestione delle performance, dal work-life balance ai benefit e alla flessibilità) ma, più in generale, avrà un ritorno positivo in termini di attrattività del brand, d’incremento della motivazione e di fidelizzazione dei collaboratori attraverso la creazione e il rafforzamento di una cultura innovativa e, tema assolutamente non trascurabile, anche rispetto alla promozione della sostenibilità in azienda dal punto di vista economico e sociale”.

 

E’ sulle nevi del Pakistan la nuova impresa dell’esploratore Fabrizio Rovella

Fabrizio Rovella

Fabrizio Rovella

Nel mese di luglio 2022 l’esploratore torinese Fabrizio Rovella, noto per le sue imprese nei posti più sperduti e impervi del mondo, torna alla carica.
Stavolta va in Pakistan, in solitaria. Partenza il 12 luglio
Il programma è ricchissimo: l’obiettivo è avvistare, fotografare e filmare il mitico leopardo delle nevi nella valle di Hushe. Lì si trovano anche due cime ancora inviolate, che Rovella cercherà di scalare.

Successivamente l’esploratore italiano farà trekking fino al Campo Base del K2, la Montagna degli Italiani; e successivamente raggiungerà il Passo Ghondokhoro, il più alto al mondo.

“Come sempre – dice Fabrizio Rovella – rivolgero’ grande attenzione alle persone meno fortunate, e grazie alla Ditta Solbian nelle valli più remote potrò distribuire pannelli ad ospedali, dispensari e scuole. E grazie alla Pm Ottica di Torino distribuiroò occhiali da sole e da vista alla popolazione.

Un ultimo grazie – aggiunge Rovella – alla grande professionalità e disponibilità dimostrata da Simone Bortolotti, personal coach che si è preso la briga di allenare e motivare un vecchio esploratore come me”.