Mario Furlan, life coach – Rassegnazione e accettazione

Il life coach e motivatore Mario Furlan

Mario Furlan, life coach e motivatore

Quando ti capita qualcosa di brutto, come reagisci?
Ti deprimi, buttandoti giù?
O ti ribelli al destino infame, gridando che non è giusto?
Oppure, ancora, accetti il più serenamente possibile quello che è successo, per poi cercare – a mente serena – di aggiustare la situazione?
Nel primo caso ti sei rassegnato. Pensi di non poter fare più nulla. E questo è sbagliato.
Nel secondo caso non accetti la situazione. E anche questo è sbagliato. Perché, qualunque cosa sia accaduta, non la puoi più cambiare. Quindi arrabbiarsi, imprecare, rifiutarsi di prenderne atto è stupido, infantile, sterile.
Nel terzo caso, invece, ti stai comportando correttamente. Hai accettato l’evento negativo, e questo ti consente di analizzare lucidamente la realtà. Ma non ti sei rassegnato. Non ti arrendi. Non ti senti vittima. E così puoi programmare la riscossa.
Ecco, ad esempio, tre casi che fanno al nostro caso.
1) Ti hanno licenziato ingiustamente.
Cosa fai: ti abbatti, pensando essere spacciato?
Ti inalberi, minacciando di spaccare la faccia al capo?
Oppure prendi atto, eventualmente ne parli col tuo avvocato, e comunque cerchi un altro posto di lavoro?
2) Il partner ti ha, improvvisamente, lasciato.
Ti disperi, pensando di non trovare mai più l’anima gemella?
Ti vuoi vendicare, insultando il partner e parlandone male con i vostri comuni amici?
Oppure cerchi di capire il perché della sua decisione, di fare tesoro della lezione e ti metti alla ricerca di una persona più adatta a te?
3) Scopri di avere un brutto male.
Ti senti già moribondo?
O ti infuri, perché non te lo meriti, visto che sei sempre stato un salutista?
Oppure, superato l’inevitabile choc iniziale, cerchi di capire esattamente cos’hai, per trovare i migliori specialisti che ti possano aiutare a guarire?

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Ecco le 5 soft skill più ricercate dagli headhunter

Dopo la pandemia mancano i talenti nelle aziende

Dopo la pandemia mancano i talenti nelle aziende

AAA TALENTI CERCASI, IL FENOMENO “TALENT SHORTAGE” COLPISCE 3 AZIENDE SU 4 (+120% IN 10 ANNI): ECCO LE 5 SOFT SKILL PIÙ RARE E RICERCATE DAGLI HEADHUNTER

In occasione del Global Talent Acquisition Day, ricorrenza che si festeggia ogni primo mercoledì di settembre dove viene celebrato il contributo dei professionisti delle risorse umane nell’ambito della ricerca e acquisizione di talenti, le aziende si trovano costrette ad affrontare una nuova sfida nello scenario globale post-pandemico: il “Talent Shortage”. Secondo una ricerca internazionale ripresa dal World Economic Forum, 3 aziende su 4 non riescono a trovare i profili ricercati: una percentuale in netta crescita negli ultimi anni se teniamo conto che si tratta del +120% rispetto a 10 anni fa quando, nel 2012, le aziende faticavano a trovare “solo” il 34% dei lavoratori e +8,7% sul 2021. Un fenomeno che coinvolge anche l’Italia dove la percentuale complessiva è di poco inferiore alla media globale ed è una minaccia che può mettere un freno alla crescita economica visto che secondo il recente report Upwork’s Future Workforce, il 70% delle organizzazioni ha previsto un aumento del personale entro i prossimi sei mesi a patto che si riescano a trovare i profili specializzati. In questo senso, sempre secondo il report, gli ambiti di lavoro dove è più difficile scovare i talenti sono Information Technology, sales & marketing, manufatturiero e front office.

“Si tratta di un nuovo scenario a cui le aziende si devono adattare altrimenti questa difficoltà a trovare i talenti rischia di diventare una nuova normalità – spiega Francesca Verderio, Talent Acquisition Manager di Zeta Service Individua, la business unit di Zeta Service che assiste le organizzazioni e multinazionali nella ricerca e selezione di talenti con 1500 clienti, 330 collaboratori e 9 sedi in tutta Italia – I lavoratori stanno ridefinendo il work life balance dando sempre più priorità alla loro vita privata e per questo motivo le aziende devono modificare il loro approccio alla gestione dei talenti. Offrire semplicemente uno stipendio più alto, premi e benefit è un modello datato e controproducente: occorre immaginare una diversa cultura del lavoro dove i dipendenti sono apprezzati e incoraggiati a soddisfare i propri interessi e le proprie ambizioni per ottenere un più alto livello di fidelizzazione”. Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista economica The Fintech Times entro il 2030 oltre 85 milioni di posti di lavoro rimarranno scoperti a causa del “Talent Shortage” di cui 4,3 milioni solo nel settore dell’Information Technology per un danno economico complessivo di quasi 450 miliardi di dollari.

Vediamo quindi secondo gli esperti di ricerca e selezione del personale di Zeta Service quali sono attualmente le 5 top soft skill ricercate dai datori di lavoro:

  • Smart Teamworker – Con l’avvento dei nuovi modelli di lavoro ibridi è importante che il team riesca a mantenere una collaborazione attiva sui progetti avviati nonostante i dipendenti non si trovino fisicamente in ufficio.
  • Time Management – Definizione delle priorità, planning, organizzazione interna: tutte queste azioni hanno in comune una corretta gestione del tempo
  • Adaptability – Il sapersi adattare a contesti lavorativi mutevoli è una soft skills sempre più apprezzata dai selezionatori soprattutto nello scenario attuale.
  • Critical Thinking – Riuscire ad analizzare in modo oggettivo esperienze e informazioni è sempre stata una soft skills di rilievo.
  • Knowledge Management – L’abilità nell’acquisire, organizzare e riadattare dati e informazioni provenienti da fonti diversi è sempre più rilevante per le aziende.

Mario Furlan, life coach – Oggi mi va tutto storto!

Mario Furlan, life coach

Mario Furlan, life coach

Pensi anche tu, come molte persone, che l’umore che ti ritrovi sia qualcosa che non puoi influenzare? Che a seconda di come ti svegli la mattina sarai di buon umore oppure avrai la luna storta tutto il giorno?

Non è così. L’umore non è qualcosa di dato, di impossibile a cambiare. Lo puoi modificare: ecco come. Quando ti svegli, richiama alla mente tutte le cose di cui essere grato: la salute, il lavoro, gli amici, le persone che ti amano e che ami. Non sono per niente cose scontate: dal 1994, con i City Angels, aiuto i senzatetto. E ti garantisco che quasi tutti farebbero la firma per essere al tuo posto. Per non parlare di chi vive in Paesi poveri, in zone di guerra o è in un letto d’ospedale.

Pensa, poi, alle belle cose che farai oggi, e alle sfide – non problemi, ma sfide – che ti aspettano. Fai uno sforzo a pensare in positivo, anziché in negativo. All’inizio sembrerà innaturale. Soprattutto se sei ipocondriaco, abituato a concentrarti sulle tue sfighe. Ma se ti concentri sul bene nella tua esistenza lo vedrai. Col passare del tempo ti verrà sempre più naturale vederlo. E vivrai meglio.

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