Mario Furlan, life coach – Le tre chiavi della felicità

Mario Furlan è un life coach e un motivatore

Il life coach e motivatore Mario Furlan

Cosa ti può rendere davvero felice?
E’ forse la domanda più importante della tua vita, ma molti non sanno rispondervi.
Esistono tre trappole che possono toglierci la felicità che meritiamo. Sono:
1) Il rimandare la felicità.
Pensare che sarai felice quando… (riempi tu i puntini di sospensione; ad esempio quando avrai quel lavoro, quella automobile o quel partner) è sbagliato. Perché la gioia che deriva dall’avere qualcosa svanisce presto. E tornerai a sentirti insoddisfatto, inappagato, infelice.
Quel magico momento che racchiude la felicità non arriverà mai. Chiunque stia bene può essere felice in questo preciso momento, se lo desidera. E ci sono esempi di persone che stanno male – pensa a Bebe Vio o a certi malati gravi, ad esempio – che pure nella loro difficilissima condizione riescono ad essere felici. Quindi sii grato per quello che hai!
2) Il cercare a tutti costi di rendere felici gli altri.
Ci sono persone che, a causa del loro carattere o del loro atteggiamento, saranno sempre scontente. E non riusciremo mai a sollevarne l’umore. Noi non possiamo tirare su loro, ma loro possono tirare giù noi!
3) Il confrontarsi con gli altri.
Ci sarà sempre chi sta meglio di noi. Chi ha più successo di noi, è più ricco o più bello di noi. Quindi paragonarci ad un altro può scoraggiarci, farci sentire inferiori.
L’unica persona con cui paragonarti sei tu. Fai sì che oggi tu sia un po’ meglio di ieri, e un po’ meno di domani. Questo percorso di crescita interiore ti appagherà. E ti farà sentire che sei su questo pianeta per uno scopo: cosa c’è di più bello al mondo di questo?

Ogni giorno su Facebook  i consigli del life coach e business coach, formatore e motivatore Mario Furlan per la tua motivazione e la tua crescita personale!
Mario Furlan è stato eletto “miglior life coach d’Italia” dall’Associazione Italiana Coach.

Mario Furlan, life coach – Come cogliere nuove opportunità

Il life coach e business coach Mario Furlan

Il life coach e business coach Mario Furlan

Avevo portato mia zia buonanima in montagna, in un posto meraviglioso sulle Dolomiti. Il panorama era spettacolare, l’aria pura ossigenava i polmoni. Mi aspettavo che sarebbe stata felice. Invece tutto quello che disse fu: “A questa altezza fa un po’ freddo”.
Pur essendo una bravissima persona, la zia era quella che in psicologia si chiama una disadeguante: una persona che cerca sempre il negativo, anche nelle cose più positive. Si lamentava in continuazione, di tutto e di tutti. E pur potendo vivere serenamente ha trascorso una vita di imprecazioni e recriminazioni, di lagnanze e doglianze.
Perché lei, e molti come lei, si comportano così? Perché sanno focalizzarsi soltanto su un piccolo neo in un viso bellissimo, su ciò che non va bene anche se quello che va benissimo è molto più rilevante? Perché seguono il loro cervello rettiliano. Quello più antico. La cui unica funzione è individuare i pericoli, e tutto ciò che di sbagliato ci circonda.
Eppure per trovare belle opportunità nella vita devi essere capace di vedere il bello della vita. Per avere risultati positivi devi avere un atteggiamento positivo. Se vedi solo il male ti perdi tutto il resto, con la sua bellezza e le sue opportunità.

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Mario Furlan è stato eletto “miglior life coach d’Italia” dall’Associazione Italiana Coach.

 

Manuel Mazzini, chiropratico a Milano: “Il metodo Katman è il futuro”

Manuel Mazzini chiropratico

Il chiropratico Dr. Manuel Mazzini

Dopo essersi laureato in chiropratica in Inghilterra, il Dr Manuel Mazzini ritorna a Milano e nel 1998, dopo aver lavorato qualche anno in vari centri polispecialistici, apre il suo studio: Milano Chiropratica Studio Mazzini.

Attualmente a Milano Chiropratica Studio Mazzini lavorano anche altri chiropratici e ortopedici, che collaborano in armonia per trovare la miglior soluzione possibile alle problematiche dei pazienti.

Manuel Mazzini spiega che “La maggior parte dei casi che visitiamo si presentano da tutta Italia e da molti altri paesi, sono persone che soffrono di ernia del disco anche multiple in tutta la colonna vertebrale. Noi li trattiamo con tecniche manuali che spesso li aiutano a risolvere i loro problemi senza doversi sottoporre all’intervento chirurgico”.

Ma oltre ai mal di schiena, sciatica, mal di testa cronici, cervicalgie, contratture croniche ai muscoli della schiena, acufeni somatosensoriali, stanchezza cronica, nervosismo, insonnia e altri disturbi legati allo stress, i chiropratici dello Studio Mazzini riescono ad aiutare le persone a migliorare la postura, l’equilibrio e l’energia. Utilizzando una tecnica speciale che aiuta a sopportare meglio gli stress della vita. La tecnica Katman, che il Dr Mazzini insegna anche negli Stati Uniti.

La tecnica Katman, tecnica chiropratica nata dalla collaborazione tra il dottor Manuel Mazzini e la dottoressa Katinka Van Der Merwe (Ceo della Spero Clinc in Arkansas), chiropratici di fama internazionale, unisce le conoscenze dell’approccio chiropratico biomeccanico e chinesiologo con le nuove conoscenze basate sulla neurologia funzionale.

È stata sviluppata dopo anni di studi ed esperienza clinica. Si tratta di una tecnica chiropratica innovativa, che permette di trattare senza farmaci né chirurgia persone di ogni età e condizione di forma, perché si adatta e modifica a seconda della resistenza, della forza e della salute delle persone che si presentano nella nostra clinica.

Spesso si rivolgono alla clinica del dr Mazzini persone che hanno già provato altri trattamenti e cure senza avere successo e sono in condizioni molto gravi. Per questo  la tecnica Katman utilizza stimolazioni e aggiustamenti molto delicati, precisi ed indolori che hanno l’obiettivo di far diminuire velocemente i sintomi e favorire l’autoguarigione.

Il dolore è solo l’allarme che indica l’esistenza di un problema. I chiropratici dello Studio Mazzini hanno il compito di trovare la causa dei disturbi e rimuoverla favorendo così lautoguarigione.

L’obiettivo è prendersi cura della persona e nello stesso tempo educarla ad uno stile di vita più sano, affinché possa mantenere negli anni i risultati ottenuti e raggiungere il massimo della salute e benessere.

Sappiamo dal Dr Roger Sperry, premio Nobel 1981 per le ricerche scientifiche sulle neuroscienze, che il movimento libero della colonna vertebrale fornisce il 90% del nutrimento e dellossigeno al nostro cervello e che il 90% della nostra energia è spesa per mantenerci in equilibrio.

Il cervello è lorgano sovrano del corpo umano che manda gli ordini a tutti i muscoli e gli organi tramite il sistema nervoso.

Recenti ricerche scientifiche rivelano che il cervello ricorda nel subconscio tutti i traumi subiti durante la vita, a partire dalla prima infanzia.

Non solo traumi fisici ma anche biochimici e psicologici: uno dei traumi più comuni e sottovalutato è il trauma da parto.

Inoltre nei primi tre anni di vita il bambino subisce mediamente 3.000 traumi di cui circa 300 sono traumi importanti. In seguito possiamo subire molti altri traumi per incidenti o praticando sport agonistico tipo colpi di frusta, concussioni, traumi cranici o cadute sul sedere.

Normalmente il corpo dovrebbe integrare questi traumi e farli diventare esperienze da non ripetere, ma a volte, soprattutto se il trauma fisico si unisce a uno “spavento” e conseguente trauma emotivo, il sistema nervoso autonomo svilupperà un processo di autodifesa.

Quando il cervello ricorda un trauma o pensa di trovarsi in una situazione di pericolo manda segnali al corpo, attivando la fisiologia di difesa, per essere pronti a fuggire, a combattere o se messi alle strette a “congelarsi”.

La postura cambia chiudendosi a riccio, i muscoli si contraggono, soprattutto quelli delle spalle e si attiva la fisiologia di difesa in tutto il corpo.

Se questa situazione perdura per lungo tempo come nei casi di stress cronico o stress prolungato, tutto lorganismo ne risentirà iniziando a dare segnali di stanchezza cronica, di contratture muscolari, di nervosismo, depressione e insonnia.

Tutte le volte che un individuo percepisce un dolore o la sua mente pensa di essere in pericolo, la fisiologia di difesa si attiva come è spiegato brillantemente nei libri sulla teoria polivagale scritti dal dottor Stephen Porges.

Sappiamo inoltre da altre ricerche scientifiche (Norman Diodge Il cervello infinito”) che il cervello è neuro plastico, ossia che può cambiare a seconda degli stimoli che riceve e che, fino allultimo giorno della nostra vita, il nostro cervello può cambiare se stimolato correttamente.

Per questi motivi il metodo Katman dello Studio Mazzini ha come scopo primario quello di disattivare la fisiologia di difesa e di stimolare il sistema nervoso attraverso sollecitazioni sensoriali che vanno dal semplice tocco, allaggiustamento vertebrale, alla stimolazione dei vari organi propriocettivi (occhi, orecchie, naso, pelle, colonna vertebrale). Questo metodo permette di adattare le nostre tecniche alletà, alla conformazione fisica, alle condizioni di salute e agli obiettivi della persona che si rivolge a noi.

Dopo la prima fase di trattamenti, quando i dolori si saranno calmati, potremo anche insegnare gli esercizi da fare a casa per continuare a stimolare positivamente il cervello e il fisico e mantenere più a lungo i benefici raggiunti.

Quando la mente è in equilibrio, il corpo la segue sempre”.

 

Mario Furlan, life coach – Vuoi meno, o vuoi tutto?

Mario Furlan è un life coach

I fiori sbocciano e fioriscono al massimo della loro possibilità. Senza risparmiarsi. E tu?

In natura ogni creatura vivente dà il massimo.
L’albero, il fiore, il filo d’erba crescono più che possono. Non si fermano a metà, perché ormai sono abbastanza grandi. E lo stesso fanno gli animali: diventano più grandi che possono. Compatibilmente con la  loro specie e con le condizioni in cui si trovano.
Soltanto l’uomo non cresce quanto potrebbe. E non sto parlando di crescita fisica, ma di crescita interiore.
Potremmo fare molto di più di ciò che facciamo. Potremmo realizzare, creare, raggiungere molto di più.
Ma non lo facciamo.
Perché? Perché, unici tra gli animali, godiamo del libero arbitrio. Quindi possiamo scegliere. E troppe volte scegliamo di non valorizzare i nostri talenti. Perché è più facile, richiede meno fatica.
Ma ogni decisione comporta delle conseguenze. E se non usiamo la vita per rendere al massimo, non solo sul lavoro ma anche nella vita personale, in famiglia, con chi amiamo, prima o poi ne pagheremo le conseguenze. Che si chiamano amarezza, delusione, rimpianto, frustrazione. E sono la consapevolezza di avere sprecato i doni che Dio ci ha dato.
Quindi poniti la domanda: Ti accontenti di dare, fare e realizzare meno di ciò che puoi, o punti a tutto, cioè alla vetta?

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