C’è una netta differenza tra critica costruttiva e distruttiva. La prima aiuta a migliorare, la seconda offende, demoralizza e e ti fa odiare.
La critica costruttiva si focalizza su un comportamento specifico, per dire che una cosa è stata fatta male e può essere migliorata. Mentre la critica distruttiva equivale ad un giudizio inappellabile: prende di mira la persona, e fa capire che l’errore non potrà mai essere risolto. Perché riguarda l’essenza dell’individuo. Un conto è dire “oggi hai fatto questo sbaglio”, un altro è sentenziare “ecco, come al solito hai sbagliato”. Nel primo caso aiuti a capire l’errore e a non commetterlo ancora, nel secondo giudichi l’individuo un incapace. E azzeri la speranza che possa migliorare.
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Mario Furlan è stato eletto “miglior life coach d’Italia” dall’Associazione Italiana Coach.