Agibilità e accessibilità sono altri due tasti dolenti degli edifici scolastici italiani. Il certificato di agibilità è assegnato solo al 37% degli edifici scolastici statali. Anche in questo caso al Nord si registra una situazione meno drammatica con il 49,9% degli istituti in regola, molto peggio al Centro (29,9%) e del Mezzogiorno (28,1%). Questo nonostante l’età anagrafica degli edifici delle regioni settentrionali sia più alta rispetto alla media nazionale. Al Nord le scuole hanno un’età media pari a 57,4 anni contro i 51,9 del Centro e i 48,6 del Sud per una media nazionale di 53,1 anni. Le scuole italiane sono anche poco accessibili per gli oltre 300mila alunni con disabilità. Sempre secondo il Rapporto Annuale 2023 dell’ISTAT, soltanto una scuola su tre (statali e non, pubbliche e private) risulta priva di barriere fisiche per gli alunni con disabilità motoria. La situazione appare migliore al Nord, dove si registrano percentuali superiori alla media nazionale (39,5% di scuole a norma) mentre peggiora, raggiungendo i livelli minimi, nel Mezzogiorno (31,8%). “L’accessibilità non deve fermarsi alle infrastrutture, ma deve coinvolgere tutti gli operatori scolastici – conclude Barone – Devono essere in grado di fornire assistenza di base agli alunni disabili all’interno del disegno formativo che la norma definisce come PEI: Piano Educativo Individualizzato. L’assistenza di base agli alunni disabili è parte fondamentale del processo di integrazione scolastica. La sua concreta attuazione contribuisce a realizzare il Diritto allo Studio costituzionalmente garantito”.