Tra fantasia e desiderio

Fantasticare serve solo a perdere tempo. Desiderare intensamente, invece, serve. Nel primo caso immagini un evento positivo, ma lo consideri vago, di aleatorio. E, sapendo che difficilmente si verificherà, potresti sentirti frustrato. Se invece desideri qualcosa a livello emotivo, sei profondamente coinvolto e sei convinto che si realizzerà, ecco che nella tua mente si formano immagini precise del tuo obiettivo. Dal momento che la mente ragiona per immagini, ti sentirai più motivato a raggiungerlo. E avrai un atteggiamento positivo, entusiasta, da chi ha le idee chiare e sa ciò che vuole: un atteggiamento che ispira fiducia.

Non fare come i criceti!

I criceti in gabbia corrono sulla ruota. Corrono, ma restano sempre nello stesso punto.
A volte siamo come loro: ci diamo tanto da fare per ottenere poco. O nulla. Perché confondiamo il fare con il realizzare. Invece sono due cose ben diverse. Posso lavorare, e duramente, tutto il giorno senza progredire di un millimetro; e posso lavorare meno ottenendo di più. La differenza sta nell’avere o meno un obiettivo prefissato. Chiaro. Preciso. E motivante. Senza obiettivo lavoriamo a vuoto. E tornando a casa, la sera, abbiamo la sgradevole sensazione di esserci dannati tanto per nulla.

I problemi sono sfide

Problemi, problemi, problemi! Ne siamo costantemente afflitti. E ne saremo sempre. Sai dove trovare chi non ha problemi? Il posto è uno solo: il cimitero. Ma finché vivi avrai sempre problemi da affrontare. Allora tanto vale vederli per quello che sono: sfide. Occasioni per superare gli ostacoli di cui il nostro cammino è disseminato. E per crescere nel tragitto.
Sei sulla buona strada se la qualità dei tuoi problemi con il tempo si eleva. Se, ad esempio, dieci anni fa eri disoccupato e faticavi a racimolare abbastanza per campare, mentre oggi sei un dirigente e il problema è come aumentare il fatturato, beh, hai fatto un bel progresso!

Amore, salute e lavoro: cos’è più importante?

Chiedi a chiunque di mettere in ordine d’importanza 1) La famiglia e le persone amate; 2) La salute;  3) Il successo professionale. Per nove su dieci la classifica sarà proprio in quest’ordine. Eppure quasi tutti dedicano molto più tempo, più energia e più attenzione al lavoro che alla salute e agli affetti. Quasi come se stare bene, amare e essere amati contassero poco.
Eppure i successi professionali sono temporanei. Mentre le relazioni importanti possono restare per sempre. Ed è più facile raddrizzare una carriera in crisi che una relazione in crisi, o una salute a pezzi. Inoltre senza salute è difficile farcela sul lavoro. E i soldi e la carriera non possono riempire il cuore di chi non è amato.