Come essere motivati: ecco le migliori strategie

Come essere motivati: strategie e consigli pratici per il successo

Come essere motivati e mantenere alta la motivazione quotidiana
Come essere motivati? Mario Furlan ci dà i suoi consigli

La motivazione è la chiave per raggiungere i nostri obiettivi, ma spesso può risultare difficile mantenerla costante nel tempo. Tra impegni quotidiani, imprevisti e stress, è facile perdere l’entusiasmo e la determinazione. Ma come essere motivati ogni giorno, soprattutto quando ci si sente demotivati? In questo articolo esploreremo diverse tecniche e strategie per mantenere alta la motivazione, migliorando il benessere personale e professionale.

L’importanza della motivazione per il successo personale e professionale

La motivazione è ciò che ci spinge ad agire, a lavorare sodo per realizzare i nostri sogni e raggiungere i nostri obiettivi. Senza di essa, potremmo trovare difficile alzarci dal letto, iniziare nuovi progetti o anche solo affrontare le sfide quotidiane. La motivazione gioca un ruolo cruciale sia nella vita personale che professionale, influenzando la nostra produttività, il nostro stato d’animo e, in definitiva, il nostro successo.

Come essere motivati: il potere degli obiettivi chiari

Un modo efficace per rimanere motivati è stabilire obiettivi chiari e specifici. Senza una meta ben definita, è facile perdere la direzione e sentirsi sopraffatti. Scrivere i propri obiettivi e visualizzarli costantemente aiuta a tenere a mente ciò che si vuole raggiungere, rendendo più facile trovare la motivazione per lavorare verso di essi. Inoltre, suddividere i grandi obiettivi in piccoli traguardi intermedi rende il percorso meno spaventoso e più gratificante.

La forza dell’abitudine per mantenere alta la motivazione

Le abitudini giocano un ruolo fondamentale nella nostra capacità di rimanere motivati. Creare routine che ci permettano di fare piccoli passi ogni giorno verso i nostri obiettivi aiuta a mantenere la motivazione costante. Ad esempio, se il tuo obiettivo è fare esercizio fisico regolarmente, stabilire una routine giornaliera o settimanale ti permetterà di far diventare l’attività fisica una parte integrante della tua vita, senza dover lottare ogni giorno per trovare la motivazione per allenarti.

Come trovare motivazione nei momenti difficili

Tutti attraversano momenti di sconforto e demotivazione. Quando ti trovi in queste situazioni, è importante ricordare che sono temporanee e che anche i momenti difficili offrono opportunità di crescita. Puoi trovare motivazione anche nei fallimenti, imparando dagli errori e utilizzandoli come trampolino di lancio per il futuro. Riconoscere e accettare i momenti di difficoltà ti permetterà di affrontarli con più serenità e determinazione.

Tecniche per aumentare la motivazione ogni giorno

Esistono diverse tecniche pratiche che possono aiutarti a rimanere motivato ogni giorno, indipendentemente dalle sfide che affronti:

  • Visualizzazione: Immaginare il successo e i risultati positivi delle tue azioni può darti l’energia e l’entusiasmo necessari per continuare.
  • Rafforzamento positivo: Premia te stesso per i piccoli traguardi raggiunti. Questo rafforza la tua autostima e ti motiva a fare di più.
  • Autodisciplina: La motivazione non sempre è spontanea. A volte è necessario forzarsi ad agire, anche quando non si ha voglia. Con il tempo, l’azione diventerà più facile e naturale.
  • Ambiente positivo: Circondati di persone e situazioni che ti ispirano. Un ambiente stimolante può fare la differenza quando la tua motivazione è in calo.

Come essere motivati sul lavoro

Il lavoro può essere una delle aree più difficili in cui mantenere alta la motivazione, soprattutto quando ci si sente sopraffatti o insoddisfatti. Tuttavia, esistono diverse strategie per rimanere motivati anche nei contesti professionali:

  • Focalizzarsi sugli aspetti positivi: Anche se il tuo lavoro non è perfetto, cerca di concentrarti su ciò che ti piace di più e su come il tuo contributo faccia la differenza.
  • Apprendimento continuo: Impara nuove competenze per migliorare la tua performance e aumentare il tuo valore professionale. L’apprendimento costante ti permette di mantenere alta la motivazione, poiché ti offre nuove sfide e opportunità di crescita.
  • Gestione del tempo: Imparare a gestire il proprio tempo in modo efficace riduce lo stress e ti permette di lavorare con maggiore efficienza, mantenendo la motivazione alta.

Come essere motivati nello studio

Anche lo studio richiede una grande dose di motivazione, specialmente quando si affrontano materie difficili o si ha l’impressione di non fare progressi. Ecco alcune tecniche per rimanere motivati nello studio:

  • Organizzazione: Pianifica il tuo tempo di studio in modo efficace, suddividendo il materiale in parti più piccole e gestibili.
  • Pause regolari: Fare brevi pause durante lo studio aiuta a mantenere la concentrazione e la motivazione alta.
  • Collaborazione: Studiare con amici o colleghi può essere un ottimo modo per restare motivati, scambiarsi idee e superare insieme le difficoltà.

Come essere motivati nella vita personale

La motivazione non è importante solo nel lavoro o nello studio; è fondamentale anche per il benessere personale. Trovare la motivazione per seguire le proprie passioni, prendersi cura di sé e coltivare relazioni positive contribuisce a migliorare la qualità della vita. Per farlo, è essenziale dedicare tempo a sé stessi, trovare attività che ci appassionano e circondarsi di persone che ci supportano.

Il ruolo della gratitudine nella motivazione

La gratitudine è un potente strumento per aumentare la motivazione. Quando ci concentriamo sugli aspetti positivi della nostra vita, ci sentiamo più motivati a continuare a lavorare per ciò che desideriamo. Tenere un diario della gratitudine, in cui si annotano quotidianamente le cose per cui si è grati, aiuta a sviluppare una mentalità positiva e motivata.

Come essere motivati a lungo termine

Mantenere alta la motivazione nel lungo periodo può essere una sfida. È importante ricordare che la motivazione non è una risorsa infinita e che è normale avere alti e bassi. Tuttavia, alcune strategie possono aiutare a mantenere la motivazione nel lungo termine:

  • Flessibilità: Essere flessibili e adattabili ai cambiamenti ti permette di affrontare gli imprevisti senza perdere di vista i tuoi obiettivi.
  • Mindset di crescita: Adotta un atteggiamento di crescita, vedendo ogni sfida come un’opportunità per migliorare e imparare.
  • Autocura: Prendersi cura di sé stessi, sia fisicamente che mentalmente, è essenziale per mantenere alta la motivazione. Il benessere personale è direttamente collegato alla capacità di rimanere motivati e concentrati sui propri obiettivi.

Mario Furlan è stato eletto “miglior life coach italiano” dall’Associazione Italiana Coach.
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Cercasi time manager: 8 lavoratori su 10 non riescono a gestire il tempo

Il tempo è relativo, il suo unico valore è dato da ciò che noi facciamo mentre sta passando”: mai banali le parole di Albert Einstein che ha sempre visto nel tempo una grandissima risorsa. Le dichiarazioni del noto fisico risultano più che mai attuali in un’epoca in cui grandi e piccini vivono a stretto contatto con la velocità. All’interno di questo scenario in cui tutti sono sempre costantemente di corsa, soprattutto durante le ore di lavoro, risulta più che mai fondamentale sviluppare una dote in particolare: si tratta del time management, ovvero la capacità di gestire nel migliore dei modi il tempo a propria disposizione, svolgendo così le mansioni richieste nella quotidianità. Secondo una serie di ricerche condotte sulle principali testate internazionali del settore da Espresso Communication per conto del Consorzio Vero Volley, il cosiddetto time management risulta una competenza quasi del tutto assente negli workplace di tutto il mondo. Infatti, stando a quanto indicato da Linkedin, più di 8 professionisti su 10 (82%) non sono in grado di gestire il tempo in maniera efficace sul posto di lavoro e, inevitabilmente, non riescono a rispettare le deadline imposte dai superiori e a portare loro risultati rilevanti. A seguito di quanto appena illustrato, non sorprende il fatto che, secondo un ulteriore approfondimento strutturato sempre da Linkedin, più del 40% dei professionisti globali si sia iscritta o abbia già partecipato nel corso dell’anno corrente a corsi utili per imparare tutti i segreti del mestiere e diventare così degli ottimi “Time Manager”. Migliorare o addirittura perfezionare la skill della gestione del tempo risulta molto importante perché, stando a quanto specificato da Forbes US, è una delle soft skill più richieste da HR Recruiter e leader d’impresa nel corso dell’anno corrente e sarà una delle più ricercate in vista delle prossime annate.

Arrivati a questo punto, sorge una domanda quasi del tutto spontanea: esistono dei “superpoteri” da sviluppare per arricchire il proprio bagaglio di competenze con la skill più ricercata sul mercato del lavoro? La risposta è sì e sono innumerevoli: le prime conferme in merito giungono da Economic Times, il quale, grazie ad un approfondimento esaustivo basato su una serie di studi elaborati dalla Indian School of Business, mette in risalto il cosiddetto “priority power”. Nello specifico, è l’abilità di stabilire delle priorità fin dalle prime ore della propria giornata lavorativa, completando così innanzitutto i compiti più lunghi e dispendiosi e, in seguito, tutto il resto. Ulteriori precisazioni sul tema arrivano dall’Italia e, nel dettaglio, da un’esperta del settore. Si tratta di Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley, struttura di riferimento nel mondo della pallavolo nazionale e internazionale, che recentemente ha espresso la sua opinione sul valore del tempo in relazione anche alla costruzione di una società sportiva e allo sviluppo dei suoi progetti presso l’Università degli Studi di Milano, in occasione dell’evento “Il tempo dello Sport. Il tempo per riflettere”. L’appuntamento ha rappresentato il primo convegno di un ciclo di 4 incontri organizzati con il comune denominatore del tempo, appunto, dello sport e della loro relazione nelle sue molteplici forme in calendario tra l’anno corrente e il 2025 nelle principali università di Milano: “L’idea di questa serie di Convegni è nata da una riflessione su quanto e come anche il tempo possa essere legato allo sport e della conferma di come lo stesso sport sia un importante fatto culturale. La nostra disciplina, la pallavolo, che è un gioco a punteggio, per esempio, non ha quella caratteristica della fretta che è tipica di altri ambiti. Anche la costruzione e la storia del Consorzio Vero Volley sono state caratterizzate da questo, aspettando il tempo che era necessario per crescere, anche per studiare e capire con pazienza quello che stava succedendo e si stava sviluppando. Mantenendo, però, sempre fermi alcuni nostri pensieri, come quelli legati all’attività giovanile e alla sua importanza nello sviluppo delle life skills delle persone. Oggi, il Consorzio, con i suoi circa vent’anni di storia è raccontato dal claim «Driven by Values», quello che di più parla di noi. Aver lasciato lavorare anche il tempo è una modalità di cui sono veramente soddisfatta nella crescita del Consorzio, che continua a guardare, immaginare il futuro e ad accompagnare tante generazioni nello sviluppo del loro percorso”.

Fanno seguito alle parole di Alessandra Marzari indicazioni aggiuntive sui superpoteri da sviluppare per acquisire un ottimo time management. A questo proposito, ecco l’International Journal of Multidisciplinary Research in Arts Science and Technology che definisce il concetto di “bundary bliss”, vale a dire la corretta distinzione tra attività lavorative e mansioni di carattere personale. In questo modo, fin dal principio, sarà possibile dividere la giornata in due fasi distinte e concentrare l’attenzione su ciò che è più importante a seconda del momento, del luogo e della situazione in cui ogni singolo lavoratore si trova. Si prosegue con Linkedin che descrive la “distraction defense”: entrando più nel dettaglio, il lavoratore in questione, per organizzare il tempo a sua disposizione, deve eliminare ogni tipologia di distrazione ed entrare in una specie di bolla in cui isolarsi e pensare solo ed esclusivamente ai progetti da portare a termine. E ancora, secondo Mckinsey un Time Manager di livello è capace di prefissarsi degli “smart goal”, cioè obiettivi pertinenti e specifici correlati ad un lasso di tempo necessario per svolgere nel migliore dei modi il lavoro richiesto. Per ultimo, ma non meno importante, ogni crescita, in questo caso in termini di time managing, passa sempre dalla determinazione e dalla voglia di cambiare del singolo professionista. Per questo motivo, il portale britannico Management Today parla, nel dettaglio, di “change for growth”. 

Ecco, quindi, di seguito i 7 superpoteri da sviluppare per diventare dei veri e propri maestri di time managing sul posto di lavoro:

  • Priority power: si tratta della capacità di fare una vera e propria lista delle priorità fin dall’inizio dell’orario di lavoro, svolgendo in primis i compiti più difficili e dispendiosi;
  • Train the patience: una gestione efficace del proprio tempo passa dalla capacità di avere pazienza, qualità che aiuta ad analizzare la situazione corrente e, di conseguenza, ad elaborare strategie e soluzioni efficaci;
  • Let time be your ally: il tempo non è un nemico, bensì un alleato che, una volta apprezzato nella sua totalità, è in grado di offrire le giuste opportunità di crescita da cogliere giorno dopo giorno;   
  • Bundary bliss: separare di netto le mansioni lavorative da quelle di natura personale risulta fondamentale per organizzare il proprio tempo e decidere su cosa concentrare l’attenzione;
  • Distraction defense: le distrazioni, all’interno dell’ambiente di lavoro, possono nascondersi ovunque, per questo è importante isolarsi, soprattutto mentalmente, per favorire la concentrazione;
  • Smart Goal: un vero time manager non può solo avere obiettivi, ma dei veri e propri smart goal da correlare ad un giusto corrispettivo di ore o minuti in cui poter raggiungere il traguardo desiderato;
  • Change for growth: dietro ogni crescita c’è sempre un grande cambiamento, soprattutto mentale, che i lavoratori globali sono chiamati ad attuare in ottica time management.

Superare una delusione: trasforma il dolore in crescita

Superare una delusione può essere molto arduo. Eppure sappiamo che le delusioni fanno parte della vita e sono inevitabili.

Come superare una delusione e trovare nuove motivazioni nella vita


Che si tratti di relazioni personali, aspettative non soddisfatte o fallimenti professionali, affrontare una delusione può essere doloroso. Tuttavia, imparare a superare una delusione può trasformare un’esperienza negativa in un’opportunità di crescita personale. In questo articolo, esploreremo 10 strategie efficaci per gestire e superare una delusione, imparando a guardare avanti con una nuova prospettiva.

Superare una delusione: comprendere il dolore emotivo
Il primo passo per superare una delusione è riconoscere e accettare il dolore emotivo. Spesso, si tende a reprimere le emozioni per paura di sembrare deboli o vulnerabili, ma negare i sentimenti può prolungare il processo di guarigione. Sentirsi delusi è normale, e riconoscerlo è essenziale per iniziare il cammino verso la guarigione.
Le emozioni associate alla delusione possono includere tristezza, rabbia, senso di colpa e perfino vergogna. È importante non minimizzare questi sentimenti, ma affrontarli in modo sano. Concedersi il tempo di processare ciò che si prova permette di iniziare a guarire più rapidamente.

Affrontare la delusione: l’arte del lasciar andare
Uno dei passaggi chiave per superare una delusione è l’arte del lasciar andare. Quando qualcosa non va come previsto, spesso ci aggrappiamo a ciò che avrebbe potuto essere, alimentando il risentimento e la frustrazione. Lasciare andare non significa rinunciare o arrendersi, ma accettare che non tutto è sotto il nostro controllo. È un atto di liberazione che ci permette di concentrarci su ciò che possiamo realmente influenzare.
Ad esempio, in una delusione amorosa, lasciar andare significa riconoscere che il futuro che immaginavamo con quella persona non si realizzerà, e questo ci libera dalla sofferenza. Significa anche che possiamo investire energia in nuove esperienze e relazioni.

Come trasformare la delusione in opportunità di crescita
Le delusioni, se affrontate correttamente, possono diventare straordinarie opportunità di crescita personale. Ogni delusione porta con sé una lezione, e il trucco è imparare a cercarla. Chiediti: “Cosa posso imparare da questa esperienza? Come posso diventare una persona migliore grazie a ciò che ho vissuto?”
Invece di soffermarti su ciò che è andato storto, prova a vedere la situazione da un’altra prospettiva. Forse una delusione lavorativa ti ha dato l’opportunità di riorganizzare le tue priorità professionali. Forse una relazione fallita ti ha mostrato aspetti della tua personalità che puoi migliorare. La crescita nasce sempre dalle sfide.

Gestire le aspettative per prevenire future delusioni
Le delusioni spesso nascono da aspettative irrealistiche. Quando ci aspettiamo troppo da una situazione o da una persona, rischiamo di essere più vulnerabili alla delusione. Imparare a gestire le aspettative può aiutare a evitare delusioni future.
Ciò non significa abbassare gli standard, ma essere consapevoli che non tutto è prevedibile o perfetto. Coltivare un atteggiamento realistico e flessibile ci permette di affrontare le sfide con meno frustrazione e più apertura mentale.

La resilienza: la chiave per superare qualsiasi delusione
La resilienza è la capacità di adattarsi alle difficoltà e di rialzarsi dopo una caduta. Quando affrontiamo una delusione, essere resilienti significa non permettere che essa definisca il nostro valore o il nostro futuro. Coltivare la resilienza richiede tempo e pratica, ma può fare la differenza tra essere sopraffatti dal dolore e trovare la forza per andare avanti.
Alcune tecniche per sviluppare la resilienza includono la meditazione, la pratica della gratitudine e il mantenimento di una mentalità positiva anche nei momenti difficili. Con il tempo, diventa più facile vedere le delusioni come parte del viaggio della vita, piuttosto che come fallimenti permanenti.

Il supporto sociale: un alleato fondamentale per superare le delusioni
Superare una delusione da soli può essere estenuante. Il supporto sociale è essenziale per affrontare momenti difficili. Parlarne con amici, familiari o un terapeuta può aiutare a mettere le cose in prospettiva e ricevere il conforto necessario.
Spesso, chi ci sta vicino può offrirci consigli o semplicemente un orecchio pronto ad ascoltare. Non sottovalutare l’importanza del contatto umano durante il processo di guarigione. Sapere che non siamo soli rende le delusioni più gestibili.

Affrontare una delusione lavorativa
Le delusioni sul posto di lavoro sono comuni e possono influire negativamente sulla nostra autostima e motivazione. Che si tratti di una promozione mancata, un progetto fallito o una cattiva valutazione, è importante non lasciare che questi momenti definitivi influenzino il nostro futuro professionale.
Per superare una delusione lavorativa, inizia facendo una valutazione obiettiva della situazione. Cosa è andato storto? Quali aspetti erano sotto il tuo controllo e quali no? Concentrati sugli elementi che puoi migliorare e usa l’esperienza come un’opportunità per affinare le tue competenze.

Accettare il cambiamento e riadattarsi dopo una delusione
La vita è in continua evoluzione, e accettare il cambiamento è essenziale per superare le delusioni. Quando le cose non vanno come sperato, è importante essere flessibili e adattarsi alle nuove circostanze. Questo non significa abbandonare i propri sogni, ma trovare nuovi modi per raggiungerli.
Ad esempio, se un progetto personale fallisce, invece di vederlo come una sconfitta definitiva, puoi considerarlo un punto di partenza per qualcosa di nuovo. La capacità di riadattarsi è una delle qualità più preziose che possiamo sviluppare.

Evitare di sovraccaricarsi di colpe per una delusione
È facile cadere nella trappola di incolpare se stessi per una delusione, ma ciò non è utile e può essere dannoso per la salute mentale. Anche se è importante prendersi la responsabilità dei propri errori, è altrettanto cruciale capire che non tutto dipende da noi. La vita è piena di variabili imprevedibili.
Impara a distinguere tra ciò che potevi controllare e ciò che era fuori dal tuo controllo. Prendi il controllo delle lezioni che puoi imparare, ma non colpevolizzarti per fattori che non potevi prevedere.

Trovare nuove motivazioni dopo una delusione
Quando ci sentiamo delusi, può sembrare difficile ritrovare la motivazione per andare avanti. Tuttavia, è essenziale riscoprire ciò che ci appassiona. Trova nuove fonti di ispirazione, che siano progetti creativi, nuove relazioni o sfide professionali. La delusione può diventare il trampolino di lancio per una nuova fase della vita.

Dedicarsi a sé stessi per superare una delusione
Una delle migliori cose che puoi fare dopo una delusione è prenderti cura di te stesso. Dedicare del tempo al benessere fisico e mentale può aiutarti a recuperare più rapidamente. Semplici gesti come praticare attività fisica, meditare o seguire una dieta sana possono fare la differenza nel processo di guarigione.

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Sean White porta a Milano l’orchestra del Maestro Shi Wule

Sean White, come ti è venuto in mente di portare in Italia il Maestro Shi Wule e la sua Orchestra?

Siamo molto fortunati ad avere il Maestro qui in Italia, soprattutto per questo spettacolo gratuito, la gente non deve pagare e potrà apprezzare questo show. L’interscambio culturale tra Cina e Italia è fantastico, perché sono già venuti in Cina dei cantautori italiani, ma anche la Cina ha degli ottimi cantanti. Quindi speriamo che questa volta il Maestro possa mostrare agli italiani la cultura del buddhismo e questo possa portare ad una maggior interazione e collaborazione tra i due paesi.

Maestro, lei cosa vuole trasmettere al pubblico italiano con questo spettacolo?

L’obiettivo è quello di sviluppare l’industria musicale tramite l’unione tra le due culture, vorrei diffondere un messaggio di amore e pace a tutte le persone, ispirando connessioni autentiche.

Sean, come pensi reagirà il pubblico italiano allo spettacolo?

So già che questo spettacolo verrà apprezzato dal pubblico italiano.  La cultura italiana ha una ricca tradizione artistica e musicale, e questo evento si inserisce perfettamente in quel contesto. Tra l’altro il Maestro ha preparato una sorpresa; ha aggiunto della musica di Fabrizio De André all’interno della performance, come un regalo per l’audience italiana. Non vedo l’ora di vedere come il pubblico reagirà a questa fusione di arte e musica, e sono certo che sarà un momento indimenticabile per tutti.

Avete dei progetti futuri di collaborazione tra Italia e Cina?

Speriamo sinceramente di poter proseguire e ampliare gli scambi culturali con l’Italia, un paese ricco di storia e tradizioni, così da creare nuove opportunità di collaborazione e interazione che possano arricchire entrambe le parti. Vorremmo creare un’associazione per creare uno spazio, un centro culturale in cui gli italiani possano recarsi per provare a capire il buddhismo.

World Inclusion Day, ora le politiche DE&I sono una priorità

WORLD INCLUSION DAY, PER 8 AZIENDE SU 10 NEL MONDO LE POLITICHE DE&I SONO UNA PRIORITÀ: CRESCONO INVESTIMENTI (+62% ENTRO IL 2030) E INIZIATIVE

La bellezza del cosmo è data non solo dalla unità nella varietà, ma anche dalla varietà dell’unità”: le parole di Umberto Eco risuonano come una hit mai passata di moda. Secondo una serie di ricerche condotte da Espresso Communication per conto di KONE, diversità, equità e inclusione stanno diventando veri e propri pilastri su cui la società contemporanea punta a costruire un presente stabile e un futuro prospero. Conferme in merito giungono da Linkedin, secondo cui nei prossimi anni per 8 aziende su 10 a livello globale le politiche DE&I sono e saranno una priorità per motivi culturali e finanziari. Ulteriori indicazioni in merito arrivano da PR Newswire che analizza il mercato relativo agli investimenti in attività corporate e strategie aziendali di diversity, equity e inclusion: l’asset globale, dopo aver chiuso il 2022 sfiorando quota 9 miliardi di euro di ricavi, prevede di raggiungere i 24 milioni di fatturato entro i prossimi 6 anni (+62%) con una crescita media annuale composta del 13%. E ancora, stando a quanto indicato dal portale Business Leadership Today, negli anni a venire si diffonderanno sempre più le iniziative in ottica DE&I. I tratti distintivi dei progetti in corso d’opera? Innovazione, creatività e trasparenza. Emergono in primis le cosiddette “diverse recruitment practice”, ovvero pratiche di reclutamento di professionisti basate sull’utilizzo delle tecnologie più avanzate, come l’intelligenza artificiale che risulta di grande aiuto in fase di selezione dei candidati più idonei a ricoprire una determinata posizione in azienda. Questi ultimi, infatti, vengono valutati tenendo in considerazione solo ed esclusivamente le competenze e le qualifiche e non fattori come genere, data di nascita e nazionalità. In questo modo vengono garantite pari opportunità.

Ma non è l’unica proposta futuristica degna di nota. Le principali organizzazioni globali prevedono anche programmi specifici di benessere finanziario, grazie ai quali i leader d’impresa puntano a promuovere l’equità all’interno degli ambienti di lavoro e, di conseguenza, a fornire ai singoli dipendenti gli strumenti e le risorse di cui hanno bisogno per raggiungere la stabilità finanziaria. All’interno di questo scenario, secondo il World Economic Forum, sono coinvolte tutte le principali industrie operative: dalla sanità all’istruzione, dalla pubblica amministrazione all’agricoltura fino all’asset edilizio e delle infrastrutture. Molte organizzazioni hanno infatti incrementato la rappresentanza femminile nel corso degli ultimi anni attraverso politiche e strategie lungimiranti. In questo contesto emerge l’esempio virtuoso di KONE – multinazionale specializzata nell’installazione e manutenzione di ascensori e scale mobili – che si è posta l’obiettivo di raggiungere il 35% di donne all’interno del proprio staff dirigenziale entro il 2030. “Essere inclusivi, al giorno d’oggi, significa essere attenti alle necessità mutevoli della società contemporanea per cogliere le opportunità verso un futuro migliore – afferma Giovanni Lorino, AD di KONE Italy & Iberica – Per noi di KONE, le politiche DE&I sono più che centrali. Siamo infatti molto orgogliosi di avere ottenuto la certificazione per la parità di genere UNI/Pdr 125:2022 sia nei nostri stabilimenti sia negli uffici”.

Tornando alle iniziative più sorprendenti utili a promuovere le politiche DE&I sul posto di lavoro, sempre grazie all’approfondimento di Business Leadership Today, risaltano i “DEI training program”,che prevedono workshop e seminari in presenza e da remoto per rafforzare la sensibilità verso le politiche DE&I all’interno dell’ambiente di lavoro. Questi appuntamenti, arricchiti dall’esperienza di tutor o coach, sono fondamentali anche per aggiornare tutti i dipendenti sui trend e le case history più impattanti e influenti. E ancora, è estremamente importante che la formazione DE&I sia interattiva e coinvolgente, attraverso dibattiti ed esercizi specifici di role-playing. Infine, si stanno diffondendo anche gli “employee resource group”, ovvero gruppi di professionisti che, in collaborazione con il team HR, hanno il compito di ascoltare l’opinione dei dipendenti appartenenti alla medesima azienda. Lo scopo è comprendere nel dettaglio le loro necessità ed elaborare delle strategie ad hoc, come l’organizzazione di eventi o campagne di sensibilizzazione, utili a migliorare le politiche interne di diversity, equity e inclusion.

Giovanni Lorino, Ad Kone

Colloqui di lavoro: come fare subito un’ottima impressione

Vuoi fare, già nei primi minuti, una buona impressione nei colloqui di lavoro?
Devi riuscire a far star bene il tuo interlocutore, quindi a suscitare in lui emozioni positive.
Servono due cose, entrambe fondamentali: calore umano e competenza. Infatti le due domande che l’altro si pone, in rapida successione, sono: Posso fidarmi di te? e, subito dopo, Sei competente?
Mostrare prima affabilità, e poi competenza e sicurezza, è fondamentale nel business. Perché ci piace lavorare con persone preparate, di cui possiamo avere fiducia.
Pertanto è importante, per fare una buona impressione, avere un linguaggio non verbale aperto; sorridere; e mostrare interesse verso chi stiamo incontrando. Una volta rotto il ghiaccio con la tua affabilità e cordialità, mostra competenza e credibilità. Come? Comunicando sicurezza. Guardalo negli occhi (ma senza fissarlo); tieni una postura aperta ed eretta, sia che tu stia in piedi, sia che tu sia seduto; e al termine del colloquio porgigli una stretta di mano decisa. Tutte le ricerche svelano che ci facciamo un’idea di qualcuno nei primissimi secondi in cui lo incontriamo, e che i minuti successivi servono a confermare, o a smentire, questa impressione. Quindi giochiamocela bene: se la prima impressione è negativa, sarà estremamente difficile tramutarla in positiva. Ma se è positiva, il resto del cammino sarà in discesa!

Mario Furlan, life coach e docente di Comunicazione
Mario Furlan, formatore ed esperto di Comunicazione

Mario Furlan è stato eletto “miglior life coach italiano” dall’Associazione Italiana Coach.
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Matteo Melziade, l’osteopata sportivo

Matteo Melziade, 34 anni, è un noto Osteopata e Massoterapista milanese. 

Ha iniziato la sua attività nel 2012, come massoterapista tirocinante presso l’Inter femminile. Una squadra meno conosciuta di quella maschile, ma sempre di serie A.

Poi ha aperto un suo studio nel quartiere di Inganni, in via del Passero. E lo studio è sempre affollato. I suoi clienti? Spaziano da sportivi ad anziani o età pediatrica, passando per volti noti come l’ex calciatore Evaristo Beccalossi , La Teresa della compagnia teatrale I Legnanesi e alcuni manager di cantanti noti.

Collabora con vari medici, fisiatri, ortopedici , medici di base ecc ecc.

Ha diverse convenzioni, tra cui palestre, scuole di ballo, palestre di pugilato ecc ecc .

I problemi più comuni? “Quelli legati ad una postura scorretta – spiega Melziade. – Quindi il classico mal di  schiena, la lombalgia e la cervicalgia. Ma anche problemi alle articolazioni: ginocchia, caviglie , spalle…”

Matteo Melziade, osteopata milanese
L’osteopata Matteo Melziade nel suo studio milanese

Matteo ci dà alcuni consigli pratici su come vivere meglio, con meno dolori: “Suggerisco in primis una postura corretta sul lavoro, sopratutto per chi lavora davanti al pc, la notte dormire sul fianco con un cuscino tra le ginocchia ; oppure a pancia in su. Quante volte ci svegliamo con qualche doloretto? Una buona posizione durante il sonno può esserci di grande aiuto!” 

Assetato di conoscenza, Matteo Melziade si sta laureando in dietistica e nutrizione: “Così posso vedere e aiutare il paziente a 360 gradi!” E’ un giovane uomo prestante: va in palestra e pratica la boxe. “Per me è importante, oltre che per stare in forma, anche per capire meglio i problemi degli sportivi” dice.

Arriva la “nuova” Ecoeuro

ARRIVA LA “NUOVA” ECOEURO: A 25 ANNI DALLA NASCITA LA COMPANY SI RIFÀ IL LOOK E PUNTA A RIVOLUZIONARE IL SETTORE DELLE AUTODEMOLIZIONI

Parola d’ordine: crescita. Questa è la frase che descrive al meglio l’evoluzione di Ecoeuro: azienda 100% made in Italy che punta a rivoluzionare il settore delle autodemolizioni. Entrando più nel dettaglio, l’organizzazione, certificata ISO 9001:2015 dal 2019, è specializzata nella gestione a 360° delle attività legate al fine vita dei veicoli e, attualmente, collabora con 300 autodemolitori in tutta Italia. Inoltre, il suo Network di Centri di Demolizione, vanta circa il 75% del totale delle auto riciclate ogni anno in Italia. I punti di forza della company? In primis, sicuramente i servizi innovativi: a questo proposito emerge Systema Ecoeuro, ovvero un software gestionale che offre l’opportunità ai singoli clienti di controllare nel dettaglio l’intero flusso del veicolo fuori uso, ma non solo. Grazie allo stesso sistema, è inoltre possibile tracciare in modo intuitivo i rifiuti provenienti proprio dai mezzi a fine vita e, di conseguenza, riciclarli nel migliore dei modi, riducendo la mole di rifiuti e salvaguardando così il Pianeta. Ma non è tutto perché l’innovazione, in casa Ecoeuro, prende forma anche attraverso un marketplace che funge da piattaforma di contatto per tutti coloro che necessitano di ricambi specifici per il proprio mezzo di trasporto. A questo proposito, una volta che l’utente ha individuato il pezzo mancante, può contattare direttamente il centro di demolizione di riferimento e recuperarlo di persona. “Per rivoluzionare un’industria per intero servono coraggio e determinazione, ma anche una mentalità futuristica – afferma Antonello Di Mauro, fondatore di Ecoeuro – A 25 anni dalla nostra nascita, posso affermare con certezza che siamo cresciuti anno dopo anno in maniera continuativa. I cambiamenti sono stati tanti, a partire dal restyling dell’immagine aziendale con la creazione di un nuovo logo e la registrazione del marchio. Ma non abbiamo intenzione di fermarci, anzi il nostro obiettivo è quello di diventare il punto di riferimento e l’eccellenza per tutti gli autodemolitori d’Italia”. 

Fanno seguito alle parole del founder ulteriori precisazioni sui tratti distintivi dell’organizzazione: dai servizi innovativi, infatti, si passa alla consulenza strategica. Questa consente a persone e organizzazioni di ogni tipologia di affidarsi a consulenti e centri specifici che, a loro volta, dirigeranno tutte le attività legate alla gestione del veicolo giunto a fine vita: dalla documentazione iniziale fino al ritiro del mezzo fuori uso. E ancora, Ecoeuro offre da sempre anche un’ampia gamma di programmi di formazione con corsi in presenza oppure da remoto. L’obiettivo di queste iniziative? Fornire sia nozioni teoriche sia delle vere e proprie linee guida pratiche rivolte a professionisti e realtà aziendali del settore. La formazione offerta dalla realtà made in Italy prende forma anche attraverso iniziative mirate per i più piccoli o comunque per l’ambiente scolastico: sotto questo punto di vista ne è una valida prova il progetto “L’Auto e l’Ambiente”, strutturato con l’obiettivo di spiegare ai più giovani come il settore dei veicoli fuori uso opera attivamente già da tempo per la salvaguardia dell’ambiente. “La cultura, intesa come conoscenza, è la base di ogni successo e, proprio per questo motivo, organizziamo convegni ed eventi per addetti ai lavori, imprenditori e organizzazioni con il fine di promuovere nel migliore dei modi una rivoluzione consapevole dell’intera industria – aggiunge Antonello Di Mauro – Restando sulla stessa lunghezza d’onda, abbiamo organizzato proprio di recente un appuntamento esclusivo presso l’Autodromo di Monza, denominato «Gli Stati Generali delle Autodemolizioni», in cui, grazie alla presenza di professori delle Università di Padova e del Salento ed esperti del territorio con cui collaboriamo quotidianamente, abbiamo stilato un vero e proprio vademecum per gestire al meglio, e nel rispetto dell’ambiente, i veicoli giunti a fine vita”.

Imparare dagli errori: una chiave per il successo

L’errore è spesso visto come un fallimento, un ostacolo che rallenta il percorso verso i nostri obiettivi. Tuttavia, se cambiassimo prospettiva, potremmo scoprire che l’errore è in realtà uno dei più potenti strumenti di apprendimento a nostra disposizione. Imparare dai propri errori non solo ci rende più consapevoli di noi stessi, ma ci permette anche di crescere, migliorare e affrontare le sfide future con maggiore resilienza e intelligenza.

La crescita attraverso l’esperienza

Gli errori sono parte integrante del processo di crescita. Quando sbagliamo, ci troviamo di fronte a un’occasione unica per riflettere su ciò che è andato storto e su come migliorare in futuro. Questo tipo di introspezione ci aiuta a capire meglio le nostre debolezze e i nostri punti di forza, favorendo lo sviluppo di nuove competenze e capacità. Senza errori, infatti, non ci sarebbe stimolo a cercare nuove soluzioni o a uscire dalla nostra zona di comfort.

Superare la paura del fallimento

Uno dei principali vantaggi nell’imparare dai propri errori è che si impara a gestire la paura del fallimento. Questa paura può essere paralizzante e spesso ci impedisce di osare o di sperimentare nuove strade. Tuttavia, riconoscere che ogni errore è un’opportunità di apprendimento ci permette di affrontare con più coraggio le sfide, sapendo che anche in caso di insuccesso, c’è sempre qualcosa da guadagnare. Si sviluppa così una mentalità orientata alla crescita, dove il fallimento non è più visto come una fine, ma come un passaggio verso il successo.

Rafforzare la resilienza

Imparare dai propri errori non significa solo correggere ciò che è andato storto, ma anche sviluppare una maggiore resilienza emotiva. Quando accettiamo l’idea che commettere errori è naturale e inevitabile, diventiamo più capaci di affrontare le difficoltà e di risollevarci dopo una caduta. La resilienza ci permette di trasformare gli errori in lezioni preziose, alimentando una maggiore sicurezza in noi stessi e nelle nostre capacità.

Migliorare le relazioni e il lavoro di squadra

Saper riconoscere e imparare dai propri errori non ha solo un impatto positivo sulla crescita personale, ma influisce anche sulle relazioni interpersonali e professionali. In ambito lavorativo, ad esempio, gli errori possono essere fonte di conflitto o di disaccordo. Tuttavia, quando adottiamo un atteggiamento aperto verso l’errore, favoriamo una cultura della trasparenza e del miglioramento continuo. Questo atteggiamento porta a una maggiore collaborazione e coesione all’interno dei gruppi di lavoro, stimolando la creatività e l’innovazione.

Primo: riconoscere gli errori

Naturalmente il primo passo per imparare dai propri errori è riconoscerli.
Sembra ovvio, ma non lo è. Perché ci sono persone che non riescono ad accettare di avere sbagliato. Capita spesso alle persone molto autoritarie, o molto narcisiste. E spesso le due caratteristiche vanno a braccetto. Ai tempi del fascismo si era diffuso il motto “il Duce ha sempre ragione”: mai, infatti, Mussolini avrebbe ammesso un suo torto. E oggi un protagonista del palcoscenico mondiale che si comporta allo stesso modo, rifiutandosi categoricamente di ammettere i propri sbagli, è Donald Trump.
Trump è un narcisista patologico. Vuole sempre essere al centro dell’attenzione, ed è disposto a tutto per vincere. Infatti il peccato più grave, per lui, è essere un “loser”: un perdente. Bisogna vincere. Sempre. Costi quel che costi.
Per Trump chi sbaglia è un perdente. Non un individuo che può imparare dai suoi errori, ma un misero sfigato. E questa sua mentalità deformata e patologica lo spinge a presentarsi sempre in modo arrogante, supponente, prepotente. Da Marchese del Grillo: “Io sono io, e voi non siete un cazzo”. Chi abbia un minimo di conoscenze psicologiche capisce che questo atteggiamento, simile a quello dei bulli, serve a nascondere una profonda insicurezza interiore. Ma tant’è: Trump ha perso il duello televisivo contro Kamala Harris, però dice che l’ha vinto. Oppure che il duello era truccato. Certo: non ammetterà mai di aver potuto fare meglio. Lui è l’uomo che ha detto di non avere mai commesso un errore in vita sua, e di “meritare 10 in tutto ciò che ha fatto”. Alle ultime elezioni non ha riconosciuto la sua sconfitta contro Biden: si è inventato i brogli elettorali. Una strategia che ripeterà se perderà anche queste elezioni. Lui, Donald, non sbaglia mai e non perde mai: se qualcosa non va per il verso giusto, la colpa è sempre degli altri, brutti e cattivi, che ce l’hanno con lui.
Questa mentalità infantile, da bambino viziato, di Trump gli impedisce di imparare: lui è nato imparato. E di ascoltare i consigli degli altri. Piace a chi vede in lui un messia, un uomo eccezionale, al di sopra di tutti gli altri: e infatti alcuni cristiani estremisti lo considerano, addirittura, scelto da Gesù. Ma solo con l’umiltà si riesce a crescere, mentre Trump conserva la mentalità da bulletto adolescente a quasi 80 anni.

In conclusione

L’errore, se affrontato con la giusta mentalità, diventa un alleato prezioso nel percorso verso il successo. Imparare dai propri errori significa abbracciare l’idea che la perfezione non esiste, e che ogni ostacolo può essere una lezione. Solo così possiamo crescere, migliorare e affrontare il futuro con una consapevolezza più profonda delle nostre capacità e dei nostri limiti.

Donald Trump è un uomo incapace di riconoscere i propri errori. E quindi di imparare da loro.
Donald Trump è un uomo incapace di riconoscere i propri errori. E quindi di imparare da loro. Se qualcosa gli va storto, la colpa è sempre degli altri.

Il cardiochirurgo Marco Zanobini: vi presento Safe Heart

Come e quando è nata Safe Heart ODV?

Una decina di anni fa insieme agli amici e colleghi Maurizio Roberto, Alberto Pilozzi Casado e Samer Kassem abbiamo deciso di mettere a disposizione le nostre competenze per garantire interventi cardiochirurgici a chi ne ha bisogno e per formare il personale ospedaliero locale. Dal 2018 siamo attivi in Burkina Faso, dove la maggior parte delle persone non può accedere alle cure sanitarie essenziali perché a pagamento. In questo Paese le patologie delle valvole cardiache colpiscono migliaia di giovani che, in assenza di un trattamento chirurgico, non possono vedere realizzati i propri sogni e il proprio futuro.

Quali sono i progetti che sta finanziando attualmente?

Continuiamo ad operare al Centre Hospitalier Universitaire de Tengandogo a Ouagadougou, dove attualmente c’è un solo cardiochirurgo, Adama Sawadogo. In questi anni siamo riusciti a rendere autonoma la sua equipe nella chirurgia valvolare ed abbiamo avviato la formazione per gli interventi relativi alle patologie complesse dell’aorta. Stiamo inoltre finanziando uno stage in Sud Africa inerente alle cardiopatologie congenite al quale partecipano Adama, un anestesista ed un perfusionista.

Come si svolgerà la serata presso del 24 settembre e in che modo verranno utilizzati i fondi raccolti durante l’evento?

La serata sarà un momento di incontro per un aperitivo, chi avrà piacere potrà partecipare alle visite guidate organizzate all’interno della Residenza Vignale. Sarà l’occasione per condividere i risultati delle ultime tre missioni in Burkina Faso, realizzate grazie alle donazioni raccolte durante l’anno, a partire dall’evento dello scorso settembre. I fondi raccolti contribuiranno alla prossima missione, che potrà essere organizzata solo se ci saranno le disponibilità; la copertura delle spese relative al materiale sanitario, ai farmaci e alla degenza del paziente è interamente a carico di Safe Heart ODV. Consideri che ogni missione ha un costo di circa 50/55.000€.

Ci sono delle storie di successo o delle testimonianze che volete condividere riguardo all’impatto del lavoro di Safe Heart ODV?

Partiamo dal nostro più grande successo: siamo riusciti a dare speranza di vita a persone che senza il nostro aiuto non avrebbero un futuro. Ad oggi siamo riusciti a salvare 31 persone tra bambini e adulti. Le parole di Paola Oddono, Tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria, con noi dalla prima missione, possono farvi capire cosa significa partecipare ad una missione dal punto di vista umano: “Spero di conservare il più a lungo possibile l’energia del gruppo e quella ricevuta da coloro che vivono nel posto più sperduto e più povero della terra, ma che ci trattano come fratelli.”

Quali sono le modalità di donazione per coloro che non possono partecipare alla serata ma vogliono comunque contribuire?

Tutti possono sempre sostenerci attraverso una donazione tramite bonifico bancario e carta di credito. C’è anche chi ci sostiene con delle donazioni regolari mensili. E poi chi decide di destinare a noi il 5×1000, un aiuto che non costa nulla ma che è molto importante.

Come è possibile rimanere aggiornati sulle iniziative di Safe Heart ODV

Attraverso il nostro sito ufficiale www.safeheartodv.org, i canali social (Fb e Instagram) o iscrivendosi alla nostra newsletter.

Il Dott. Marco Zanobini