Colloqui di lavoro: come fare subito un’ottima impressione

Vuoi fare, già nei primi minuti, una buona impressione nei colloqui di lavoro?
Devi riuscire a far star bene il tuo interlocutore, quindi a suscitare in lui emozioni positive.
Servono due cose, entrambe fondamentali: calore umano e competenza. Infatti le due domande che l’altro si pone, in rapida successione, sono: Posso fidarmi di te? e, subito dopo, Sei competente?
Mostrare prima affabilità, e poi competenza e sicurezza, è fondamentale nel business. Perché ci piace lavorare con persone preparate, di cui possiamo avere fiducia.
Pertanto è importante, per fare una buona impressione, avere un linguaggio non verbale aperto; sorridere; e mostrare interesse verso chi stiamo incontrando. Una volta rotto il ghiaccio con la tua affabilità e cordialità, mostra competenza e credibilità. Come? Comunicando sicurezza. Guardalo negli occhi (ma senza fissarlo); tieni una postura aperta ed eretta, sia che tu stia in piedi, sia che tu sia seduto; e al termine del colloquio porgigli una stretta di mano decisa. Tutte le ricerche svelano che ci facciamo un’idea di qualcuno nei primissimi secondi in cui lo incontriamo, e che i minuti successivi servono a confermare, o a smentire, questa impressione. Quindi giochiamocela bene: se la prima impressione è negativa, sarà estremamente difficile tramutarla in positiva. Ma se è positiva, il resto del cammino sarà in discesa!

Mario Furlan, life coach e docente di Comunicazione
Mario Furlan, formatore ed esperto di Comunicazione

Mario Furlan è stato eletto “miglior life coach italiano” dall’Associazione Italiana Coach.
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Mario Furlan, life coach – Anche tu rovini così i rapporti?

Mario Furlan è formatore, life coach e fondatore dei City Angels

Mario Furlan è formatore, life coach e fondatore dei City Angels

Ti fanno un favore? Spesso lo dimentichi. Lo sottovaluti. O lo prendi per scontato.
Ti fanno un torto, anche lieve? Lo ricorderai, probabilmente per sempre. Te lo legherai al dito. E, forse, cercherai di vendicarti.
Spesso basta un solo torto, magari fatto involontariamente, perché tutti i favori vengano immediatamente cancellati dalla nostra memoria.
Non è giusto. Ma è umano. E guasta, irrimediabilmente, le relazioni interpersonali.
Un detto orientale recita che i torti vanno scritti nella sabbia. Così il vento del perdono li può spazzare via. Mentre i favori vanno scritti nella pietra. Perché restino nella nostra memoria, e nel nostro cuore, per sempre.

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Mario Furlan, life coach – Ecco da cosa dipende la tua reputazione

Mario Furlan è un formatore, un life coach ed è anche il fondatore dei City Angels

Mario Furlan è formatore, life coach e fondatore dei City Angels

Stai attento a cosa dici degli altri, perché questo influenza il modo in cui ti vedono!
Sembra strano, eppure è proprio così. In psicologia si parla di “trasferimento spontaneo di tratti”: se sei abituato a sottolineare le qualità positive delle persone, i tuoi interlocutori ti vedranno sotto una luce migliore. Perché ciò di cui parli si trasferisce, nella loro mente, a te. Vieni associato a quelle caratteristiche.
E’ vero anche l’opposto. Per cui chi ha il vizio di parlare male degli altri giudicato negativamente da chi lo ascolta. Anche perché si domanderà se, quando non c’è, parli altrettanto male di lui.
Comincia a cercare il bene negli altri. Lo so, è più facile trovare il male. Ma fallo. Non per il loro bene, ma per il tuo!

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Mario Furlan, life coach – Come riacquistare la fiducia persa

Mario Furlan è un formatore, un life coach ed è anche il fondatore dei City Angels

Mario Furlan è formatore, life coach e fondatore dei City Angels

Perdere la fiducia di una persona è velocissimo: basta una parola, un gesto, un’azione che appaia come un tradimento. O un’offesa. O, più comunemente, scarso interesse e rispetto nei confronti dell’altro. Invece ci vuole molto tempo per costruire un rapporto di fiducia; e ancora più tempo per ricostruirlo quando è stato incrinato. Ecco come fare.
Giurare che non abbiamo tradito la fiducia, che non abbiamo agito o parlato alle spalle, che non è vero che ce ne siamo infischiati serve a ben poco. Le parole stanno a zero. Quando la fiducia viene meno, dobbiamo ricostruirla con i fatti.
Innanzitutto è bene chiedere scusa, apertamente e sinceramente, se abbiamo sbagliato. E poi serve anticipare cosa faremo, e poi farlo sul serio, e nei tempi prefissati. “Farò così e così”: dirlo e poi farlo davvero aiuta a renderci credibili. Soprattutto in una società dove tanti (e non solo i politici) promettono a vanvera. Assicurano che faranno, e poi non fanno nulla. Risultando, così, inaffidabili.
Se promettiamo, dobbiamo mantenere ogni singola promessa. Fino all’ultima virgola. Anche la più insignificante. Insignificante per noi, forse. Ma non per l’altro. Che ha bisogno di essere sicuro che può riprendere a fidarsi.

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Mario Furlan, life coach – Così conquisti la fiducia di chiunque

Il life coach, motivatore, formatore e fondatore dei City Angels è Mario Furlan

Mario Furlan, life coach, formatore, motivatore e fondatore dei City Angels

La fiducia, come tante altre cose nella vita, è reciproca: l’altro può fidarsi di te se sente che tu ti fidi di lui.
Se vuoi conquistare la fiducia di qualcuno ti suggerisco pertanto di raccontargli qualcosa di personale (qualcosa che puoi dire senza metterti nei guai, ovviamente…)  Quando una persona ci confida qualcosa di sé ci sentiamo più vicini a lei, e sentiamo anche il bisogno di sbottonarci, a nostra volta, con lei.
Se anche tu hai vissuto esperienze simili a quella che il tuo interlocutore ti sta descrivendo, dillo: questo rafforzerà il vostro legame e creerà empatia. E se l’altro ti confessa qualcosa di cui si vergogna, fai capire
1) che non lo giudichi e
2) sottolinea che si tratta di qualcosa che riguarda molti. Questo lo rinfrancherà: farà sì che non si senta la pecora nera.
Fai così, e gli altri si fideranno di te. Questo ti consentirà non solo di avere relazioni più intime e personali, ma anche di farti nuovi amici!

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Mario Furlan, life coach – Il gemello violento e quello pacifico

Uno dei due fratelli gemelli picchia la sua partner. E’ un bruto: la schiaffeggia, la  insulta, la mortifica. L’altro, invece, è un uomo perbene: la tratta con grandissimo amore e rispetto.
Perché si comportano in modi antitetici, pur avendo avuto le stesse esperienze nei primi anni di vita, quelli che ti danno l’imprinting? La risposta è identica per entrambi: Perché sono vissuto per anni vedendo mio padre che prendeva a botte mia madre. Identica è stata l’esperienza, per l’uno e per l’altro. Ma opposto è stato il loro modo di interpretare l’esperienza. Uno ha ripetuto il tragico errore del genitore. L’altro l’ha voluto a tutti i costi evitare.
Non sono gli eventi della vita a determinare il nostro destino. Lo è, invece, il modo in cui interpretiamo gli eventi. E il modo on cui reagiamo. Abbiamo il libero arbitrio. Possiamo scegliere.  Se percorrere la strada che ci è stata mostrata. Oppure sterzare a 180 gradi. E decidere di cambiare direzione.
Questo ci insegna che la colpa delle nostre azioni non è degli altri. Gli altri, a cominciare dai genitori, ci possono sicuramente influenzare. Ma la responsabilità delle nostre azioni è sempre, e comunque, nostra.

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Mario Furlan, life coach – Come valorizzare i momenti difficili

Mario Furlan, life e business coach

Mario Furlan, life e business coach

Lo so: nessuno vuole trovarsi in situazioni difficili. Eppure capitano. E quando capitano, tanto vale farne tesoro.
E’ proprio nei momenti di estremo stress, infatti, che puoi scoprire tre cose importanti:
1) Che sei più forte di quanto pensi. Infatti è principalmente nei momenti drammatici che spesso tiriamo fuori il meglio di noi: il coraggio, la resilienza, la tenacia. Basti pensare ad atleti paralimpici come Bebe Vio o Alex Zanardi: hanno trasformato un loro gravissimo handicap in un punto di forza. Incredibile!
2) Chi sono i tuoi veri amici. Infatti quelli falsi scompaiono nei momenti di crisi. Come recita un proverbio, quando sei felice ridi in compagnia, ma quando sei triste piangi da solo;
3) Nel dolore ti rafforzi interiormente. E’ come se irrobustissi il sistema immunitario mentale. E quando la vita tornerà normale, le solite difficoltà quotidiane ti sembreranno poca cosa rispetto a quelle grandi che hai dovuto affrontare!

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Mario Furlan, life coach: Così ci prendiamo in giro

Spesso siamo come Pinocchio: mentiamo. Anche a noi stessi.

Talvolta siamo come Pinocchio: mentiamo. Anche a noi stessi.

L’hai notato? Tendiamo a sopravvalutare quanto riusciremo a fare in anno, e a sottovalutare quanto possiamo realizzare in un giorno. Il motivo è semplice: abbiamo l’abitudine a rimandare ciò che richiede fatica, o che non ci piace.

“Lo farò, prima o poi…” Quante volte hai sentito, o pronunciato, questa frase? Molte. E quante volte l’impegno è stato mantenuto? Mai, o quasi. Perché tanto c’è tempo…
Invece la giornata di oggi è qui, davanti a noi. Potremmo sfruttarla meglio. Invece è facile cadere nella tentazione di perdere tempo, ad esempio sui social. Arriva la sera, e ci giustifichiamo: Va beh, non sono riuscito a sbrigare questo compito oggi, ma poi lo farò… e quel poi arriverà sempre dopo. Perché non ha una scadenza, non ha un vincolo.

Così ci prendiamo in giro. Non ci rendiamo conto quando lo facciamo, ma spesso intuiamo quando lo stanno facendo gli altri. Quando, ad esempio, ci dicono “Stai tranquillo, abbi fede, ti verrò a trovare, un giorno…” Per essere cortesi fingiamo di crederci, ma ci verrebbe da rispondere: “Sì, nel giorno di poi e nell’anno di mai!”
La soluzione? Avere una tabella di marcia. Programmare le giornate. E non sperare che, prima o poi, ci verrà voglia di affrontare quella cosa. Perché la voglia non arriverà mai…

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Mario Furlan, life coach – Perché devi terrorizzare la tua mente

Blanco, in preda all'ira, prende a calci i fiori sul palco del festival di Sanremo

Blanco, in preda all’ira, prende a calci i fiori sul palco del festival di Sanremo

Al festival di Sanremo il cantante Blanco, che per la stizza ha preso a calci le rose sul palco, si è comportato da bambino piccolo piccolo. E per questo è stato fischiato e criticato. Ma in fondo anche noi, spesso, siamo come lui: degli immaturi. Anche se abbiamo 60 anni, ci comportiamo come se ne avessimo 6. Perché reagiamo impulsivamente, senza riflettere, sull’onda delle emozioni, senza pensare alle dolorose conseguenze.

Pensaci: tutti sappiamo benissimo cosa dovremmo fare, cosa è giusto e cosa è sbagliato per noi. Sappiamo, ad esempio, che sbottare sul lavoro, o arrabbiarci con gli amici, ci penalizza. Ci fa perdere la stima degli altri. E sappiamo anche, ovviamente, che dovremmo smettere di fumare. O non mangiare porcherie. Eppure non lo facciamo. Sembra strano, ma sai qual è l’unico modo per spingerci a fare ciò che dovremmo? E’ terrorizzare la mente.

Pensa, quindi, a cosa potrà accadere se perdi le staffe sul lavoro: potresti essere licenziato, o emarginato. E pensa a cosa potrebbe succedere se continui a fumare: ti viene un tumore ai polmoni. Se ti concentri sulle possibili drammatiche conseguenze di queste tue azioni il tuo cervello, che è preposto a farti sopravvivere, si allarma. Ti trasmette angoscia, stress, paura. E quella paura è, realisticamente, l’unica cosa che può davvero costringerti a cambiare. Sembra sconcertante, eppure è vero: ragionamenti e riflessioni sono inutili, serve soltanto provare paura.

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Mario Furlan, life coach – Come iniziare bene la giornata (in meno di 5 minuti)

Mario Furlan è formatore e life coach

Il formatore e life coach Mario Furlan

Chi ben comincia, è a metà dell’opera… E vale anche per la tua giornata. Se la inizi bene, la proseguirai con il piede giusto. Cioè motivato, fiducioso, carico di energia positiva. Naturalmente vale anche all’inverso: chi comincia male, prosegue ancora peggio…
Come, dunque, riuscire ad iniziarle la mattina nel modo migliore?
Consiglio di programmare, quotidianamente, un’attività che ti consenta di sentirti orgoglioso di te stesso già nei primi minuti dopo che ti sei alzato. Scegli qualcosa di semplice, facile da fare; altrimenti non la farai mai. Ad esempio, fare 5 flessioni. O prepararti una bella e salutare spremuta di agrumi. O dire una preghiera. O dare un abbraccio e dire, sorridendo, “Buongiorno, tesoro!” al partner o ad un familiare che vive con te.
Piccole, piccolissime azioni, che però ti fanno sentire bene. Che accrescono la tua autostima. Che ti danno una sferzata di motivazione: Evviva, ce l’ho fatta! E che ti mettono subito in carreggiata.
Nel tempo potrai fare qualcosa in più. Ad esempio, portare le flessioni a 10. O preparare la spremuta anche per una persona che vive con te. L’importante è iniziare. E lo farai solo se intraprendere queste azioni sarà qualcosa di talmente facile che sarà quasi impossibile non riuscirci.

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