Mario Furlan, life coach – Anche tu rovini così i rapporti?

Mario Furlan è formatore, life coach e fondatore dei City Angels

Mario Furlan è formatore, life coach e fondatore dei City Angels

Ti fanno un favore? Spesso lo dimentichi. Lo sottovaluti. O lo prendi per scontato.
Ti fanno un torto, anche lieve? Lo ricorderai, probabilmente per sempre. Te lo legherai al dito. E, forse, cercherai di vendicarti.
Spesso basta un solo torto, magari fatto involontariamente, perché tutti i favori vengano immediatamente cancellati dalla nostra memoria.
Non è giusto. Ma è umano. E guasta, irrimediabilmente, le relazioni interpersonali.
Un detto orientale recita che i torti vanno scritti nella sabbia. Così il vento del perdono li può spazzare via. Mentre i favori vanno scritti nella pietra. Perché restino nella nostra memoria, e nel nostro cuore, per sempre.

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Mario Furlan è stato eletto “miglior life coach d’Italia” dall’Associazione Italiana Coach.

Mario Furlan, life coach – Quando serve tagliare i ponti

Mario Furlan è un life coach e un motivatore

Il life coach e motivatore Mario Furlan

Hai perso soldi in un affare che sembrava vantaggioso, e continui a investirci danaro perché ti dispiacerebbe archiviare l’operazione con una perdita? Fai male. Infatti se quella situazione è perdente, proseguire non farà che accentuare il danno.
Non pensare più a quello che hai già perso: ormai non esiste più, fa parte del passato. Si tratta di costi sommersi, ormai calati a picco. Pensa, invece, ai costi emersi. Cioè a quelli su cui hai ancora la possibilità di influire. Pensa, dunque, al futuro: hai davvero la possibilità di guadagnare? Se tu dovessi investire oggi, lo faresti ancora?
Troppe volte facciamo fatica a tagliare i ponti con il passato. Perché abbiamo la speranza di rifarci delle perdite, oppure per il semplice fatto che abbiamo dedicato tanto tempo a quella persona, o a quella situazione. Ad esempio, conservi vestiti, scarpe, libri, dvd o altre cose che non tocchi da anni, e che sai che non prenderai più in mano nella tua intera vita? Buttali via, occupano spazio inutilmente!
Lo stesso vale per le persone che frequentiamo. A parte i familiari, ci sono persone che vedi senza che questo arrechi beneficio né a te, né a loro? Se dovessi conoscerle oggi, sapendo tutto ciò che hai scoperto di loro, avresti ancora voglia di avere una relazione con loro? Se la risposta è no, taglia i ponti. Non conta il tempo trascorso con loro, ma che tu possa usare bene il tuo tempo futuro!

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Mario Furlan, life coach – Come fargli cambiare idea senza farlo passare per stupido

Il peggior modo per far cambiare parere: litigare

Il peggior modo per far cambiare parere: litigare

Noi umani non siamo animali razionali. Ma emotivi. Molto emotivi. Usiamo la pancia, o parti più basse del corpo, molto più del cervello; e il cervello ci serve per razionalizzare – cioè dare una parvenza di logica – a comportamenti dettati esclusivamente dall’emotività.
A dirla tutta, anche da adulti non siamo altro bambini cresciuti. Ragioniamo da bambini, e – soprattutto – reagiamo da bambini.
Naturalmente non vale per tutti. Ma per molti, sì.

Per questo è sciocco pensare di far cambiare idea a qualcuno sbattendogli in faccia l’assurdità delle sue posizioni. Come invece oggi fanno i No Pass e i Pro Pass: si insultano a vicenda, creando così un solco ancora più grande tra di loro. I No Pass dicono che gli altri sono servi, e complici, dei poteri forti; mentre i Pro Pass accusano chi non la vede come loro di essere un terrorista fascista, un eversivo, o peggio.

La verità è che se dici a qualcuno “Hai sbagliato””, lui si irrigidirà ancora di più sulle sue posizioni. Perché a quasi nessuno piace ammettere di avere sbagliato. Così facendo, stai ergendo un muro tra voi due. Perché è in gioco il suo ego. E siamo disposti a tutto pur di salvare l’ego, e di non dover ammettere di avere detto un sacco di fregnacce.
Meglio, quindi, non trattarlo da idiota, ma da persona che ancora non ha delle informazioni. Sai cosa faccio, quando incontro qualcuno che credo stia sostenendo sciocchezze? Mi guardo bene dal rimproverarlo con “Piantala di sparare cavolate””, ma cerco di accarezzare il suo amor proprio. Molto serenamente, e amichevolmente, gli dico “Anch’io la pensavo come te, poi ho scoperto che…”

Non mi contrappongo a lui, ma mi pongo dalla sua parte. Dimostro di capirlo, di avere empatia. E lo aiuto a fargli cambiare idea senza fargli perdere la faccia. Così avrai costruito non un muro, bensì un ponte tra di voi!

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Mario Furlan, life coach – Ecco cosa conta davvero (e non a parole!)

Mario Furlan, life coach e motivatore

Mario Furlan, life coach e motivatore

C’è un modo per sapere se ci teniamo davvero ai valori che proclamiamo e giuriamo di rispettare. E’ l’unico modo. Ed è una domanda. La domanda è questa: quanto tempo dedichi a ciò cui tieni?
Tieni alla tua salute? Bene. Quanto tempo le dedichi? Se la risposta è Non trovo il tempo di fare sport, significa che non ci tieni davvero. Cioè che ti stai prendendo in giro.
Tieni alla tua famiglia? Ottimo. Quanto tempo le dedichi? Se non riesci a starci insieme nemmeno poche ore alla settimana forse non ci tieni così tanto. Lo so, devi lavorare per mantenerla. E il lavoro ti porta via tanto tempo. Ma a che serve lavorare così tanto se il tempo in cui godere dei frutti del tuo lavoro è così poco?
Oltre il 90% delle persone mettono al primo posto, nella loro scala dei valori, la salute. Al secondo gli affetti. E al terzo il lavoro. Eppure dedicano gran parte del tempo al lavoro. Poco alle persone che amano. E nulla, o quasi, a conservare la salute. Significa che la loro scala dei valori non vale nulla. Perché il tempo che dedichi ad ogni attività è la vera misura del valore che le attribuisci. I soldi vengono e vanno. Mentre il tempo, una volta che se n’è andato, non torna più. Ed è triste invecchiare con il rimpianto di non averlo trascorso meglio.

Prima che sia troppo tardi

Spesso arriviamo troppo tardi a capire cosa conta veramente nella nostra vita. Come in questa storia che mi hanno raccontato. Non so se sia vera. Ma so che ci sono milioni di storie simili.
Una vecchia madre e la figlia litigano e rompono i rapporti. Il loro dissidio si trascina negli anni. La madre vuole rappacificarsi: rifiuta l’idea di andare nella tomba con un conflitto irrisolto. Vienimi a trovare, la implora. E facciamo pace. La figlia dice di sì. Al telefono. Ma nei fatti non se la sente. Si sente bloccata. Frenata. Le manca il coraggio per riabbracciare la mamma. E si giustifica dicendo che non ha tempo. Quando la madre le telefona, lei risponde “Non posso passare da te questo mese. Non ho tempo”. Si lamenta di essere sempre presa con mille impegni, tra il lavoro e la famiglia. Sempre occupata.  E’ una menzogna. Cui, nel tempo, ha finito per credere. Finché, un giorno, stanca di prendersi in giro e colta da un senso di rimorso, va a trovare la mamma. Ma quando suona alla porta capisce di essere arrivata troppo tardi. La madre è sul letto. Gli occhi chiusi. Morta. La figlia aveva avuto cinque anni per riconciliarsi con chi l’aveva messa al mondo. E si era lasciata fregare per cinque minuti.

Se vuoi farlo… fallo adesso!

Quanti di noi vorrebbero tornare indietro per rimediare a un errore, un’incomprensione, una mancanza? Per dare un bacio, un abbraccio, per dire Scusami, per dire Ti amo? Quanti vorrebbero stringere tra le braccia una persona morta, anche se solo per cinque minuti? E allora, perché aspettare ad avere rimpianti? Perché vivere nei rimorsi? Perché, se conta davvero, non dargli la giusta priorità, invece di rimandare in eterno? Perché non farlo ora, adesso, subito, prima che sia troppo tardi?

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Mario Furlan, life coach – Ecco come capire chi sono veramente

Il life coach Mario Furlan

Il life coach Mario Furlan durante un seminario

Quella persona che hai da poco conosciuto si presenta così bene, pare tanto pacata, sicura di sé, gentile, affidabile… ma sarà davvero il suo carattere, oppure sta cercando di fare bella figura?
C’è un modo, infallibile, per capire di che pasta siamo fatti.
E’ come ci comportiamo quando siamo in difficoltà. Stressati, sotto pressione. E’ in quei momenti che si rivela il nostro vero carattere: restiamo calmi e controllati, oppure cediamo sotto il peso della tensione e urliamo, ce la prendiamo con il mondo intero, oppure piagnucoliamo, ci abbattiamo e siamo incapaci di reagire?
E’ facile mostrarsi forti e brillanti quando le cose vanno bene e la situazione è tranquilla. Ma dimmi cosa fai, e come lo fai, quando sei nei guai… e ti dirò chi sei!

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Mario Furlan, life coach – Cosa penseranno di te al tuo funerale

Sai a cosa pensa gran parte di chi partecipa a un funerale?

Sai a cosa stanno pensando molti di quelli che partecipano a un funerale?

Ti preoccupi di quello che gli altri pensano di te? Sappi che a te non ci pensano proprio. Se non per qualche fugace momento della loro giornata.
Accadrà anche al tuo funerale. Ho letto i risultati, choccanti, di un’indagine svolta negli Usa su oltre mille funerali. E non credo che in Italia sia molto differente. Dice, sostanzialmente, tre cose.
1) che la partecipazione a un funerale viene dimezzata se piove;
2)  che solo una decina di persone (i familiari e gli amici più stretti) soffre davvero;
3) che durante la cerimonia in chiesa il pensiero principale della maggior parte dei presenti è di tagliare la corda appena possibile. Si stanno rompendo le scatole, e vogliono andarsene via! E trovano qualche scusa per non accompagnare la bara al cimitero!
Sei sorpreso? Offeso? Deluso? Ahimè, è la dura realtà! Gli altri, a parte i pochi che davvero ti vogliono bene, non si curano di te. Quindi non ti curar, più di tanto, di loro. E’ il mio consiglio di life coach.

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Mario Furlan, life coach – Non scalare con qualcuno in spalla!

Lo scalatore non può salire con un altro sulle spalle!

Lo scalatore non può salire la montagna con un altro sulle spalle!

E’ giusto tendere la mano agli altri: se non credessi fermamente in questo principio, non avrei fondato, 25 anni fa, i City Angels. Ma proprio attraverso il volontariato e l’assistenza ho imparato che non devi caricarti gli altri sulle spalle. Perché, così facendo, non impareranno mai a camminare. E inoltre ti rallenteranno. Ti faranno inciampare. O, addirittura, ti schiacceranno con il loro peso. Pertanto finiresti con il fare del male sia a te, sia a loro.
Se dai la stampella a qualcuno, quella persona imparerà a zoppicare. Se gli spazzi via tutte le difficoltà, non riuscirà più ad affrontarle. Perché non si è allenato. E’ come andare in palestra: il muscolo cresce se lo sottoponi a stress. Altrimenti rimane così com’è. E negli anni rimpicciolisce.
Lo dice anche il proverbio: aiutati, che Dio t’aiuta. Tendi la mano, ma lascia che la prendano e che vengano verso di te. La vita è come una scalata in montagna. Puoi insegnare a scalare. Puoi donare l’attrezzatura. Ma, tranne che in casi estremi, non puoi scalare una montagna con qualcuno in spalla: sarebbe disastroso per entrambi, vi sfracellereste tutti e due!

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Mario Furlan, life coach – Fai come i cani!

Impara da lui...e avrai tanti amici!

Impara da lui…e avrai tanti amici!

Vuoi trovare amici ed essere sempre benvoluto e benvenuto?
Impara dai cani affettuosi, quelli che chiamiamo “i cani buoni”!
Tutti li adoriamo. Perché, chiunque tu sia, ti accolgono con affetto. Scodinzolano, ti danno i bacetti, sono felici di vederti. Come se tu fossi la persona più importante del mondo. Come se ti stessero aspettando da sempre.
Trattano tutti allo stesso modo, senza distinzioni: ricchi e poveri, bianchi e neri, belli e brutti. E non giudicano nessuno. Ti amano così come sei.
Accogli gli altri con affetto e senza giudizio, e quasi certamente loro faranno altrettanto. Perché il comportamento altrui non fa altro che rispecchiare il nostro. Dai odio e sicuramente riceverai odio in cambio; dai amore e, quasi certamente, riceverai amore!

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Mario Furlan, life coach – Soffri anche tu di questa brutta malattia?

Mario Furlan, life coach e motivatore

Mario Furlan, life coach e motivatore

Gran parte dell’umanità soffre di una brutta malattia: il vittimismo.
I sintomi principali sono tre: la vittima incolpa gli altri dei suoi problemi; si giustifica, non è mai colpa sua; e si lamenta in continuazione. Perché? Per attutire il dolore delle sue sconfitte. Non ha il coraggio di assumersi la responsabilità, e cerca la colpa negli altri.
Ma questo comportamento è come una droga: una volta che inizi a comportarti da vittima, cadi in un buco nero dal quale diventa sempre più difficile, col passare del tempo, uscirne. Perché precipiti in una spirale di bugie che ti estranea dalla realtà. Scarichi la colpa dei tuoi insuccessi sugli altri, è vero; ma è anche vero che ti senti sempre più impotente. Sempre più demotivato. Sempre più vittima, in balia di forze ostili.
Chi si comporta da vittima è anche carnefice. Perché per essere vittima hai bisogno di qualcuno da incolpare. E, magari, da odiare.
Come guarire dall’atteggiamento vittimistico, che porta a fare del male non solo a te stesso, ma spesso anche agli altri? Prendendo la vita nelle tue mani. Assumendoti la responsabilità dei tuoi successi e insuccessi. Senza cedere alla tentazione dello scaricabarile. Solo così diventi maturo. Consapevole. Un vero Uomo.

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Mario Furlan, life coach – Non è giusto!

Mario Furlan, life coach e motivatore

Mario Furlan, life coach e motivatore

“Ma non è giusto!”
Quante volte lo sentiamo dire. E quante volte è vero. Ma la verità, cari Amici, è che la vita è ingiusta. Profondamente ingiusta.
Lo è sempre stata. Sempre lo sarà. E’ una dura legge di natura: il forte prevale sul debole. E non ci sono governi, ideologie o politiche che possano evitarlo. Dobbiamo, ahimé, abituarci. Prenderne atto. E soffrirne il meno possibile.
Questo non significa certo rinunciare a batterci per la giustizia. E’ doveroso. E’ sacrosanto. Ma facciamolo essendo ben consapevoli che non potremo cambiare il mondo. Potremo, al massimo, cambiare il nostro mondo. Se ci riusciremo, avremo dato un senso alla nostra vita!

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