Mario Furlan, life coach – Le due strade dei due fratelli

Un fratello gemello è alcolizzato. L’altro un salutista. Perché? La risposta è identica per entrambi: Perché mio padre era un ubriacone. Identica è stata anche l’esperienza, per l’uno e per l’altro. Ma opposto è stato il loro modo di interpretare l’esperienza. Uno ha ripetuto l’errore del genitore. L’altro ha voluto allontanarsene.
Non sono gli eventi della vita a determinare il nostro destino. Lo è, invece, il modo in cui interpretiamo gli eventi. Abbiamo il libero arbitrio. Possiamo scegliere.  Se percorrere la strada che ci è stata mostrata. Oppure sterzare a 180 gradi. E decidere di cambiare direzione. Morale: la colpa non è degli altri. Perché la responsabilità è nostra.

Mario Furlan, life coach – Quando volevo fare il cantante

Ciascuno ha i suoi talenti da coltivare. Talenti che gli sono stati dati da Dio, o dalla Natura; e che sono un dono da valorizzare. Quali sono? Pensa a cosa ti piace fare, e che sai di fare bene. Ci sono cose che sappiamo fare bene, ma che detestiamo fare; e altre che amiamo fare, ma per le quali siamo negati. Anni fa mi ero messo in testa di fare il cantante. Registrai una canzone in studio; ascoltandola sul cd, con gli effetti speciali dello studio, sembrava carina. Venni invitato a cantarla durante uno spettacolo. Partirono le basi, iniziai a cantare. E scese il gelo, seguito da sguardi esterrefatti e da risolini. I tre minuti della canzone furono i più lunghi della mia vita. Al termine di quello strazio l’amico che mi aveva invitato ad esibirmi mi disse: Mario, è meglio se continui a fare il formatore! Fare il formatore mi piace, e so di riuscirci bene. Quello è il mio talento. Il canto no.

Mario Furlan, life coach – Non prendiamoci troppo seriamente!

C’è chi si prende troppo seriamente. E si sente importantissimo; a volte perfino indispensabile. Invece siamo tutti importanti per chi ci ama, ma il mondo andrà avanti benissimo anche senza di noi. Il giorno in cui moriremo il prete ci ricorderà, in chiesa, come sant’uomini; la bara verrà seguita tra singhiozzi autentici e facce lunghe di circostanza; ma già mezz’ora dopo la tumulazione della nostra salma, il problema più urgente di molti amici e parenti sarà trovare l’insalata di riso al ricevimento.
Impariamo a ridere di noi stessi. E a prendere la vita con più leggerezza. Staremo meglio con gli altri: il sorriso è la via più breve tra due persone. E con noi stessi.