I dispiaceri non mancano mai. Ma quelli davvero gravi, serie, per cui vale la pena di patirci sono una minoranza. Per la maggior parte si tratta di cose piccole: che siano disavventure, infortuni, fastidi, contrattempi , disappunti o delusioni. Al momento ci fanno soffrire o infuriare, ma presto vengono dimenticate.
Non vale la pena di affliggersi per quisquilie. Al prossimo dispiacere prova a chiederti: mi farà ancora soffrire tra un anno? Tra sei mesi? Tra un mese? Tra una settimana? Se la risposta è no la domanda successiva è: Perché aspettare? Non conviene tornare a sorridere subito, adesso?