Come entrare in sintonia con gli altri

Concentrarci sul nostro interlocutore è il modo migliore per entrare in sintonia con lui, conquistare la sua fiducia, diventare suo amico. Dedicagli tutta la tua attenzione: è segno di rispetto nei suoi confronti. Osserva le espressioni, la mimica, la gestualità: conoscerai le sue emozioni e potrai metterti meglio nei suoi panni. Non interromperlo quando parla: è maleducato, irritante e fa perdere il filo. Fai tutto ciò ed entrerete in empatia. Altrimenti farai come la maggior parte delle persone. Che, secondo Leonardo da Vinci, “guarda senza vedere, sente senza ascoltare e parla senza pensare”.

Sii breve, sarai bravo

Sul lavoro più sei conciso, meglio è. La gente è di fretta, ha poco tempo per ascoltarti o per leggere i tuoi scritti. Se nel giro di pochi secondi, o di poche righe, non hai catturato la sua attenzione l’hai persa per sempre.
Vai subito al dunque. Inizia dicendo qualcosa che possa interessare l’interlocutore. Ed evita le espressioni inutili, interlocutorie che tolgono efficacia al tuo discorso. Pensa al “Yes, we can”, Sì, noi possiamo, di Obama: semplice, diretto, incisivo. Non avrebbe avuto lo stesso successo se avesse detto “Beh, sì, noi possiamo, in un certo qual senso…”

Tutti abbiamo paura. Ma il coraggioso l’affronta

Tutti abbiamo paura. Di non farcela. Di non essere all’altezza. Di non essere amati. Avere paura è normale: significa che abbiamo una sfida da affrontare. Più sfide affronti, più paura hai. Mentre se ti crogioli nella tua solita vita, imprigionato nel tuo solito mondo, non hai motivo di temere: è già tutto previsto.
Chi dice di non avere paura è ancora più intimorito degli altri: perché teme di ammettere la sua paura. Il codardo e il coraggioso provano la stessa paura. Ma il primo la rifugge, il secondo la affronta. Consapevole del fatto che è il prezzo da pagare per crescere.