Le stagioni della vita

La vita, come i campi, ha le sue stagioni. Non possiamo cambiarle. Ma possiamo cambiare il modo con cui le affrontiamo. Perché siamo i contadini della nostra sorte. C’è la primavera, stagione delle opportunità e della semina. In estate dobbiamo proteggere le piantine dalle aggressioni esterne: siccità, solleone, insetti, parassiti. Così in autunno potremo avere un abbondante raccolto. Ma c’è poco tempo per festeggiare. Perché, prima o poi, arriva la gelata invernale. Il momento della crisi, dei problemi, delle delusioni. Ma, dopo il grande freddo, la primavera ritorna. Se sappiamo reagire, e continuare a credere in noi stessi e nella… Continua a leggere


Costruisci i muscoli con i pesi. E il carattere con le sfide.

I muscoli li costruisci con i pesi. Aumentandoli man mano. E il carattere lo costruisci con le sfide. Rendendole man mano sempre più difficili. La vita facile non ti fa crescere: ti rende uno smidollato. Debole, pigro, debosciato. Chi ha raggiunto obiettivi importanti ha sempre dovuto affrontare grandi problemi. A volte ha vinto. Altre volte ha perso. A volte ha pensato di ritirarsi. Ma alla fine è andato avanti. E ce l’ha fatta. Un ragazzo vede una farfalla che sta uscendo a fatica dal bozzolo. Spinge, si dimena per aprirsi un varco. Per aiutarla il giovane allarga la fessura con… Continua a leggere


Rimproverare è come operare: solo in casi estremi!

Sono stato operato di ernia inguinale lo scorso luglio. Il medico mi disse che l’intervento era necessario, altrimenti l’ernia avrebbe continuato a ingrossarsi. A distanza di due mesi la ferita non si è ancora del tutto rimarginata. Non riesco ancora a correre. Ma ne è comunque valsa la pena. I rimproveri sono come le operazioni. A volte sono l’unica soluzione. Ma vanno usati il meno possibile. E solo nei casi estremi. Perché il rimprovero lascia una ferita nell’animo. A volte si rimargina presto. Altre volte rimane tutta la vita. Perché può offendere. Mortificare. Umiliare. E distruggere un rapporto per sempre. Continua a leggere


Vincono i maratoneti, non i velocisti

Ricordi la favola della tartaruga e della lepre? Fanno una gara. La lepre parte a razzo, sicura della vittoria. Talmente sicura che si ferma a schiacciare un pisolino. E arriva la tartaruga. Lenta, ma costante. Non si ferma mai. Supera la lepre addormentata. E vince. E’ così nella vita: vincono non i velocisti, ma i maratoneti. Non chi parte a cento all’ora, pieno d’entusiasmo, ma presto si ferma perché si scoraggia davanti alle difficoltà; bensì chi va avanti nel tempo. Giorno dopo giorno. Mese dopo mese. Ostacolo dopo ostacolo. Tenendo ben fisso, nella mente e nel cuore, l’obiettivo finale. Continua a leggere