Cos’è la pronoia?
E’ un neologismo, coniato nel 1993 dallo scrittore americano John Perry Barlow. E rappresenta uno stato mentale che è il contrario della paranoia.
Paranoia è pensare che tutto stia cospirando contro di noi. Ne vediamo in abbondanza, in queste settimane di emergenza Coronavirus: panico, angoscia, terrore di ammalarsi. Comportamenti che spingono a prendere d’assalto gli ospedali, o i treni che vanno al Sud. E quindi a peggiorare la situazione.
La pronoia, invece, è il pensare che l’universo lavori per noi. Anche nei momenti più critici.
Un esempio di pronoia sono gli anonimi bigliettini apparsi in tutta Italia con la scritta “Tutto andrà bene”. Rassicurano. Rincuorano. E aiutano ad affrontare meglio l’emergenza.
Nel mio ultimo libro, “Felici per sempre”, ho intitolato un capitolo “Se sei nella m…a, usala come concime”. Una frase forte, ma che esprime un concetto pronoico in cui credo profondamente: la vita ci pone di fronte a mille problemi. Davanti ai quali abbiamo due scelte: o piangerci addosso, strapparci i capelli, andare in tilt. E’ la scelta paranoica: va tutto male, non mi risolleverò più. Oppure possiamo, realisticamente, prendere atto della situazione. E cercare qualche aspetto positivo in questo contesto negativo. E’ la scelta pronoica.
In queste settimane siamo costretti a rimanere a casa, per evitare il propagarsi del contagio. Perché non ne approfittiamo per fare tutte quelle cose che per cui ci manca sempre il tempo? Ad esempio leggere, riflettere, condividere con i familiari, guardare insieme un bel film su dvd, dormire.
Prima o poi, speriamo già dal 4 aprile, l’emergenza Covid-19 cesserà. E riprenderemo la nostra vita consueta. Siamo in una situazione spiacevole, lo so. Ma valorizziamola a fin di bene. Affrontiamola con pronoia: usiamola, quindi, per concimare alcuni ambiti trascurati della nostra vita!
Ogni giorno su Facebook i consigli del life coach e motivatore Mario Furlan per la tua motivazione e la tua crescita personale!