Raffaele Longo, 51 anni, è il General manager di Sant’Ambroeus, storico e prestigioso bar milanese, a due passi da Piazza San Babila. Il prossimo 7 giugno saranno 80 anni che è il crocevia di ghiottoni, gente che conta e innamorati della raffinatezza. “Qui sono di casa la famiglia Moratti e la famiglia Dompé; l’editore Urbano Cairo usa i nostri locali come ufficio; il creatore di Striscia La Notizia, Antonio Ricci, è un habituè” dice con orgoglio.
Longo vanta una straordinaria carriera nel mondo della ristorazione. Ha lavorato per vent’anni all’hotel Principe di Savoia, prima come responsabile delle sale private, poi del food and beverage; e da tre mesi dirige un altro simbolo della Milano dell’alta gastronomia e del lusso, appunto il Sant’Ambroeus. “Mi hanno chiamato i proprietari, la famiglia Festorazzi, per rilanciarlo – spiega. – Allora ho portato qui i migliori fornitori del Principe di Savoia. Abbiamo un’attenzione maniacale per la qualità, anche se si tratta di una michetta di pane. La freschezza innanzitutto, e poi l’unicità del prodotto: pensi che il nostro pasticciere, Luciano Vismara, lavora qui da ben 56 anni, e c’è gente che viene apposta per fotografare le sue torte monumentali!”
Un altro elemento fondamentale è la cura dei dettagli. E il rapporto con il cliente. “Il milanese pretende un servizio di prima classe, anche se vuole spendere poco – dice Longo. – E noi lo facciamo mangiare e bere in uno spazio speciale, una seconda casa. Dobbiamo capirlo al volo: capire se parlargli o no, se fare o no la battuta spiritosa, a seconda del suo stato d’animo. E dobbiamo far sì che ogni minuto che passa con noi sia indimenticabile. Compreso come gli viene servito il caffè”
Secondo Longo “ci sono tanti locali belli, ma a molti manca il cuore. Noi, invece, lo mettiamo tutto. Il cliente lo coccoliamo; da noi trova calore umano e vera tradizione milanese. Ci sono figli che ci frequentano perché qui ci venivano i genitori, e prima ancora i nonni…”
Nel migliore spirito della solidarietà ambrosiana, il Sant’Ambroeus aiuta chi ha bisogno. A Natale dona panettoni ai City Angels, e a Pasqua uova e colombe. Perché anche questo, come sottolinea Longo, significa essere milanesi doc.