Mario Furlan, life coach – La felicità dipende da noi

Sarò felice quando avrò quel lavoro. Quel partner. Quella casa. Quell’auto. Quel modello di smartphone. Così ci inganniamo. E ci condanniamo all’infelicità perenne. Perché una volta raggiunto un risultato agognato, ecco che dopo poco ci sembra poca cosa. E ci mettiamo alla ricerca di un altro. E poi di un altro. L’equazione va invertita. Avrai ciò che desideri – quel lavoro, quella persona, quell’occasione – quando sarai felice. Se tu sei felice, ti poni in modo positivo nei confronti degli altri. Sei più ottimista, più fiducioso. Ti impegni di più, e con gioia. Così facendo accresci le tue possibilità di… Continua a leggere


Mario Furlan, life coach – Noi creiamo la nostra realtà

Ciascuno crea la sua realtà. E si convince che sia l’unica realtà. Invece tutto dipende da cosa vuoi vedere, tra le infinite sfumature della realtà circostante. Da ragazzo ero violento. Facevo casino,  allo stadio e nelle manifestazioni . E credevo di essere nel giusto. Pensavo di dovermi difendere dai nemici. E di far valere, in quel modo, i miei diritti. Imparai le arti marziali. Presi a fare bodybuilding. Avevo armi in casa. Dormivo con un nunchaku sotto il cuscino. Ed ero io a creare quella mia realtà paranoica. Poi conobbi Alessandra. Mi disse “Non è vero che il mondo sia… Continua a leggere


Mario Furlan, life coach – Rimandare non serve

La mia amica Graziella rimanda sempre il momento in cui iniziare ad andare in palestra. In autunno non può: ha il raffreddore. In inverno fa troppo freddo. In primavera soffre di allergie. D’estate fa troppo caldo. Morale: non ci andrà mai. Chi rimanda, aspettando un cambiamento esterno a sé per produrre un cambiamento nella sua vita, è destinato ad aspettare moolto a lungo. Aspettare, rimandare, posticipare in attesa che arrivi chissà cosa: spesso denota pigrizia, oppure paura ad iniziare qualcosa di nuovo. Certo, dobbiamo valutare bene il momento giusto in cui iniziare. Ma il momento perfetto non arriverà mai. E’… Continua a leggere


Mario Furlan, life coach – Lo spago della vita

Una mamma regala al suo bimbo uno spago. Gli dice: E’ lo spago della vita. Più lo tiri, più il tempo passerà veloce. Ti servirà per non vivere i momenti brutti: tirando lo spago, li supererai subito. Il piccolo inizia a tirare e si ritrova a scuola. Compiti in classe, interrogazioni, insufficienze: meglio andare oltre. Tira lo spago,e arrivano i primi amori. Lacrime, sofferenze, cuori infranti: preferisce non provare l’esperienza. Tira, ed eccolo al lavoro. Ed ecco i problemi col capo, con i colleghi, con lo stipendio che non basta mai… Altro tiro, ed è in una casa. Con moglie… Continua a leggere


Mario Furlan, life coach – Le abitudini che cambiano tutto

Siamo il prodotto delle nostre abitudini. Cioè di quello che facciamo automaticamente, spesso senza nemmeno rendercene conto. Reagire in un certo modo, ad esempio arrabbiandosi o scoraggiandosi di fronte a un ostacolo, è un’abitudine. Mangiare certe cose è un’abitudine. Parlare in un certo modo, come dicendo parolacce, è un’abitudine. Cambiare abitudini è difficile. Non possiamo cambiarle tutte insieme. Ma possiamo affrontarle una per volta. Alcune sono abitudini-architrave: se togli quelle, diventa facile far crollare le altre. Vuoi smettere di fumare? Cambiando l’abitudine alla sedentarietà, e facendo sport, avrai meno voglia di avvelenarti con il tabacco.  Quali sono le tue abitudini-architrave?… Continua a leggere


Le raccomandazioni? Serve di più credere in se stessi!

Ero ragazzo, volevo fare il giornalista. L’unico modo per riuscirci era entrare nella scuola di giornalismo. Ma c’era una selezione rigorosa: accettavano solo 45 candidati su oltre 500 che si presentavano. Io non credevo che ce l’avrei fatta. Così chiesi a mio padre se conosceva qualcuno della commissione d’esame, per farmi raccomandare. Dopo qualche giorno mi disse:  “Ho un amico in commissione. Lui ti aiuterà a passare l’esame.” Le sue parole mi rassicurarono. Mi presentai, sicuro di me, all’esame d’ammissione. Quando seppi di averlo superato corsi da mio padre: “Papà, ce l’abbiamo fatta! Ringrazia il tuo amico!” Mio padre sorrise:… Continua a leggere


Le stagioni della vita

La vita, come i campi, ha le sue stagioni. Non possiamo cambiarle. Ma possiamo cambiare il modo con cui le affrontiamo. Perché siamo i contadini della nostra sorte. C’è la primavera, stagione delle opportunità e della semina. In estate dobbiamo proteggere le piantine dalle aggressioni esterne: siccità, solleone, insetti, parassiti. Così in autunno potremo avere un abbondante raccolto. Ma c’è poco tempo per festeggiare. Perché, prima o poi, arriva la gelata invernale. Il momento della crisi, dei problemi, delle delusioni. Ma, dopo il grande freddo, la primavera ritorna. Se sappiamo reagire, e continuare a credere in noi stessi e nella… Continua a leggere


Costruisci i muscoli con i pesi. E il carattere con le sfide.

I muscoli li costruisci con i pesi. Aumentandoli man mano. E il carattere lo costruisci con le sfide. Rendendole man mano sempre più difficili. La vita facile non ti fa crescere: ti rende uno smidollato. Debole, pigro, debosciato. Chi ha raggiunto obiettivi importanti ha sempre dovuto affrontare grandi problemi. A volte ha vinto. Altre volte ha perso. A volte ha pensato di ritirarsi. Ma alla fine è andato avanti. E ce l’ha fatta. Un ragazzo vede una farfalla che sta uscendo a fatica dal bozzolo. Spinge, si dimena per aprirsi un varco. Per aiutarla il giovane allarga la fessura con… Continua a leggere


Rimproverare è come operare: solo in casi estremi!

Sono stato operato di ernia inguinale lo scorso luglio. Il medico mi disse che l’intervento era necessario, altrimenti l’ernia avrebbe continuato a ingrossarsi. A distanza di due mesi la ferita non si è ancora del tutto rimarginata. Non riesco ancora a correre. Ma ne è comunque valsa la pena. I rimproveri sono come le operazioni. A volte sono l’unica soluzione. Ma vanno usati il meno possibile. E solo nei casi estremi. Perché il rimprovero lascia una ferita nell’animo. A volte si rimargina presto. Altre volte rimane tutta la vita. Perché può offendere. Mortificare. Umiliare. E distruggere un rapporto per sempre. Continua a leggere


Vincono i maratoneti, non i velocisti

Ricordi la favola della tartaruga e della lepre? Fanno una gara. La lepre parte a razzo, sicura della vittoria. Talmente sicura che si ferma a schiacciare un pisolino. E arriva la tartaruga. Lenta, ma costante. Non si ferma mai. Supera la lepre addormentata. E vince. E’ così nella vita: vincono non i velocisti, ma i maratoneti. Non chi parte a cento all’ora, pieno d’entusiasmo, ma presto si ferma perché si scoraggia davanti alle difficoltà; bensì chi va avanti nel tempo. Giorno dopo giorno. Mese dopo mese. Ostacolo dopo ostacolo. Tenendo ben fisso, nella mente e nel cuore, l’obiettivo finale. Continua a leggere