Vale più la traspirazione dell’ispirazione

Non è difficile avere grandi idee. Il difficile è metterle in pratica. Quante volte ci è capitato di avere un’ispirazione folgorante? Tante. Quante siamo riusciti a realizzare? Poche. Edison, l’inventore della lampadina, diceva che il genio è per l’1 per cento ispirazione e per il 99 per cento traspirazione. Le illuminazioni e il talento servono, certo. Ma da soli non ci portano da nessuna parte. Meglio averne meno, e possedere invece tutta la disciplina che serve per realizzare gli obiettivi. Vale in tutti i campi. Compreso lo sport. Il velocista Usain Bolt ne è la prova. Enorme talento naturale, ma… Continua a leggere


L’oggi è il domani di ieri

Tic…tic…tic… Le lancette dell’orologio corrono veloci, incessanti, noncuranti di tutto. I giorni passano. Senza che ce ne rendiamo pienamente conto. Perché abbiamo la tendenza a rinviare. A pensare “Tanto lo farò domani”. E poi, quando arriva domani, rinviamo ancora. Soprattutto se si tratta di qualcosa di scomodo. Ricordiamoci che l’oggi è il domani di ieri. E che non possiamo rinviare per sempre. Perché nulla è per sempre. Prima o poi verrà il momento in cui non potremo più. Perché il nostro tempo sarà scaduto. Valorizziamo al massimo ogni giorno che ci è dato. Non sappiamo quanti ne avremo ancora. Quindi… Continua a leggere


La fortuna serve. Ma devi essere la persona giusta.

Spesso si pensa che il successo sia dovuto a un colpo di fortuna: ci si è trovati nel posto giusto al momento giusto. Certo, la fortuna serve. Soprattutto alla nascita. Se nasci in Somalia sei meno fortunato di chi nasce in Italia. Se nasci nei Quartieri Spagnoli di Napoli sei meno fortunato di chi nasce in via Montenapoleone a Milano. Se nasci senza braccia né gambe sei meno fortunato di chi nasce con il corpo integro. Ma credo anche che la nostra fortuna, in larga misura, ce la costruiamo noi. Serve, eccome, trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Ma… Continua a leggere


L’imprenditore terremotato

Al tigì un imprenditore emiliano si dispera: “Ho dedicato tutta la mia vita al lavoro. Solo lavoro, nient’altro che il lavoro. Mai un giorno di vacanza, ho trascurato  famiglia e amici. Ora il terremoto ha distrutto la mia fabbrica. E non ho più niente e nessuno”. Ho profondo rispetto per chi si impegna così tanto sul lavoro. E mi dispiace molto per lui. Credo tuttavia che non abbia saputo bilanciare la vita professionale con quella personale. La vita non può ridursi al solo lavoro. Perché non siamo solo lavoratori. Siamo anche genitori, figli, partner, amici. E chi ti ama ti… Continua a leggere


Chi si somiglia si piglia, oppure gli opposti si attraggono?

Chi si somiglia si piglia? Oppure sono gli opposti ad attrarsi? Dipende. Siamo attratti da chi condivide i nostri valori di fondo, ma nel contempo ha qualcosa che noi non abbiamo. Sul lavoro: tutti devono impegnarsi per il bene comune, ma ciascuno ha il proprio settore di competenza. Tra amici: gli stessi interessi uniscono, ma non serve che uno sia la copia dell’altro. Altrimenti uno è di troppo. Nelle relazioni: bisogna che gli ideali di vita siano comuni, ma spesso le coppie migliori sono quelle in cui uno è creativo, fantasioso, sognatore e l’altro, invece, è concreto, realistico, con i… Continua a leggere


Sei di quelli che tirano a campare?

Molti non sanno cosa fare della propria vita. Tirano a campare. Senza obiettivi chiari, traguardi definiti. Vanno avanti per forza d’inerzia. Sul lavoro. Nella relazione di coppia. Nella vita di tutti i giorni. Spesso non sono soddisfatti. Ma temono il cambiamento. Preferiscono ristagnare in una situazione frustrante piuttosto che cambiare. Perché cambiare è rischiare. Chi lascia la via vecchia per la nuova sa quel che lascia ma non quel che trova.. Ma se non cerchi di migliorare, di crescere, di andare avanti – nel campo professionale, familiare, spirituale – andrai indietro. E’ come stare fermi in un fiume in piena:… Continua a leggere


Chi se la tira è insicuro

Chi se la tira è insicuro. Ha bisogno di nascondere la sua scarsa autostima dietro una cortina fumogena di titoloni, qualifiche e patacche. Ricordo le mail,  grottesche, del presidente di un’azienda ai suoi dipendenti. Iniziavano con “Io, Amministratore delegato della società…”, e terminavano con la sua firma e, sotto, di nuovo la qualifica “Amministratore delegato della società”. Come se chi lavorava con lui non sapesse che era il capo. Perché, allora, aveva bisogno di ribadire continuamente il suo ruolo? Perché era insicuro. E temeva che qualcuno potesse toglierglielo. Chi, invece, è sicuro di sé non ha queste smanie. Sa che… Continua a leggere


Sei colpevole o responsabile?

Non mi piace parlare di colpe. Perché significa cercare il colpevole. E, dal momento che nessuno vuole sentirsi in colpa, la si addossa agli altri. Con il risultato che si arriva allo scaricabarile: la colpa è sempre di qualcun altro. Preferisco parlare di responsabilità. Come spiega l’etimologia della parola, è responsabile chi è abile, cioè capace, di rispondere, cioè di reagire, nel mondo migliore in situazioni difficili. Tutti rifiutiamo di essere additati come colpevoli. Ma molti accettano di assumersi delle responsabilità. Chi parla di colpe ha in genere una mentalità accusatoria, negativa, aggressiva. Chi parla di responsabilità è più positivo,… Continua a leggere


Gli aggressivi sono paurosi

Da bambino ero estremamente timido, chiuso, impaurito degli altri. I compagni di classe mi prendevano in giro per questo, e me ne vergognavo. Così, nella speranza di venire rispettato, decisi di cambiare radicalmente atteggiamento. E mi misi a fare il duro, il bullo. Con il risultato di farmi odiare. L’aggressività è l’altra faccia della paura. Ed è un sintomo di insicurezza. Chi è sicuro di sé non ha bisogno della violenza, verbale o fisica, per farsi rispettare. Ma a volte è difficile trovare il giusto mezzo tra i due estremi. Essere forti, ma non aggressivi; gentili, ma non deboli; umili,… Continua a leggere


Come impariamo dagli errori

Se non sei tu a decidere, saranno gli altri a decidere per te. E non è detto che la loro scelta sia nel tuo interesse.
Lo so, decidere può essere difficile. Perché abbiamo tutti paura: del giudizio degli altri, di non essere all’altezza, di sbagliare. Ma se sbagli puoi imparare dal tuo errore. Mentre se non decidi compi l’errore più grande. Perché non hai avuto il coraggio di provarci. E perché non hai l’opportunità di imparare dagli eventuali errori. Gli errori non sono da temere; sono i gradini sdrucciolevoli e sconnessi che ci portano verso i nostri obiettivi.