Meglio comprendere che giudicare

Quando ho saputo dell’uccisione di Bin Laden ho gioito. Poi mi sono vergognato. Primo, perché non è bello festeggiare un omicidio. Secondo, perché non sta a me giudicare. Non giudicate per non essere giudicati: lo dice il Vangelo. Giudicare è facile. Capire è difficile. Ma dobbiamo sforzarci di comprendere il perché. Perché il collega non collabora. Perché il capo ce l’ha con noi. Perché l’ amico si è allontanato. Perché l’amore si è raffreddato. Giudicare, condannare serve solo a giustificarci. A non farci sentire responsabili di quanto accade. Tanto la colpa è sempre degli altri. Che a loro volta giudicano… Continua a leggere


Il coraggio di ammettere gli errori

Tutti commettiamo errori. Perché siamo uomini. Ma non tutti li ammettiamo. Perché abbiamo paura di sembrare deboli. Di prestare il fianco alle critiche. O di fare brutta figura.
E’ il contrario. Sono i forti ad avere il coraggio di ammettere apertamente e onestamente i propri errori. E vengono rispettati per il loro coraggio e la loro franchezza. Chi invece pretende di avere ragione anche quando ha torto, oppure cerca di coprire e insabbiare, dimostra di essere fragile, insicuro. Teme di perdere la faccia. Senza capire che è proprio questo suo comportamento a fargliela perdere.

Amati e troverai amore

Perché alcune persone sono apprezzate, accolte a braccia aperte, amate mentre altre, per quanto si sforzino, si scontrano con diffidenza, freddezza, ostilità? La risposta sta in una sola parola: amore. Chi si ama, ed ama gli altri, è amato. Chi non si ama, e  quindi non ama gli altri, non è amato. Non puoi dare ciò che non hai. Non puoi amare gli altri se non ti ami. Ma dev’essere un amore sano, solare, ottimista, aperto al mondo. Chi si crede superiore agli altri e li tratta con sussiego in realtà non si ama: sta solo cercando di compensare un… Continua a leggere


La responsabilità è sempre nostra

Se io ti insulto e tu ci resti male, di chi è la responsabilità? Mia? Risposta sbagliata: è tua. Perché sei tu che mi consenti di ferirti.
Hai varie opzioni di fronte a te. Puoi: 1) Soffrirne; 2) Arrabbiarti; 3) Infischiartene; 4) Gloriartene. Puoi, infatti, pensare: “Guarda quel Furlan! Scrive tanti libri sull’autostima e poi si comporta da cafone. Valgo più io, che non ho mai scritto nulla, di lui”. Come vedi, la scelta su come reagire è tua! Non sono gli eventi esterni a farci stare bene o male, ma il significato che attribuiamo loro. Non possiamo controllare gli eventi. Ma possiamo controllarne il significato.

Il primo passo è il più difficile

Il primo passo è sempre il più difficile. Che si tratti di realizzare un progetto, di flirtare con uno sconosciuto o di cambiare abitudini, iniziare è faticoso. Perché non sappiamo come andrà a finire. E abbiamo paura dell’ignoto.  Ma la certezza assoluta non esiste. Quindi conviene lanciarsi. Non da incosciente. Ma da persona che ha le idee sufficientemente chiare su dove vuole andare; e ha sufficiente coraggio per muovere il primo passo. Sarà come guidare di notte, in una strada di campagna: i fari illuminano soltanto un pezzetto di percorso, non tutto. Ma di pezzetto in pezzetto, di cento metri… Continua a leggere


I fondamentali della vita

Gli atleti lo sanno bene: ci sono mille allenamenti, mille esercizi da svolgere. Fanno tutti bene. Ma alcuni fanno meglio degli altri. Sono i fondamentali. Gli esercizi di base. Quelli che soli riescono a darti un corpo forte, flessibile, scattante, resistente. Puoi fare tutti gli esercizi del mondo, ma se non fai innanzitutto i fondamentali costruisci sul vuoto. Lo stesso vale per la nostra vita. Impariamo tante cose. A scuola, sul lavoro. Ma forse nessuno ci ha insegnato le cose di base: a credere in noi stessi. Nella bellezza dei nostri sogni. A crescere dentro. Così, di fronte alle difficoltà,… Continua a leggere


Quando arriva il secondo tempo

Al festival di  Sanremo Max Pezzali, 43 anni, ha cantato la canzone Il mio secondo tempo. Il testo rispecchia la vita. Che è come una partita di calcio. Fino ai 40 anni giochi nel primo tempo. Dai 40 agli 80 nel secondo tempo. E poi ci sono i supplementari. Lo scopo è segnare. E vincere. Cioè conquistare la serenità. La felicità. La sensazione di appagamento, di gratitudine, di pienezza interiore che rende la vita degna di essere vissuta. Spesso i giovani inseguono falsi miti: i soldi, la fama, il successo mondano. Con l’età ti rendi conto di cosa vale davvero.… Continua a leggere