Mario Furlan, life coach – Come il virus ci cambia

La pandemia ci ha fatto riscoprire il patriottismo

La pandemia di Coronavirus ci ha fatto riscoprire patriottismo e solidarietà

L’essere umano tende, per natura, ad essere conservatore. A non uscire dalla sua zona di agio. E ad andare avanti come ha sempre fatto.
Per cambiare ci vuole fatica. E ci vuole, spesso, uno choc. La pandemia di Coronavirus, con la, ahimè, inevitabile recessione economica che ne seguirà – è uno choc di proporzioni enormi. Per tutti noi.
Può cambiarci in peggio. Rendendoci più chiusi. Più egoisti. Più meschini. Come nazione. E come persone. Il presidente Donald Trump ha cercato di comprare, in esclusiva per gli Usa, il vaccino da una casa farmaceutica tedesca. Non si tratta più di “America first”, ma di “America only”: esistono solo gli americani, e il resto dell’umanità si arrangi. Nei momenti di panico in alcuni si scatena, infatti, una tendenza a pensare solo a se stessi e ai propri cari: io speriamo che me la cavo. Sulla tolda del Titanic che stava affondando i passeggeri si prendevano a pugni per poter salire sulle poche scialuppe rimaste: faremo come loro? Ci scanneremo tra nazioni e tra persone, senza renderci conto che siamo tutti nella stessa barca che sta imbarcando acqua?
Oppure il Coronavirus può cambiarci in meglio. Facendoci riscoprire il valore della solidarietà: io ti aiuto volentieri, sapendo che tu, a tua volta, mi aiuterai. Noi City Angels stiamo ricevendo molte offerte di aiuto da parte di tanti: chi ci vuole regalare cibo per i senzatetto, chi le mascherine, chi vuole fare volontariato con noi…
Stiamo già diventando più patriottici, e questo è un bene: si vedono bandiere italiane sventolate dai balconi, ci sentiamo parte di un grande popolo che sta lottando insieme. Il patriottismo è ben diverso dal nazionalismo: non è ostile verso gli altri popoli, ma se può li aiuta.
Inoltre, una volta che la pandemia sarà terminata, potremo cambiare in meglio riassaporando l’inestimabile valore della normalità. Torneremo ad apprezzare, a gustare, a valorizzare la nostra vita quotidiana. Ad essere felici di fare cose semplici, banali, eppure fondamentali: poterci spostare, stare insieme, abbracciare.
Purtroppo capiamo il valore di ciò che abbiamo, e di chi abbiamo, soltanto quando li perdiamo. E ritrovarli è come rinascere.

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