Mario Furlan, life coach – Come prendere le decisioni migliori

Il life coach e motivatore Mario Furlan ha scritto il best-seller Felici per sempre

“Felici per sempre” è l’ultimo best-seller del life coach e docente universitario di Motivazione e crescita personale Mario Furlan

Può essere difficile prendere una decisione. Perché non sai quale scelta sarà quella giusta, e hai paura di sbagliare…
Posto che non avrai mai la certezza assoluta di avere preso la risoluzione migliore, ci sono alcuni strumenti che ti aiutano a discernere e a scegliere.
Te ne elenco due:
1) Mi importerà ancora tra tre mesi?
Ammettiamolo: ci capita spesso di scervellarci nella scelta di quisquilie. E di perderci tempo prezioso.
Conosco una signora che perde ore per decidere se acquistare un rossetto piuttosto che un alto, o se andare in un ristorante piuttosto che in un altro…
Il tempo andrebbe utilizzato meglio. Pensa, quindi, se questa scelta è davvero importante per te oppure no. Come fai a saperlo? Immaginati tra tre mesi. E pensa: allora ciò che scelgo oggi avrà ancora importanza?
Se la risposta è no, non sprecare tempo!
1) Come mi sentirò a 80 anni?
Immagina di avere 80 anni.
Avrai rimpianti per qualcosa che scegli di fare, o di non fare, oggi? Avrai, cioè, perso un’occasione importante, che potrebbe cambiarti la vita? Oppure avrai rimorsi, quindi pentimenti, perché sai che non stai decidendo nel modo giusto, e magari stai danneggiando qualcuno?
Proiettati nel futuro. Prova le emozioni che potresti vivere allora. E fai la tua scelta in base a quello che ti detta il cuore.

Queste due strategie ti aiuteranno a decidere meglio. Continuerai, inevitabilmente, a sbagliare. Ma  lo farai molto meno. E sarà un bel successo!
Infine ricorda: spesso è meglio prendere una decisione sbagliata che non decidere proprio. Perché l’inazione e l’indecisione portano o alla paralisi, o al fatto che saranno altri a scegliere per te!

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Mario Furlan è stato eletto “miglior life coach d’Italia” dall’Associazione Italiana Coach.

Lavoro: un’azienda su tre non rispetta le politiche su diversità, equità ed inclusione

È ancora lunga la strada verso una piena consapevolezza delle politiche di diversità, equità e l’inclusione da parte delle aziende italiane. È questa una delle indicazioni principali che emerge dalla survey “Equality, Diversity and Inclusion Research Italy” condotta da Workday, società leader nelle applicazioni cloud aziendali per la finanza e le risorse umane, in collaborazione con Sapio Research. Lo studio ha coinvolto 301 professionisti tra HR e business leader italiani nell’ambito delle iniziative di diversità, equalità e inclusione (DEI), appartenenti a multinazionali e medie imprese.

Secondo la ricerca, in Italia la situazione presenta delle criticità: il 36% degli intervistati, infatti, nega, banalizza o tratta in modo conflittuale il tema della diversità, a fronte di un 35% che ha affermato con certezza che la propria organizzazione adotta pratiche virtuose per celebrare le differenze; il 25%, infine, ha dichiarato che le persone sono incoraggiate al dialogo e all’accettazione reciproca. C’è una maggiore visione comune sugli obiettivi: per il 44% degli intervistati la prima finalità è quella di migliorare il benessere dei dipendenti.

Sebbene l’indagine evidenzi un quadro spaccato e la strada da percorre sia ancora tanta, le aziende italiane stanno dando sempre più importanza alle iniziative su diversità, equità e inclusione, come dimostra il 75% delle organizzazioni che ha dichiarato di avere un budget dedicato a disposizione per il 2021. Notizie positive arrivano in vista del 2023 dove il 34% delle aziende ha già dichiarato che aumenterà il budget per le iniziative DE&I a fronte del solo 7% che intende diminuirlo.

Ulteriori problematiche emergono per quanto riguarda la documentazione e l’analisi dei dati: il 62% degli intervistati afferma che la misurazione è una sfida e richiede nuovi sistemi tecnologici e software più efficienti, inoltre, appena il 24% delle aziende misura l’impatto sul business e il valore percepito dai dipendenti delle iniziative di inclusione. Alcune organizzazioni hanno però iniziato un nuovo percorso verso la trasformazione digitale: secondo la ricerca 2 aziende su 5 stanno investendo in strumenti come l’intelligenza artificiale e altri software più avanzati, con l’obiettivo di rendere più scientifiche e migliorare e le survey rivolte ai dipendenti, lo sviluppo delle prestazioni dei lavoratori e il sistema di assunzione di nuovi talenti.

Altro oggetto di indagine che impone delle riflessioni riguarda le pressioni esterne per cui vengono attivate le iniziative di diversità, equità e inclusione: il 69% ha affermato che la crescita reputazionale connessa all’implementazione di pratiche ESG e CSR è stata la pressione esterna più forte, al secondo posto è presente la soddisfazione delle aspettative dei clienti indicata dal 64% mentre al terzo posto il rispetto di leggi e regolamenti governativi con il 61%. Queste risposte sono il risultato di una crescente sensibilità all’interno della società e dell’opinione pubblica, sempre più attente ai temi connessi ai diritti civili.

 

Mario Furlan, life coach – Come vivere bene in un mondo sempre più incerto e complicato

Tra burocrazia e digitalizzazione, la nostra vita si fa sempre più frustrante e complicata

Viviamo in un mondo sempre più imprevedibile, insicuro, incerto. Dall’inizio del decennio abbiamo avuto la pandemia, la guerra in Ucraina, la fine della globalizzazione, il balzo dei prezzi delle materie prime, l’inflazione… e chissà cosa succederà nel 2023!
Anche la nostra vita diventa sempre più incerta. Nel secolo scorso c’erano tre capisaldi per campare tranquilli: il lavoro sicuro, la casa di proprietà e la famiglia. Oggi anche i posti fissi non sono più tanto certi; le spese di condominio sono alle stelle, e mantenere la casa diventa difficile; e un matrimonio su due finisce male.
Anche l’esistenza quotidiana del comune cittadino diventa più complicata: non è facile districarsi nel mondo di oggi, tra burocrazia impazzita, Spid, call center dove cade sempre la linea, fascicoli sanitari e fascicoli del cittadino complicati da usare. Mia madre, ottantenne, chiede aiuto a me; e io, a mia volta, devo chiedere lumi ad un amico esperto di web. Il quale confessa che a volte pure lui non sa che pesci pigliare…
Se perdi una password o un pin essenziale, sei tagliato fuori dal mondo. In teoria, recuperarlo è banale; in pratica, un incubo. Ti attacchi al numero verde, e dopo mezz’ora di inutile attesa con la musichetta, cade la linea… Insomma, ti senti un piccolo numero in un’enorme ingranaggio infernale, impossibile da bloccare. La nostra società odierna è ancora più cervellotica, alienante, paradossale di quella descritta da Franz Kafka un secolo fa.
Che piaccia o no, è il nostro nuovo mondo. Tornare indietro è impossibile. Abbiamo, quindi, una sola cosa da fare: credere in noi stessi. Non perderci d’animo. E sapere che, in un modo o nell’altro, ce la caveremo. Se siamo arrivati sani e salvi fino ad oggi, è probabile che continueremo così. Qualunque cosa accada. Non abbiamo alcuna possibilità di controllare quello che succede nel mondo, ma possiamo controllare il nostro mondo interiore. Solo così riusciamo a vivere sereni.

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Mario Furlan è stato eletto “miglior life coach d’Italia” dall’Associazione Italiana Coach.