Boom per il mercato della sicurezza sul lavoro

BOOM PER IL MERCATO GLOBALE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO: ENTRO IL 2028 PREVISTI RICAVI VICINI A QUOTA 30 MILIARDI DI EURO

La sicurezza sul lavoro è oggi riconosciuta come una necessità economica. Non esiste scelta migliore per un’azienda”: con queste parole il noto autore americano Robert Wright Campbell esprime un concetto sempre più di tendenza a livello globale. In particolar modo negli USA per tutto il mese di giugno viene celebrato il National Safety Month. Questa ricorrenza emerge all’interno di uno scenario in cui, purtroppo, non si interrompe la catena di incidenti e si registrano vittime sul posto di lavoro in ogni paese, nessuno escluso. Secondo Wikipedia, infatti, ogni anno quasi 3 milioni di persone muoiono per via di incidenti o cause legate alla loro mansione. Quindi, ogni 15 secondi si registra una vittima. Solo in Italia si contano 268 decessi nel corso del primo quadrimestre del 2024, 4 in più rispetto all’anno passato. E ancora, in Lombardia, nello stesso arco temporale, si sono verificati quasi 40mila incidenti, di cui 52 con esito mortale.

A seguito di questi numeri, sorge una domanda quasi spontanea: è possibile invertire questa tendenza allarmante? La risposta è sì e arriva da una serie di ricerche condotte da Espresso Communication per KONE, sulle principali testate internazionali del settore. A questo proposito, emerge un recente approfondimento svolto da Yahoo Finance, secondo cui il mercato globale della sicurezza sul lavoro, dopo aver superato quota 15 miliardi di euro di ricavi nel corso del 2023, raddoppierà le proprie entrate entro i prossimi 4 anni con una crescita media annuale composta (CAGR) pari al 14%. Ma non è tutto perché EU-Startups si conferma sulla stessa lunghezza: infatti, diverse aziende del Vecchio Continente, soprattutto in Svezia, hanno annunciato investimenti strategici con l’obiettivo di perfezionare l’attività di analisi dei rischi all’interno dei singoli ambienti di lavoro. Come? Utilizzando le tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale che viene impiegata in maniera precisa e puntuale e soprattutto in tempo reale. Attraverso l’applicazione di appositi sistemi, l’AI viene utilizzata per visionare le diverse aree in cui sono presenti postazioni e/o macchinari e individuare eventuali problematiche e/o situazioni pericolose così da risolvere tutto con estrema rapidità.

Ulteriori spunti provengono dall’Italia e nello specifico da Luca Romano, Safety Manager di KONE Italy & Iberica: “Realizzando soluzioni che hanno il compito di creare la migliore esperienza di People Flow®, ovvero consentire ai flussi di persone di spostarsi all’interno e tra gli edifici in modo sicuro e senza attese, abbiamo l’obbligo di prestare la massima attenzione ad ogni minimo dettaglio. Ciò significa, in primis, mettere i nostri professionisti nelle migliori condizioni lavorative possibili, adottando in maniera rigorosa dispositivi, strumenti e procedure di sicurezza. È dunque fondamentale una sensibilizzazione costante sul tema. Per questo ogni anno a maggio organizziamo la cosiddetta Safety Week, ovvero una settimana in cui si susseguono attività ed iniziative sulla sicurezza, coinvolgendo tutti i collaboratori dell’organizzazione. Ma non ci limitiamo a questo, poiché in KONE abbiamo l’obiettivo di zero infortuni, raggiungibile solo se ciascuno di noi riuscirà quotidianamente a dare il proprio contributo, con un forte senso di responsabilità”.

Fanno seguito alle parole di Luca Romano ulteriori indicazioni in merito al futuro della sicurezza sul posto di lavoro. A questo proposito, risulta importante ricordare gli spunti offerti da Safety and Health Magazine che analizza l’intelligenza artificiale a 360°. Negli USA sono iniziate le prime sperimentazioni di alcune potenziali innovazioni, ovvero elmetti smart capaci di monitorare in tempo reale condizioni e segni vitali dei singoli lavoratori e visori VR con i quali i singoli professionisti possono effettuare dei Safety Training ad hoc. Un altro studio condotto da Deadline News parla di accessori IoT capaci di rilevare condizioni pericolose all’interno dei singoli ambienti, come livelli di gas tossici, temperature estreme o livelli di rumore non sicuri.