Imparare dagli errori: una chiave per il successo

L’errore è spesso visto come un fallimento, un ostacolo che rallenta il percorso verso i nostri obiettivi. Tuttavia, se cambiassimo prospettiva, potremmo scoprire che l’errore è in realtà uno dei più potenti strumenti di apprendimento a nostra disposizione. Imparare dai propri errori non solo ci rende più consapevoli di noi stessi, ma ci permette anche di crescere, migliorare e affrontare le sfide future con maggiore resilienza e intelligenza.

La crescita attraverso l’esperienza

Gli errori sono parte integrante del processo di crescita. Quando sbagliamo, ci troviamo di fronte a un’occasione unica per riflettere su ciò che è andato storto e su come migliorare in futuro. Questo tipo di introspezione ci aiuta a capire meglio le nostre debolezze e i nostri punti di forza, favorendo lo sviluppo di nuove competenze e capacità. Senza errori, infatti, non ci sarebbe stimolo a cercare nuove soluzioni o a uscire dalla nostra zona di comfort.

Superare la paura del fallimento

Uno dei principali vantaggi nell’imparare dai propri errori è che si impara a gestire la paura del fallimento. Questa paura può essere paralizzante e spesso ci impedisce di osare o di sperimentare nuove strade. Tuttavia, riconoscere che ogni errore è un’opportunità di apprendimento ci permette di affrontare con più coraggio le sfide, sapendo che anche in caso di insuccesso, c’è sempre qualcosa da guadagnare. Si sviluppa così una mentalità orientata alla crescita, dove il fallimento non è più visto come una fine, ma come un passaggio verso il successo.

Rafforzare la resilienza

Imparare dai propri errori non significa solo correggere ciò che è andato storto, ma anche sviluppare una maggiore resilienza emotiva. Quando accettiamo l’idea che commettere errori è naturale e inevitabile, diventiamo più capaci di affrontare le difficoltà e di risollevarci dopo una caduta. La resilienza ci permette di trasformare gli errori in lezioni preziose, alimentando una maggiore sicurezza in noi stessi e nelle nostre capacità.

Migliorare le relazioni e il lavoro di squadra

Saper riconoscere e imparare dai propri errori non ha solo un impatto positivo sulla crescita personale, ma influisce anche sulle relazioni interpersonali e professionali. In ambito lavorativo, ad esempio, gli errori possono essere fonte di conflitto o di disaccordo. Tuttavia, quando adottiamo un atteggiamento aperto verso l’errore, favoriamo una cultura della trasparenza e del miglioramento continuo. Questo atteggiamento porta a una maggiore collaborazione e coesione all’interno dei gruppi di lavoro, stimolando la creatività e l’innovazione.

Primo: riconoscere gli errori

Naturalmente il primo passo per imparare dai propri errori è riconoscerli.
Sembra ovvio, ma non lo è. Perché ci sono persone che non riescono ad accettare di avere sbagliato. Capita spesso alle persone molto autoritarie, o molto narcisiste. E spesso le due caratteristiche vanno a braccetto. Ai tempi del fascismo si era diffuso il motto “il Duce ha sempre ragione”: mai, infatti, Mussolini avrebbe ammesso un suo torto. E oggi un protagonista del palcoscenico mondiale che si comporta allo stesso modo, rifiutandosi categoricamente di ammettere i propri sbagli, è Donald Trump.
Trump è un narcisista patologico. Vuole sempre essere al centro dell’attenzione, ed è disposto a tutto per vincere. Infatti il peccato più grave, per lui, è essere un “loser”: un perdente. Bisogna vincere. Sempre. Costi quel che costi.
Per Trump chi sbaglia è un perdente. Non un individuo che può imparare dai suoi errori, ma un misero sfigato. E questa sua mentalità deformata e patologica lo spinge a presentarsi sempre in modo arrogante, supponente, prepotente. Da Marchese del Grillo: “Io sono io, e voi non siete un cazzo”. Chi abbia un minimo di conoscenze psicologiche capisce che questo atteggiamento, simile a quello dei bulli, serve a nascondere una profonda insicurezza interiore. Ma tant’è: Trump ha perso il duello televisivo contro Kamala Harris, però dice che l’ha vinto. Oppure che il duello era truccato. Certo: non ammetterà mai di aver potuto fare meglio. Lui è l’uomo che ha detto di non avere mai commesso un errore in vita sua, e di “meritare 10 in tutto ciò che ha fatto”. Alle ultime elezioni non ha riconosciuto la sua sconfitta contro Biden: si è inventato i brogli elettorali. Una strategia che ripeterà se perderà anche queste elezioni. Lui, Donald, non sbaglia mai e non perde mai: se qualcosa non va per il verso giusto, la colpa è sempre degli altri, brutti e cattivi, che ce l’hanno con lui.
Questa mentalità infantile, da bambino viziato, di Trump gli impedisce di imparare: lui è nato imparato. E di ascoltare i consigli degli altri. Piace a chi vede in lui un messia, un uomo eccezionale, al di sopra di tutti gli altri: e infatti alcuni cristiani estremisti lo considerano, addirittura, scelto da Gesù. Ma solo con l’umiltà si riesce a crescere, mentre Trump conserva la mentalità da bulletto adolescente a quasi 80 anni.

In conclusione

L’errore, se affrontato con la giusta mentalità, diventa un alleato prezioso nel percorso verso il successo. Imparare dai propri errori significa abbracciare l’idea che la perfezione non esiste, e che ogni ostacolo può essere una lezione. Solo così possiamo crescere, migliorare e affrontare il futuro con una consapevolezza più profonda delle nostre capacità e dei nostri limiti.

Donald Trump è un uomo incapace di riconoscere i propri errori. E quindi di imparare da loro.
Donald Trump è un uomo incapace di riconoscere i propri errori. E quindi di imparare da loro. Se qualcosa gli va storto, la colpa è sempre degli altri.

Il cardiochirurgo Marco Zanobini: vi presento Safe Heart

Come e quando è nata Safe Heart ODV?

Una decina di anni fa insieme agli amici e colleghi Maurizio Roberto, Alberto Pilozzi Casado e Samer Kassem abbiamo deciso di mettere a disposizione le nostre competenze per garantire interventi cardiochirurgici a chi ne ha bisogno e per formare il personale ospedaliero locale. Dal 2018 siamo attivi in Burkina Faso, dove la maggior parte delle persone non può accedere alle cure sanitarie essenziali perché a pagamento. In questo Paese le patologie delle valvole cardiache colpiscono migliaia di giovani che, in assenza di un trattamento chirurgico, non possono vedere realizzati i propri sogni e il proprio futuro.

Quali sono i progetti che sta finanziando attualmente?

Continuiamo ad operare al Centre Hospitalier Universitaire de Tengandogo a Ouagadougou, dove attualmente c’è un solo cardiochirurgo, Adama Sawadogo. In questi anni siamo riusciti a rendere autonoma la sua equipe nella chirurgia valvolare ed abbiamo avviato la formazione per gli interventi relativi alle patologie complesse dell’aorta. Stiamo inoltre finanziando uno stage in Sud Africa inerente alle cardiopatologie congenite al quale partecipano Adama, un anestesista ed un perfusionista.

Come si svolgerà la serata presso del 24 settembre e in che modo verranno utilizzati i fondi raccolti durante l’evento?

La serata sarà un momento di incontro per un aperitivo, chi avrà piacere potrà partecipare alle visite guidate organizzate all’interno della Residenza Vignale. Sarà l’occasione per condividere i risultati delle ultime tre missioni in Burkina Faso, realizzate grazie alle donazioni raccolte durante l’anno, a partire dall’evento dello scorso settembre. I fondi raccolti contribuiranno alla prossima missione, che potrà essere organizzata solo se ci saranno le disponibilità; la copertura delle spese relative al materiale sanitario, ai farmaci e alla degenza del paziente è interamente a carico di Safe Heart ODV. Consideri che ogni missione ha un costo di circa 50/55.000€.

Ci sono delle storie di successo o delle testimonianze che volete condividere riguardo all’impatto del lavoro di Safe Heart ODV?

Partiamo dal nostro più grande successo: siamo riusciti a dare speranza di vita a persone che senza il nostro aiuto non avrebbero un futuro. Ad oggi siamo riusciti a salvare 31 persone tra bambini e adulti. Le parole di Paola Oddono, Tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria, con noi dalla prima missione, possono farvi capire cosa significa partecipare ad una missione dal punto di vista umano: “Spero di conservare il più a lungo possibile l’energia del gruppo e quella ricevuta da coloro che vivono nel posto più sperduto e più povero della terra, ma che ci trattano come fratelli.”

Quali sono le modalità di donazione per coloro che non possono partecipare alla serata ma vogliono comunque contribuire?

Tutti possono sempre sostenerci attraverso una donazione tramite bonifico bancario e carta di credito. C’è anche chi ci sostiene con delle donazioni regolari mensili. E poi chi decide di destinare a noi il 5×1000, un aiuto che non costa nulla ma che è molto importante.

Come è possibile rimanere aggiornati sulle iniziative di Safe Heart ODV

Attraverso il nostro sito ufficiale www.safeheartodv.org, i canali social (Fb e Instagram) o iscrivendosi alla nostra newsletter.

Il Dott. Marco Zanobini

Vection Technologies, la multinazionale italiana che conquista il mondo

IMPRESE, ESPLODE IL FATTURATO DELLA MULTINAZIONALE VECTION TECHNOLOGIES: OLTRE 45 MILIONI DI DOLLARI (+73% SUL 2023)

Investire è semplice, ma non è facile”: con queste poche, ma mai banali, parole il noto imprenditore ed economista Warren Buffet ha definito di recente il termine investimento che, mai come oggi, vive ogni giorno, sbilanciandosi tra azzardi ed incertezze. Nonostante questo, esistono comunque dei punti fermi su cui gli imprenditori possono concentrare le loro attenzioni: tra queste non manca di certo l’intelligenza artificiale, tecnologia del momento che avrà sempre più spazio e rilevanza nella vita quotidiana di grandi e piccini. Lo scenario in questione è ben conosciuto dalle più importanti aziende e realtà globali come, ad esempio, Vection Technologies. Si tratta di una multinazionale dal cuore made in Italy, quotata in Borsa in Australia e specializzata in tecnologie di spatial computing che, dopo l’acquisizione di The Digital Box – QuestIT, raggiungerà quota 45 milioni di dollari (+73% sul 2023) di fatturato. Ora punta ad effettuare investimenti mirati e strategici con l’obiettivo di potenziare ulteriormente sia il proprio business sia i propri servizi. Restando sulla stessa lunghezza d’onda, il primo investimento a cura dell’impresa vede nell’intelligenza artificiale la protagonista assoluta e prende forma con la firma dell’accordo di acquisizione di The Digital Box – QuestIT, ovvero una company italiana appartenente al settore Generative AI & Digital Strategies, per 12 milioni di euro totali. “Siamo una realtà molto ambiziosa che punta ad ottenere risultati sempre più gratificanti – dichiara Gianmarco Biagi, CEO & Managing Director di Vection Technologies – Il nostro settore di riferimento ha un mercato in grande fermento, con ricavi superiori a 100 miliardi di euro già a fine 2023, e proprio per questo siamo pronti a cavalcare il momento effettuando investimenti estremamente efficaci con al centro l’intelligenza artificiale, un asset super strategico per noi, che integreremo sfruttando le potenzialità e l’esperienza di QuestIT, tech company appartenente proprio a The Digital Box”.

Oltre 3mila clienti e mille rivenditori: questi sono solo alcuni dei risultati,a seguito dell’acquisizione, che contraddistinguono maggiormente Vection Technologies, realtà innovativa che vanta anche varie sedi in Italia, Emirati Arabi, Australia e Stati Uniti. Entrando più nel dettaglio in merito al settore di competenza dell’azienda, ovvero lo spatial computing, è importante specificare che si tratta di tecnologie capaci di offrire esperienze phygital in cui il mondo digitale e fisico si incontrano creando un nuovo universo immersivo grazie all’utilizzo di innovazioni avveniristiche come visori di ultima generazione. Già oggi queste soluzioni avveniristiche a firma di Vection Technologies vengono applicate in diversi settori tra cui quello sanitario, manifatturiero, dell’energia e difesa. A livello prettamente economico, si prevede che il market globale sfiorerà gli 800 miliardi entro i prossimi 9 anni con una crescita media annuale composta superiore al 22%. “Grazie a quest’acquisizione, rafforzeremo ulteriormente il nostro progetto e otterremo un vantaggio sui nostri competitor fin da subito – aggiunge Marco Landi, ex presidente Apple e prossimo Chairman di Vection Technologies – In quanto realtà di spicco del nostro settore, siamo molto fieri ed orgogliosi di potenziare l’expertise di una multinazionale come Vection Technologies, realtà che punta a rafforzare la propria posizione di leadership a livello nazionale e globale,con tecnologie di punta sviluppate in TDB e QuestIT. Attraverso quest’azione strategica vogliamo aprire le nostre porte a confini che vanno ben oltre l’Italia, mettendo così in grande risalto la nostra tecnologia e i nostri professionisti”. 

Gianmarco Biagi di Vection Technologies
Gianmarco Biagi di Vection Technologies