L’impresa del formatore Matteo Salvo: da Torino a Campobasso in bicicletta

Matteo Salvo in bicicletta

Il noto formatore Matteo Salvo in bicicletta da Torino a Campobasso

Ogni promessa è debito. Matteo Salvo – autore, divulgatore esperto di tecniche di apprendimento e di memoria – ne ha appena mantenuta una importante, di quelle che lasciano il segno. Una promessa fatta al Rettore Rossella Gianfagna e agli insegnanti del Convitto Nazionale Mario Pagano di Campobasso: percorrere in bicicletta la strada da
Torino alla sede della scuola molisana.
La storia inizia un po’ di anni fa, con una ricerca realizzata presso il
Convitto Mario Pagano. Obiettivo: testare i risultati ottenuti dagli allievi
che avevano studiato seguendo il metodo di studio MindPerformance
trasmesso da Matteo Salvo. Gli esiti avevano superato tutte le
aspettative dei ricercatori, con miglioramenti delle prestazioni
scolastiche dal 46 al 54%.
Scatta la promessa. Se gli insegnanti che avevano acquisito il metodo si
fossero impegnati a metterlo in pratica quotidianamente durante le loro
lezioni, Matteo Salvo avrebbe fatto qualcosa di davvero impegnativo per
ringraziarli. Da lì nacque l’idea di scendere in bici da Torino a
Campobasso.
Idea che si è concretizzata nei giorni scorsi: da mercoledì 11 a venerdì
13 gennaio, Matteo Salvo ha percorso in bicicletta gli 878 km che
separano gli uffici di MindPerformance a Torino dalla sede del Convitto
Mario Pagano a Campobasso. Una pedalata quasi ininterrotta, di giorno
e di notte, con poche soste lungo il percorso.

Un’impresa pensata per sensibilizzare il mondo della scuola e veicolare
diversi messaggi:
– imparare con entusiasmo si può;
– benessere del corpo è alla base di qualunque prestazione, anche di
quella scolastica e a scuola molte volte non si dà la dovuta importanza
all’educazione fisica e al mens sana in corpore sano;
– la preparazione mentale è fondamentale per ottenere risultati
importanti;
– ciascuno di noi può fare cose straordinarie se crea le condizioni per
farle;
– per far passare il messaggio che per fare cose straordinarie – come
questo percorso in bicicletta – non ci vanno doti naturali, ma sono
necessari impegno, gli strumenti giusti e il supporto di un team.