Secondo un sondaggio fatto negli Usa, sai qual è il principale pensiero di chi va a un funerale?
E’ a che ora finirà, perché non vede l’ora di tagliare la corda!
Solo i tuoi familiari (a volte nemmeno quelli) e gli amici stretti soffriranno quando la tua bara verrà trasportata in chiesa, e poi al cimitero. Loro sì che stanno davvero male. Gli altri, invece, fingeranno di essere tristi, ma appena se ne andranno la loro vita riprenderà esattamente come prima.
A ben guardare, non c’è nulla di scandaloso in tutto ciò. Siamo esseri umani, quindi interessati innanzitutto a noi stessi: il resto ci tocca relativamente. Questa consapevolezza ci aiuti, pertanto, a non prenderci troppo sul serio. Siamo importanti, o addirittura indispensabili? Macché. Il mondo andrà avanti benissimo senza di noi. In chiesa il prete ci ricorderà come dei santi, e intanto tra gli astanti qualcuno starà pensando “Sì, ma…” e si starà ricordando i nostri errori.
Impariamo, quindi, a ridere di noi stessi. E a vivere con più leggerezza. Platone scrisse che le persone serie sono quelle che hanno uno spiccato senso dell’umorismo. Aveva ragione.
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