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Ricevi ciò che dai
Ricevi ciò che dai. Vuoi amici? Dai amicizia. Vuoi fiducia? Dai fiducia. Vuoi amore? Dai amore. Sta a te fare il primo passo. Con prudenza. Ma anche con convinzione. Perché gli altri si regolano sul nostro comportamento. Aspettano di vedere cosa facciamo noi. Se siamo diffidenti, ostili o critici con loro, loro faranno altrettanto con noi.
Certo, si può restare fregati. Puoi dare amicizia, fiducia e amore e ritrovarti con un pugno di mosche. Ma è meglio tentare, e rischiare la delusione, che non tentare per paura della delusione e ritrovarsi con le mani vuote.
Cosa conta veramente nella tua vita?
Non pretendere di avere sempre ragione
Elogio dei sogni
Quando usare le mail. E quando no.
Non usare la mail per comunicazioni delicate, in cui rischi di urtare la suscettibilità del ricevente. Perché la posta elettronica è uno strumento freddo, asettico. E’ difficile trasmettere emozioni con la sola parola scritta; e anche gli emoticon servono a poco. Si rischiano incomprensioni, diverbi, litigi. Meglio, in questo caso, parlarsi al telefono; parlarsi aiuta a capirsi meglio, la voce trasmette lo stato d’animo. E se la situazione è particolarmente critica meglio incontrarsi di persona; guardarsi negli occhi, e utilizzare il linguaggio del corpo per comunicare, aiuta a scongiurare equivoci e fraintendimenti e a rinsaldare il rapporto.
Come entrare in sintonia con gli altri
Concentrarci sul nostro interlocutore è il modo migliore per entrare in sintonia con lui, conquistare la sua fiducia, diventare suo amico. Dedicagli tutta la tua attenzione: è segno di rispetto nei suoi confronti. Osserva le espressioni, la mimica, la gestualità: conoscerai le sue emozioni e potrai metterti meglio nei suoi panni. Non interromperlo quando parla: è maleducato, irritante e fa perdere il filo. Fai tutto ciò ed entrerete in empatia. Altrimenti farai come la maggior parte delle persone. Che, secondo Leonardo da Vinci, “guarda senza vedere, sente senza ascoltare e parla senza pensare”.
Punta al 20, molla l’80
Sii breve, sarai bravo
Sul lavoro più sei conciso, meglio è. La gente è di fretta, ha poco tempo per ascoltarti o per leggere i tuoi scritti. Se nel giro di pochi secondi, o di poche righe, non hai catturato la sua attenzione l’hai persa per sempre.
Vai subito al dunque. Inizia dicendo qualcosa che possa interessare l’interlocutore. Ed evita le espressioni inutili, interlocutorie che tolgono efficacia al tuo discorso. Pensa al “Yes, we can”, Sì, noi possiamo, di Obama: semplice, diretto, incisivo. Non avrebbe avuto lo stesso successo se avesse detto “Beh, sì, noi possiamo, in un certo qual senso…”
Tutti abbiamo paura. Ma il coraggioso l’affronta
Tutti abbiamo paura. Di non farcela. Di non essere all’altezza. Di non essere amati. Avere paura è normale: significa che abbiamo una sfida da affrontare. Più sfide affronti, più paura hai. Mentre se ti crogioli nella tua solita vita, imprigionato nel tuo solito mondo, non hai motivo di temere: è già tutto previsto.
Chi dice di non avere paura è ancora più intimorito degli altri: perché teme di ammettere la sua paura. Il codardo e il coraggioso provano la stessa paura. Ma il primo la rifugge, il secondo la affronta. Consapevole del fatto che è il prezzo da pagare per crescere.