Fai più di quanto viene richiesto, li stupirai!

Molti cercano di impegnarsi il meno possibile. Di lavorare il meno possibile. Di fare il minimo sindacale. Di non fare nulla oltre lo stretto necessario. Perché non amano ciò che fanno. Perché sono pigri, svogliati. Perché pensano che sia inutile. O perché pensano che impegnarsi di più sia inutile.
Il mio consiglio è invece di fare più di quanto viene richiesto. Appunto perché sono in pochissimi a farlo, chi non si limita all’indispensabile, ma fa un passo oltre emerge subito nella massa. Chi ti consegna il mobile il giorno prima del previsto; chi ti dà un bonus oltre a quanto pattuito; chi finisce il lavoro in anticipo; chi offre qualcosa in più allo stesso prezzo è raro, rarissimo. E non passa inosservato.

L’imprenditore terremotato

Al tigì un imprenditore emiliano si dispera: “Ho dedicato tutta la mia vita al lavoro. Solo lavoro, nient’altro che il lavoro. Mai un giorno di vacanza, ho trascurato  famiglia e amici. Ora il terremoto ha distrutto la mia fabbrica. E non ho più niente e nessuno”.
Ho profondo rispetto per chi si impegna così tanto sul lavoro. E mi dispiace molto per lui. Credo tuttavia che non abbia saputo bilanciare la vita professionale con quella personale. La vita non può ridursi al solo lavoro. Perché non siamo solo lavoratori. Siamo anche genitori, figli, partner, amici. E chi ti ama ti sostiene nei momenti difficili. Che arrivano sempre. Sotto forma di un terremoto, di una malattia, di una disgrazia. Se quel signore avesse dedicato più spazio agli affetti, forse ora non si ritroverebbe solo e disperato.

Non sarà mai tutto perfetto. Quindi lanciati!

Molti non se la sentono di iniziare un nuovo progetto se prima non sanno esattamente come fare a portarlo a compimento. Devono conoscere ogni passo, capire ogni mossa da fare. Ma dal momento che raramente conosciamo in anticipo ciò che ci potrà capitare, questo ci fa restare fermi per paura di sbagliare.
E’ lo sbaglio più grande: ci condanna all’immobilismo. Prima di iniziare devi avere le idee chiare su dove vuoi arrivare. Ma se non sai esattamente come farai ad arrivarci, non preoccuparti: comincia ad agire. Non abbiamo certezze. Ma è bene lanciarsi comunque. Come in tutte le sfide della vita. Chi ti assicura che il tuo partner ti amerà per sempre, e che invece non ti sbriciolerà il cuore in mille pezzi? Non importa. Ama.

Non conta chi conosci. Ma come lo conosci.

Sappiamo  tutti che per fare carriera non conta tanto cosa conosci, quanto chi conosci. Ahimè, le conoscenze sono più importanti delle competenze. Ma non basta conoscere qualcuno di influente. Dipende come lo conosci.
Le persone di potere hanno spesso tre caratteristiche. 1) Sono assediate da gente che chiede favori; 2) Sono circondate da gente che li sviolina; 3) Se la tirano. Se sei l’ennesima persona che chiede favori, o che gli lecca i piedi, sei uno dei tanti. Se invece cogli il bene nel potente e gli fai complimenti sinceri lo gratifichi nel profondo. Prima di chiedere devi dare. Ma devi dare qualcosa di valore. Che non viene dalla bocca. Ma dal cuore.

Prometti meno di quanto manterrai: sarai controcorrente e farai bella figura!

Il meccanico assicura che ti aggiusterà l’auto in settimana. Ma arriva il sabato ed è ancora rotta. Il cliente promette che pagherà a 60 giorni. Ma a 90 del bonifico non c’è traccia. Il collaboratore giura che ti porterà la relazione fra tre giorni. Ma i giorni passano e la relazione non si vede.
Spesso quello che ci promettono non viene mantenuto. Soprattutto per quanto riguardano le scadenze temporali. La causa: faciloneria; incapacità di programmare; menefreghismo. O, come fanno i politici, voglia di racimolare consenso immediato. Tanto la gente si dimentica.
Ma noi non dimentichiamo. E giudichiamo negativamente chi si comporta così. Perdiamo fiducia in lui. La sua parola non ha più valore.
Impariamo a fare il contrario: a promettere non più, ma meno di quanto siamo sicuri di poter mantenere. Hai promesso la consegna in 20 giorni? Recapitala dopo sole due settimane. Lo sapevi sin dall’inizio. Ma hai prevenuto eventuali intoppi. E hai colpito positivamente l’altro. Che è abituato ai ritardi, non agli anticipi.

Fai meno per ottenere di più

Sei un iperefficientista? Vorresti fare di più, sempre di più, e ottimizzare ogni attimo del tuo tempo? Ottimo proposito. Purché non ti spinga verso la nevrosi: la voglia di realizzare tutto e subito, la smania di diventare ultraproduttivo. E’ un’ottima strada verso l’esaurimento nervoso, l’ulcera e l’infarto.
Rallentare può aiutare la produttività. Perché si tratta di rispettare i propri ritmi. Che non sono uguali per tutti. Dopo cena sei stanco? Non ha senso stare svegli se la mente è già addormentata. Vai a dormire tardi e l’indomani ti svegli ancora assonnato. Hai bisogno di dormire fino alle otto del mattino per stare bene? Non puntare la sveglia alle sei (a meno che tu non sia costretto). Impara a conoscere i tuoi tempi. Spesso fare meno, con più calma, porta a realizzare di più.

Non esistono piccole mancanze

Quando si tratta di tenere fede alla parola data non esistono piccole mancanze. Ogni mancanza, anche la più piccola, è potenzialmente grande, enorme. Perché ogni persona ha la sua sensibilità, diversa da caso a caso. Quello che per te è una sciocchezza può essere gravissimo per l’altro.
Hai promesso al collega che l’avresti aiutato e poi non l’hai fatto per mancanza di tempo? Lui se la lega al dito. Hai promesso a tuo figlio che l’avresti portato al cinema e non l’hai fatto perché te ne sei dimenticato? Lui non dimentica. Entrambi si sentiranno poco importanti per te. Non degni della tua attenzione. E la relazione comincerà a incrinarsi. Senza che tu ne capisca il perché.