Come far sì che i dipendenti si sentano apprezzati

Far sentire apprezzati i dipendenti è essenziale per lavorare bene

Far sentire apprezzati i dipendenti è essenziale per lavorare bene

UN DIPENDENTE SU DUE NON SI SENTE APPREZZATO IN AZIENDA

L’apprezzamento è una cosa meravigliosa; fa sì che ciò che è eccellente negli altri appartenga anche a noi”: le parole di Voltaire suonano da insegnamento applicabile a qualsiasi campo e situazione della vita quotidiana, soprattutto oggi che si celebra negli USA il “National Employee Appreciation Day”, la giornata dedicata all’apprezzamento dei dipendenti. I professionisti che non sentono riconosciuto il proprio lavoro emergono in uno scenario globale influenzato fortemente dalla Great Resignation. Stando al report Recognition in the Workplace, negli USA un dipendente su 2 (52,5%) non si sente sufficientemente apprezzato dal proprio capo. Ecco quanto emerge da una ricerca condotta da Espresso Communication per Senso, marchio di proprietà di Younitestars e leader italiano nel settore degli iPhone ricondizionati.

“Lo scenario attuale impone agli imprenditori nuovi standard circa l’investimento e lo sviluppo del proprio capitale umano in azienda – afferma Gianmaria Monteleone, CEO e founder di Senso e di Younitestars – Dobbiamo smettere di cercare talenti altrove e preoccuparci di iniziare a sviluppare quelli che abbiamo in casa. In azienda abbiamo abbandonato l’idea di gerarchia per definire vere e proprie «isole del benessere», ovvero gruppi di persone che vivono il rapporto aziendale secondo le proprie regole. Il tutto è arricchito da benefit, vantaggi e responsabilità adeguate al raggiungimento dei risultati. Molte realtà abbracciano il nostro modello: a tal proposito, abbiamo già partnership attive con la piattaforma di formazione H-Farm, AFOL città metropolitana di Milano e l’Università Cattolica del Sacro Cuore”.

Ecco infine i 10 consigli più rilevanti per mantenere i propri talenti e attrarne di nuovi attraverso l’arma della riconoscenza:

  • Organizzare corsi di formazione al fine di perfezionare le skill dei professionisti, dimostrando apprezzamento nei confronti del loro talento;
  • Costruire ambienti in base ai gusti dei collaboratori, stimolando il raggiungimento di risultati;
  • Disegnare un modello flessibile nella gestione delle responsabilità;
  • Conferire, anno dopo anno, responsabilità sempre più grandi ai dipendenti, mettendo così in risalto l’apprezzamento verso il loro percorso di maturazione in azienda;
  • Garantire fast track di carriera nei confronti del personale ad elevato potenziale;
  • Dare centralità all’attrazione e allo sviluppo di talenti nella mission e nella comunicazione aziendale;
  • Costruire il proprio team, puntando su un purpose capace di motivare i professionisti all’azione e di riconoscere i traguardi tagliati da loro stessi;
  • Ristrutturare la cultura aziendale, focalizzandola su benessere organizzativo e responsabilità sociale;
  • Regalare, di comune accordo con i collaboratori, un giorno libero a seconda dei risultati raggiunti;
  • Rendere nota l’esperienza dei propri dipendenti per rinforzare la brand identity dell’impresa.

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Informazioni su Mario Furlan

Mario Furlan è docente universitario di Motivazione e crescita personale all'università Bicocca di Milano. Ha scritto vari best-seller motivazionali, tra cui "Risveglia il campione in te!", "Tu puoi!" e "Felici per sempre". E' stato eletto "miglior life coach italiano" dall'Associazione Italiana Coach. E' noto anche come creatore del Wilding, l'autodifesa istintiva, e dei City Angels. www.mariofurlan.com