Quando hai un problema dovresti usare
– il 20% del tempo per analizzare il problema;
– l’80% per trovare la soluzione.
Di solito facciamo il contrario. Anzi, di peggio. Passiamo l’80% del tempo non a esaminare il problema, ma a piangerci su. E ci poniamo domande come “Perché è capitato proprio a me?”, “Perché sono così sfortunato?”. Oppure ci colpevolizziamo: “Come ho fatto ad essere così cretino?” A domande demotivanti corrispondono risposte altrettanto distruttive: “Perché sei un idiota”, “Perché sei sfortunato”, “Perché tutti ti sono nemici”. Prova, invece, a formulare altre domande:
– Cosa c’è di buono in questa sfida?
– Cosa posso imparare?
– Come posso vincerla?
Ponendoti le domande giuste troverai le risposte giuste. Lo dice anche la Bibbia: chiedete, e vi sarà dato. Chiedi le domande giuste, e ti sarà data la risposta giusta.
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Bravo, concordo in pieno. E dirò di più: decidere di affrontare un problema è già un primo passo verso la vittoria. Quanti si arrendono a priori? Non sono capace .. non ce la farò mai… Sono frasi da perdente. Invece chi decide di provarci, anche senza speranze … Beh, è come se partisse disarmato e lungo il cammino trovasse le armi per combattere. Cosa dice il salmo di David? Quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, io non temerei alcun male, perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga mi danno sicurezza. E Seneca? E anche se cade, combatte in ginocchio. E Sallustio? Catilina disse ai soldati: se cederemo alla paura, nessun amico proteggerà chi non impugna le armi…
Ti stimo molto.
Hai citato un passo molto significativo, caro Roberto. Grazie!