Mario Furlan, life coach – Perché siamo sempre più stupidi

Il qi delle nuove generazioni è più basso di quelle precedenti

Secondo i testi scientifici, il quoziente intellettivo delle nuove generazioni è più basso di quelle precedenti

Tutti i test scientifici dimostrano che i ragazzi di oggi hanno un quoziente d’intelligenza più basso rispetto alle generazioni precedenti, e sono meno disposti al sacrificio. Questo perché i loro genitori e la scuola cercano di rimuovere tutte le difficoltà dal loro cammino: guai a bocciare, a castigare, a rimproverare!
Sembra che siano dimostrazioni d’amore verso i pargoli. Ma invece li danneggiano.
L’essere umano, si sa, cerca istintivamente la via più facile. Ma questo ci impigrisce. Ci toglie lo slancio, il mordente, l’impegno, il vigore, il coraggio, la forza d’animo. Se vogliamo ottenere risultati, dobbiamo invece impegnarci. E dobbiamo abituarci a farlo. E’ come esercitare un muscolo: se non lo utilizziamo, si atrofizza.
Pertanto educhiamoci, ogni giorno, a fare qualcosa che ci richiede un minimo sacrificio, ma che ci forgia il carattere e ci giova alla salute. Possiamo, ad esempio, alzarci al suono della sveglia invece che poltrire a letto; svolgere attività fisica; digiunare ogni tanto; evitare di fumare, di bere superalcolici e di mangiare cibi golosi, ma nocivi.
Per scolpire i muscoli del carattere serve anche essere disciplinati, cioè fare ciò che ci siamo ripromessi. E tenere fede agli impegni presi. Anche se ci costa.
Se lo facciamo, diventeremo più sani nel corpo e nella mente. Non persone che cercano continuamente giustificazioni e ripieghi, ma donne e uomini che hanno obiettivi chiari e motivanti. E che sono disposti a pagare il prezzo per raggiungerli.

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Mario Furlan è stato eletto “miglior life coach d’Italia” dall’Associazione Italiana Coach.

Mario Furlan, life coach – Rinunci come l’elefante?

L'elefantino legato, esempio di incapacità appresa

L’elefante legato, esempio di incapacità appresa

Nella vita si impara. A fare. Ma anche a rinunciare. E’ la teoria dell’incapacità appresa, spiegata dallo psicologo Martin Seligman: la situazione in cui ci abituiamo a credere di essere incapaci a fronteggiare una situazione.
Come nel caso dell’elefantino: legato ad un albero, cerca di liberarsi. Ma non riesce a spezzare la fune. Si fa male. E alla fine, frustrato, rinuncia a tirarla.
Poi, negli anni, l’animale cresce. Diventa grande e forte. Adesso sì che potrebbe facilmente rompere la fune. Ma continua a non provarci neppure: si è convinto, sin da quando era cucciolo, che non ce la farà mai.
Quante volte siamo come l’elefantino? Quante volte restiamo schiavi di insuccessi del passato, anche quando non dovrebbero avere più alcuna presa su di noi? La prossima volta che pensi di non potercela fare perché in passato non ci sei riuscito, prima di gettare la spugna rifletti: da allora sono cambiate le condizioni? Ho più esperienza? E ricorda che tutti i grandi, da Edison a Walt Disney, da Steve Jobs a Mario Moretti Polegato di Geox hanno fallito un sacco di volte prima di essere coronati dal successo.

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Mario Furlan, life coach – Perché il mondo è degli idioti

Charlie Chaplin nel film "Il grande dittatore"

Charlie Chaplin nel film “Il grande dittatore”

Hai anche tu l’impressione che a volte non siano i più intelligenti, ma i più stupidi a raggiungere posizioni di potere?
E sai perché? Perché hanno certezze assolute. L’intelligente si interroga. Coltiva il dubbio. Accetta la critica. Mentre lo stolto è sicurissimo di avere sempre ragione. Chi ha un parere diverso dal suo diventa un nemico. E così gli idioti si fanno largo a gomitate, con arroganza e aggressività.
Soprattutto le persone deboli, insicure sono attratte dall’uomo (o dalla donna) forte, che alza la voce e batte i pugni sul tavolo: lo dimostra (purtroppo) l’immarcescibile fascino esercitato dai dittatori. Piacciono a quanti si sentono persi, smarriti e cercano una guida; infatti con i suoi incrollabili dogmi l’autocrate compensa la loro fragilità interiore: li rassicura, si sentono protetti. Lo vediamo in politica, ma anche nelle aziende private, nella pubblica amministrazione, nelle associazioni e perfino nei gruppi di amici: fa parte della natura umana.

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Mario Furlan, life coach: Così ci prendiamo in giro

Spesso siamo come Pinocchio: mentiamo. Anche a noi stessi.

Talvolta siamo come Pinocchio: mentiamo. Anche a noi stessi.

L’hai notato? Tendiamo a sopravvalutare quanto riusciremo a fare in anno, e a sottovalutare quanto possiamo realizzare in un giorno. Il motivo è semplice: abbiamo l’abitudine a rimandare ciò che richiede fatica, o che non ci piace.

“Lo farò, prima o poi…” Quante volte hai sentito, o pronunciato, questa frase? Molte. E quante volte l’impegno è stato mantenuto? Mai, o quasi. Perché tanto c’è tempo…
Invece la giornata di oggi è qui, davanti a noi. Potremmo sfruttarla meglio. Invece è facile cadere nella tentazione di perdere tempo, ad esempio sui social. Arriva la sera, e ci giustifichiamo: Va beh, non sono riuscito a sbrigare questo compito oggi, ma poi lo farò… e quel poi arriverà sempre dopo. Perché non ha una scadenza, non ha un vincolo.

Così ci prendiamo in giro. Non ci rendiamo conto quando lo facciamo, ma spesso intuiamo quando lo stanno facendo gli altri. Quando, ad esempio, ci dicono “Stai tranquillo, abbi fede, ti verrò a trovare, un giorno…” Per essere cortesi fingiamo di crederci, ma ci verrebbe da rispondere: “Sì, nel giorno di poi e nell’anno di mai!”
La soluzione? Avere una tabella di marcia. Programmare le giornate. E non sperare che, prima o poi, ci verrà voglia di affrontare quella cosa. Perché la voglia non arriverà mai…

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Mario Furlan, life coach – Perché devi terrorizzare la tua mente

Blanco, in preda all'ira, prende a calci i fiori sul palco del festival di Sanremo

Blanco, in preda all’ira, prende a calci i fiori sul palco del festival di Sanremo

Al festival di Sanremo il cantante Blanco, che per la stizza ha preso a calci le rose sul palco, si è comportato da bambino piccolo piccolo. E per questo è stato fischiato e criticato. Ma in fondo anche noi, spesso, siamo come lui: degli immaturi. Anche se abbiamo 60 anni, ci comportiamo come se ne avessimo 6. Perché reagiamo impulsivamente, senza riflettere, sull’onda delle emozioni, senza pensare alle dolorose conseguenze.

Pensaci: tutti sappiamo benissimo cosa dovremmo fare, cosa è giusto e cosa è sbagliato per noi. Sappiamo, ad esempio, che sbottare sul lavoro, o arrabbiarci con gli amici, ci penalizza. Ci fa perdere la stima degli altri. E sappiamo anche, ovviamente, che dovremmo smettere di fumare. O non mangiare porcherie. Eppure non lo facciamo. Sembra strano, ma sai qual è l’unico modo per spingerci a fare ciò che dovremmo? E’ terrorizzare la mente.

Pensa, quindi, a cosa potrà accadere se perdi le staffe sul lavoro: potresti essere licenziato, o emarginato. E pensa a cosa potrebbe succedere se continui a fumare: ti viene un tumore ai polmoni. Se ti concentri sulle possibili drammatiche conseguenze di queste tue azioni il tuo cervello, che è preposto a farti sopravvivere, si allarma. Ti trasmette angoscia, stress, paura. E quella paura è, realisticamente, l’unica cosa che può davvero costringerti a cambiare. Sembra sconcertante, eppure è vero: ragionamenti e riflessioni sono inutili, serve soltanto provare paura.

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Mario Furlan, life coach – Così la tua vita sarà più facile

Il life coach e formatore Mario Furlan

Il life coach e formatore Mario Furlan

Quando avrò finito la scuola, la vita sarà più facile.
Quando sarò laureato, la vita sarà più facile.
Quando avrò un lavoro, la vita sarà più facile.
Quando i figli usciranno di casa, la vita sarà più facile.
Quando andrò in pensione, la vita sarà più facile.
E’ falso!
Non illuderti che la tua vita diventerà più comoda: non succederà mai. Nemmeno da pensionato: potresti ritrovarti con gli acciacchi, e con il problema di come sbarcare il lunario con una pensione da fame…
Ogni età della vita ha i suoi vantaggi e svantaggi. E ogni momento è sempre duro. Quindi non aspettarti che le cose si semplifichino; sii tu, invece, a diventare più forte. Più capace di affrontare le sfide quotidiane. Solo se ti rafforzerai, e diventerai più determinato, deciso e resiliente, ti sembrerà che la vita sarà diventata più facile. Ma non sarà lei ad essersi trasformata, bensì tu!

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Mario Furlan, life coach – Come prendere le decisioni migliori

Il life coach e motivatore Mario Furlan ha scritto il best-seller Felici per sempre

“Felici per sempre” è l’ultimo best-seller del life coach e docente universitario di Motivazione e crescita personale Mario Furlan

Può essere difficile prendere una decisione. Perché non sai quale scelta sarà quella giusta, e hai paura di sbagliare…
Posto che non avrai mai la certezza assoluta di avere preso la risoluzione migliore, ci sono alcuni strumenti che ti aiutano a discernere e a scegliere.
Te ne elenco due:
1) Mi importerà ancora tra tre mesi?
Ammettiamolo: ci capita spesso di scervellarci nella scelta di quisquilie. E di perderci tempo prezioso.
Conosco una signora che perde ore per decidere se acquistare un rossetto piuttosto che un alto, o se andare in un ristorante piuttosto che in un altro…
Il tempo andrebbe utilizzato meglio. Pensa, quindi, se questa scelta è davvero importante per te oppure no. Come fai a saperlo? Immaginati tra tre mesi. E pensa: allora ciò che scelgo oggi avrà ancora importanza?
Se la risposta è no, non sprecare tempo!
1) Come mi sentirò a 80 anni?
Immagina di avere 80 anni.
Avrai rimpianti per qualcosa che scegli di fare, o di non fare, oggi? Avrai, cioè, perso un’occasione importante, che potrebbe cambiarti la vita? Oppure avrai rimorsi, quindi pentimenti, perché sai che non stai decidendo nel modo giusto, e magari stai danneggiando qualcuno?
Proiettati nel futuro. Prova le emozioni che potresti vivere allora. E fai la tua scelta in base a quello che ti detta il cuore.

Queste due strategie ti aiuteranno a decidere meglio. Continuerai, inevitabilmente, a sbagliare. Ma  lo farai molto meno. E sarà un bel successo!
Infine ricorda: spesso è meglio prendere una decisione sbagliata che non decidere proprio. Perché l’inazione e l’indecisione portano o alla paralisi, o al fatto che saranno altri a scegliere per te!

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Mario Furlan, life coach – Come vivere bene in un mondo sempre più incerto e complicato

Tra burocrazia e digitalizzazione, la nostra vita si fa sempre più frustrante e complicata

Viviamo in un mondo sempre più imprevedibile, insicuro, incerto. Dall’inizio del decennio abbiamo avuto la pandemia, la guerra in Ucraina, la fine della globalizzazione, il balzo dei prezzi delle materie prime, l’inflazione… e chissà cosa succederà nel 2023!
Anche la nostra vita diventa sempre più incerta. Nel secolo scorso c’erano tre capisaldi per campare tranquilli: il lavoro sicuro, la casa di proprietà e la famiglia. Oggi anche i posti fissi non sono più tanto certi; le spese di condominio sono alle stelle, e mantenere la casa diventa difficile; e un matrimonio su due finisce male.
Anche l’esistenza quotidiana del comune cittadino diventa più complicata: non è facile districarsi nel mondo di oggi, tra burocrazia impazzita, Spid, call center dove cade sempre la linea, fascicoli sanitari e fascicoli del cittadino complicati da usare. Mia madre, ottantenne, chiede aiuto a me; e io, a mia volta, devo chiedere lumi ad un amico esperto di web. Il quale confessa che a volte pure lui non sa che pesci pigliare…
Se perdi una password o un pin essenziale, sei tagliato fuori dal mondo. In teoria, recuperarlo è banale; in pratica, un incubo. Ti attacchi al numero verde, e dopo mezz’ora di inutile attesa con la musichetta, cade la linea… Insomma, ti senti un piccolo numero in un’enorme ingranaggio infernale, impossibile da bloccare. La nostra società odierna è ancora più cervellotica, alienante, paradossale di quella descritta da Franz Kafka un secolo fa.
Che piaccia o no, è il nostro nuovo mondo. Tornare indietro è impossibile. Abbiamo, quindi, una sola cosa da fare: credere in noi stessi. Non perderci d’animo. E sapere che, in un modo o nell’altro, ce la caveremo. Se siamo arrivati sani e salvi fino ad oggi, è probabile che continueremo così. Qualunque cosa accada. Non abbiamo alcuna possibilità di controllare quello che succede nel mondo, ma possiamo controllare il nostro mondo interiore. Solo così riusciamo a vivere sereni.

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Mario Furlan, life coach – Le tre chiavi della felicità

Mario Furlan è un life coach e un motivatore

Il life coach e motivatore Mario Furlan

Cosa ti può rendere davvero felice?
E’ forse la domanda più importante della tua vita, ma molti non sanno rispondervi.
Esistono tre trappole che possono toglierci la felicità che meritiamo. Sono:
1) Il rimandare la felicità.
Pensare che sarai felice quando… (riempi tu i puntini di sospensione; ad esempio quando avrai quel lavoro, quella automobile o quel partner) è sbagliato. Perché la gioia che deriva dall’avere qualcosa svanisce presto. E tornerai a sentirti insoddisfatto, inappagato, infelice.
Quel magico momento che racchiude la felicità non arriverà mai. Chiunque stia bene può essere felice in questo preciso momento, se lo desidera. E ci sono esempi di persone che stanno male – pensa a Bebe Vio o a certi malati gravi, ad esempio – che pure nella loro difficilissima condizione riescono ad essere felici. Quindi sii grato per quello che hai!
2) Il cercare a tutti costi di rendere felici gli altri.
Ci sono persone che, a causa del loro carattere o del loro atteggiamento, saranno sempre scontente. E non riusciremo mai a sollevarne l’umore. Noi non possiamo tirare su loro, ma loro possono tirare giù noi!
3) Il confrontarsi con gli altri.
Ci sarà sempre chi sta meglio di noi. Chi ha più successo di noi, è più ricco o più bello di noi. Quindi paragonarci ad un altro può scoraggiarci, farci sentire inferiori.
L’unica persona con cui paragonarti sei tu. Fai sì che oggi tu sia un po’ meglio di ieri, e un po’ meno di domani. Questo percorso di crescita interiore ti appagherà. E ti farà sentire che sei su questo pianeta per uno scopo: cosa c’è di più bello al mondo di questo?

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Mario Furlan, life coach – Come cogliere nuove opportunità

Il life coach e business coach Mario Furlan

Il life coach e business coach Mario Furlan

Avevo portato mia zia buonanima in montagna, in un posto meraviglioso sulle Dolomiti. Il panorama era spettacolare, l’aria pura ossigenava i polmoni. Mi aspettavo che sarebbe stata felice. Invece tutto quello che disse fu: “A questa altezza fa un po’ freddo”.
Pur essendo una bravissima persona, la zia era quella che in psicologia si chiama una disadeguante: una persona che cerca sempre il negativo, anche nelle cose più positive. Si lamentava in continuazione, di tutto e di tutti. E pur potendo vivere serenamente ha trascorso una vita di imprecazioni e recriminazioni, di lagnanze e doglianze.
Perché lei, e molti come lei, si comportano così? Perché sanno focalizzarsi soltanto su un piccolo neo in un viso bellissimo, su ciò che non va bene anche se quello che va benissimo è molto più rilevante? Perché seguono il loro cervello rettiliano. Quello più antico. La cui unica funzione è individuare i pericoli, e tutto ciò che di sbagliato ci circonda.
Eppure per trovare belle opportunità nella vita devi essere capace di vedere il bello della vita. Per avere risultati positivi devi avere un atteggiamento positivo. Se vedi solo il male ti perdi tutto il resto, con la sua bellezza e le sue opportunità.

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