Come aumentare il numero di donne in posizioni di leadership?

Donne e Leadership

Donne in ruoli di leadership aziendale

Post di Angelique de Vries,  Presidente EMEA di Workday

Se prendiamo in considerazione l’evoluzione del lavoro femminile nel settore del software negli ultimi quarant’anni, i progressi sono significativi, ma siamo ancora lungi dalla parità. Vi sono vari modi per riuscire a migliorare questa situazione.

Negli anni ‘80, prendendo in considerazione anche i corsi di preparazione e le facoltà di ingegneria, solamente il 10% degli studenti STEM in Europa erano donne.

Molte di loro sono state assunte da aziende tecnologiche, specialmente nel settore software. L’inserimento di figure femminili all’interno del settore tecnologico rappresentava una buona prospettiva, contraddetta però dagli squilibri a livello di istruzione. Nelle facoltà di economia, per esempio, dove si era invece arrivati ad una proporzione 50-50, la situazione era significativamente più equilibrata.

Per quanto negli ultimi quarant’anni le cose si siano mosse nella giusta direzione, la strada da percorrere è ancora lunga. Ad oggi, nelle facoltà scientifiche e nelle facoltà di ingegneria non si riesce a superare un tasso di iscrizione femminile del 30% e questo contribuisce alla mancanza di rappresentanza nelle posizioni di alto livello nel settore ingegneristico.

Oggi, nonostante sia ormai evidente che la creazione di team misti rappresenti una best practice che aiuta e supporta il problem solving all’interno delle aziende, il recruiting non riesce a stare al passo. Rimane infatti una maggiore percentuale di candidati uomini e questo squilibrio non va che ad aumentare con le promozioni interne dei talenti.

Promozione dell’azienda nelle università, nelle scuole di business e nei corsi MBA

Quali sono le strategie che possono aiutare ad aumentare il numero di donne all’interno della forza lavoro e del management? Il primo passo è cercare di sviluppare occasioni di recruiting attraverso un’attività di sensibilizzazione nelle scuole, organizzando incontri regolari nelle facoltà di ingegneria e nelle business school per presentare l’azienda e i potenziali percorsi di carriera.

Workday organizza già questo tipo di incontri in grandi università come l’IAE dell’Università Sorbona di Parigi, l’Università Bocconi di Milano e con l’Instituto de Empresa di Madrid. Diversificando le fonti di recruiting, la nostra azienda è stata in grado di integrare un maggior numero di talenti e di indirizzarli verso carriere diverse, come ad esempio ingegnere aziendale o ingegnere del software. È importante sottolineare, quando si prende parte ad attività di sensibilizzazione nelle diverse università, che le carriere aziendali sono aperte a tutti: sì, è possibile per una donna intraprendere una carriera imprenditoriale e ricoprire una posizione dirigenziale e sì, è possibile lavorare in Europa per un’azienda americana.

L’incontro con gli studenti deve avvenire anche a livello di corsi MBA per stimolare una diversificazione dei vari profili nel mondo del software e, in particolare, per convincere le donne. Grazie all’assunzione di talenti con questo grado di esperienza, è possibile ottenere un livello di diversity molto interessante nell’ottica di integrazione di profili provenienti dai settori delle telecomunicazioni, delle banche, dell’automotive, dell’agroalimentare e altri ancora. Le conoscenze in ambito commerciale risultano quindi preziose e la progressione verso una carriera commerciale può avvenire senza soluzione di continuità, anche al di fuori del quadro abituale di un’azienda di software.

La presenza di talenti provenienti da contesti diversi è estremamente vantaggiosa per la crescita e il successo di un’azienda, consentendo inoltre alle società di assumere in settori in cui la percentuale di donne è maggiore.

L’importanza di rispettare le opinioni dei dipendenti

Non è sufficiente incoraggiare l’assunzione ed aumentare il numero di donne nella forza lavoro, è necessario assicurarsi di ascoltare attivamente le loro opinioni. Proprio per garantire che questo accada, esistono piattaforme di ascolto dei dipendenti come Peakon, che vengono utilizzate nella nostra azienda.

Grazie a queste piattaforme le aziende entrano in possesso di informazioni che possono essere analizzate dall’intelligenza artificiale.

Ciò consente non solo di perfezionare la griglia retributiva, ma anche di cogliere i segnali dell’insoddisfazione dei dipendenti. Disporre di questi dati garantisce la possibilità di analizzare le differenze di sentiment e di soddisfazione a livello regionale. In un’azienda i cui talenti sono sparsi in tutto il mondo, ciò risulta essenziale poiché le norme culturali variano da paese a paese. Per esempio, vi è un diverso approccio al denaro tra i paesi del Nord Europa e i paesi latini in cui sicuramente i dipendenti hanno un approccio più cauto nell’esprimere preoccupazioni relative alla retribuzione. Tramite la raccolta di questi dati, i manager possono verificare e garantire che le loro dipendenti si sentano equamente ricompensate nei loro ruoli.

Allarme sonno, gli italiani sono i peggiori al mondo

Allarme sonno: noi italiani siamo i peggiori al mondo

Allarme sonno: noi italiani siamo i peggiori al mondo

ALLARME SONNO, GLI ITALIANI SONO I PEGGIORI AL MONDO (43%): SEGUONO IL SUD AFRICA (2°) E LA SPAGNA A PARI MERITO CON IL MESSICO (3°)

Una società fondata sul lavoro non sogna che il riposo”: con queste parole il noto giornalista e scrittore Leopoldo Longanesi definiva il concetto di rilassamento. E affinché il relax sia autentico e ristoratore, il sonno gioca un ruolo fondamentale. Stando ad una serie di ricerche effettuate sulle principali testate internazionali del settore da Espresso Communication per Guna, oggi gli adulti faticano a staccare e a riposare corpo e mente. Le prime conferme in merito giungono da Very Well Mind secondo cui, a livello globale, il 33% degli adulti (1 su 3) soffre di insonnia. E il nostro Paese detiene un triste primato in questo senso: gli italiani sembrano infatti essere i più stressati a causa del mancato riposo (43%), seguiti da Sud Africani e da Spagnoli e Messicani a parimerito. Da Sleep Foundation, invece, arrivano le informazioni sulle possibili conseguenze legate all’assenza di riposo: dall’obesità al diabete di tipo 2, dalle patologie cardiovascolari alla depressione. Ma è possibile invertire il trend e aiutare le persone a riposarsi correttamente?

La risposta è sì e giunge da una rivoluzionaria scoperta scientifica. Si tratta degli esosomi vegetali, una nuova frontiera nel panorama dell’integrazione alimentare. “Gli esosomi vegetali sono stati protagonisti di ricerche, analisi e indagini accurate nel corso degli anni per via delle loro caratteristiche di sicurezza, scalabilità e attività biochimica ed è emerso che queste nanovescicole conducono il «signalling intercellulare» – afferma Alessandro Pizzoccaro, presidente e fondatore di Guna. Ciò significa che sono in grado di trasportare informazioni fondamentali attraverso il corpo umano per mettere in comunicazione cellule di organi anche molto distanti fra loro. Nel DNA di Guna c’è da sempre un’attenzione speciale all’innovazione, per questo abbiamo deciso di scendere in campo, lanciando una linea di prodotti basata sulle potenzialità degli esosomi”.

L’estrazione degli esosomi vegetali presenti negli integratori alimentari Exocomplex® avviene da frutti e vegetali provenienti esclusivamente da coltivazioni italiane biologiche e segue un processo preciso che parte dall’estrazione a freddo, passando per la purificazione e la concentrazione, fino ad arrivare alla liofilizzazione. “Gli esosomi sono vescicole submicroscopiche che possono misurare da alcuni nanometri fino a un micron che vengono rilasciate da tutte le cellule degli gli esseri viventi, dalle piante fino agli esseri umani. Veri e propri shuttle di segnali biochimici che supportano il cross talk intercellulare – afferma Stefano Fais, Dirigente di ricerca, Dipartimento di Oncologia e Medicina Molecolare, Istituto Superiore di Sanità. Gli esosomi sono importanti perché mettono in connessione continua i nostri organi l’uno con l’altro, ma non solo, anche gli esseri umani con le piante o gli animali. Sono dei connettori tra i regni della natura. E le informazioni che trasportano possono modificare la cellula con la quale interagiscono” conclude Fais.

Alessandro Maniero, il ricercatore del benessere

Il Dr Alessandro Maniero

Il Dr Alessandro Maniero

Si definisce “ricercatore globale di benessere ed equilibrio personale, psicofisico e alimentare”.

Lui è Alessandro Maniero, che ha conseguito il degree americano in chiropratica e la specializzazione di massoterapista mcb in Italia.
Alessandro Maniero è l’inventore della Terapia inversione metodo Maniero. Si tratta dell’utilizzo della panca antigravitazionale: quella dove ti metti a testa in giù, per portare la colonna vertebrale in completa decompressione. E’ un metodo che tiene conto di gradi e tempi metabolici, che sono adattamenti del corpo a testa in giù.

“Il mio metodo sfrutta, semplicemente, la forza di gravità. E agisce sul corpo per riportarlo in equilibrio” spiega Maniero. E aggiunge: “Io sono stato il mio primo paziente guarito dal mal di schiena. La panca ad inversione la usano in tanti, ma io sono  l’unico ad avere un protocollo particolare, che tiene conto degli adattamenti metabolici del corpo quando si trova a testa in giù”.
Maniero è stato il primo uomo appeso a testa in giù per 50 minuti in rmn: “Non per fare il fenomeno, ma per dimostrare che con il mio metodo le vertebre si distanziano e che le protrusioni rientrano”, dice. Ha anche dimostrato qualcosa che l’osteopatia afferma da sempre, ma la medicina ufficiale smentiva: che le ossa del sacro e del coccige non sono fuse, ma mobili.

Nel 2020 uno studente di Scienze Motorie dell’università di Pavia ha fatto una tesi sul Metodo Maniero, ed ora è un allievo di Alessandro. Ma sono tante le persone che si affidano a lui, a cominciare dalla squadra di basket femminile Sanga, di Milano, salita quest’anno (anche grazie a lui?) in serie A1. E poi volti noti: i cantanti Andrea Bocelli, Blanco, Anna Oxa, Fabio Concato… Oltre a tanti sportivi.

Oltre alla panca antigravitazionale, Maniero divulga l’efficacia del Taopatch, un dispositivo che si applica sulla pelle e che, grazie alla nanotecnologia, aiuta il corpo a riequilibrarsi, e non solo; e della ioniterapia, la terapia che si avvale dello ionizzatore. Ma oltre a questi sistemi tecnologici, Maniero utilizza anche i vecchi rimedi naturali per stare meglio. A cominciare dai succhi di barbabietola (“fluidifica il sangue”) e di sedano: “Se lo prendi al mattino, a stomaco vuoto, è portentoso” assicura.
Utilizza sostanze naturali anche per gli impacchi che tolgono i dolori: ad esempio, quelli di verza. “Perché questo è il segreto della mia visione olistica a 360 gradi, chiave del global energy rebalancing” dice.

 

Fabrizio Rovella, l’uomo del Sahara, inizia una nuova avventura nei Balcani

Fabrizio Rovella, l'uomo del Sahara

Fabrizio Rovella, l’uomo del Sahara, si lancia in una nuova avventura nei Balcani

Il 5 luglio Fabrizio Rovella, noto come “L’uomo del Sahara”, esploratore ed alpinista, è partito per un altro grande progetto estivo, che lo vedrà impegnato per circa 45 giorni.
Prima tappa il Bric Bucie in quel di Prali, per poi proseguire nelle Dolomiti Friulane, Parco del Triglav in Slovenia, parchi di Plitvice e Paklenica in Croazia, parco di Valbona in Albania, il Monte Dajti e dopo aver attraversato l’Adriatico risalendo la nostra cara penisola Parco Nazionale d’Abruzzo

Un immenso grazie agli sponsor:
Hotel delle Alpi Miramonti, Prali TO
L’officina dell’auto, Prato di Correggio RE
Hotel Condor, Riccione
Farmacia Internazionale Dr Bagnasco, Rapallo GE
Camping du Parc, Morgex, AO
Libreria della Montagna, TO
Altay Gallery, MI 
ed ai technical equipments:
Ferrino Outdoor
Grivel
Solbian
Bluetti 
Janus
Aku

Come sempre potrete seguirci sul sito/blog
WWW.SAHARAMONAMOUR.COM
FB Fabrizio Rovella
FB Saharamonamour

Un grazie a Andrea Vinciguerra il mio paziente e preparatissimo fisioterapista, a Simone Bortolotti di Garda Trainer e a Paolo Nicastri grandissimi personal trainer, e a Sandro Paschetto guida alpina per gli allenamenti in alta quota.

 

Mario Furlan, life coach – Il gemello violento e quello pacifico

Uno dei due fratelli gemelli picchia la sua partner. E’ un bruto: la schiaffeggia, la  insulta, la mortifica. L’altro, invece, è un uomo perbene: la tratta con grandissimo amore e rispetto.
Perché si comportano in modi antitetici, pur avendo avuto le stesse esperienze nei primi anni di vita, quelli che ti danno l’imprinting? La risposta è identica per entrambi: Perché sono vissuto per anni vedendo mio padre che prendeva a botte mia madre. Identica è stata l’esperienza, per l’uno e per l’altro. Ma opposto è stato il loro modo di interpretare l’esperienza. Uno ha ripetuto il tragico errore del genitore. L’altro l’ha voluto a tutti i costi evitare.
Non sono gli eventi della vita a determinare il nostro destino. Lo è, invece, il modo in cui interpretiamo gli eventi. E il modo on cui reagiamo. Abbiamo il libero arbitrio. Possiamo scegliere.  Se percorrere la strada che ci è stata mostrata. Oppure sterzare a 180 gradi. E decidere di cambiare direzione.
Questo ci insegna che la colpa delle nostre azioni non è degli altri. Gli altri, a cominciare dai genitori, ci possono sicuramente influenzare. Ma la responsabilità delle nostre azioni è sempre, e comunque, nostra.

Ogni giorno su Facebook  i consigli del life coach e business coach, formatore e motivatore Mario Furlan per la tua motivazione e la tua crescita personale!
Mario Furlan è stato eletto “miglior life coach d’Italia” dall’Associazione Italiana Coach.

Govinda, il ristorante vegetariano degli Hare Krishna a Milano

Il ristorante vegetariano Govinda, nel centro di Milano

Il ristorante vegetariano Govinda, nel centro di Milano

Il ristorante Govinda è tra i più conosciuti del centro di Milano: si trova in via Valpetrosa, una traversa di via Torino, a due passi dal Duomo. Ed è noto per vari motivi: perché è gestito dagli Hare Krishna; perché si mangia vegetariano e vegano; e per la qualità del cibo, e la piacevolezza dell’atmosfera. E’ un angolo rilassante e sereno nel cuore della metropoli, dove si entra in un’altra dimensione, cullati da musica orientale e avvolti in tenui profumi che allentano subito la tensione di una giornata frenetica.

“Per opera di Madhusevita Prabhu, presidente del Movimento in Italia, circa 40 anni fa nasceva il ristorante Govinda a Milano, uno dei tanti della catena mondiale “Govinda’s”” spiega Giulio, un affabile giovane Hare Krishna il cui nome spirituale è Jay Gauranga. E’ uno dei responsabili del Tempio di Bergamo, che sovrintende anche il Centro di Milano. Scendendo le scale del ristorante è possibile accedere a un piccolo Tempio con programmi settimanali il mercoledì, venerdì e sabato; mentre il Tempio in provincia di Bergamo è uno dei più grandi d’Italia.

“In Italia i nostri ristoranti Govinda sono a Milano e a Firenze, mentre in passato ce n’era uno anche a Roma”. A Milano lo chef è Sumuk, eccezionale cuoco di origine indiana; mentre il responsabile di sala, gentilissimo, è Jonathan, un ragazzo romano. “Sono tutti membri del nostro Movimento, e mettono grande amore in quello che fanno: Sumuk nel cucinare e Jonathan nel servire ai tavoli” spiega Jay.

Il Movimento Hare Krishna nasce nel 1966, quando il Maestro Spirituale indiano Bhaktivedanta Swami Prabhupada lascia il suo Paese e sbarca a New York. Ha già 69 anni, ma sente di avere una missione da compiere. In 11 anni, fino alla sua dipartita, fa il giro del mondo ben 12 volte. E coinvolge migliaia di persone, dall’America all’Europa, dall’Asia all’Australia, che diventano suoi fedeli.

Tra le prescrizioni del Movimento Hare Krishna c’è il non mangiare né carne, né pesce, né uova. “Eravamo vegetariani quando lo facevano in pochi e ci consideravano eccentrici – dice Jay. – Oggi molti lo sono, e anche la scienza ha dimostrato che fa bene alla salute del corpo e della mente. Senza considerare l’aspetto etico del vegetarianesimo: non uccidi, non fai soffrire altre creature”.

Il ristorante Govinda, insieme con il Tempio di Bergamo, è anche un punto di riferimento per Food for life, l’iniziativa mondiale che da decenni distribuisce cibo vegetariano ai bisognosi. A Milano gli Hare Krishna svolgono questa attività insieme ai City Angels, e presto vorranno espandere l’iniziativa anche a Bergamo.