Mario Furlan, life coach – Come distruggere ogni forma di crescita personale

E' davvero sempre colpa degli altri, o della sfiga?

E’ davvero sempre colpa degli altri, o della sfiga?

Per molti, la colpa dei loro rovesci è sempre degli altri. O della sfortuna. Loro, per carità, non c’entrano mai.

Così facendo, non si assumono le loro responsabilità. E si sentono vittime. Degli altri, del mondo crudele, della vita…

La persona di successo rifugge totalmente da questo ragionamento. Sa che è lui l’artefice del suo destino.  Certo, avere fortuna serve: chi potrebbe negarlo. Ma finché pensiamo che tutto quanto dipenda dagli altri, o dalla buona o cattiva sorte, rinunciamo a darci da fare. Che serve, infatti, impegnarci, se tanto possiamo farci ben poco?

Questo atteggiamento rinunciatario demotiva, deprime e distrugge ogni forma di crescita personale. Quindi stanne alla larga, e assumiti la responsabilità delle tue azioni, e del loro risultato!

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Mario Furlan è stato eletto “miglior life coach d’Italia” dall’Associazione Italiana Coach.

“L’Era PNRR”: Giordano Guerrieri guida le PMI tra le opportunità finanziarie

“L’Era PNRR”, l’ultimo libro di Giordano Guerrieri, è arrivato in libreria lo scorso 17 ottobre. Edito da Mondadori, si presenta come una guida essenziale per le micro, piccole e medie imprese che cercano di orientarsi nell’attuale scenario economico italiano, caratterizzato dalla convalescenza post-pandemica, dall’aumento dei costi delle materie prime, da un ormai conclamato credit crunch e da una situazione geopolitica che continua a essere complessa.

Quest’opera, nata dalla lunga esperienza di Guerrieri, co-fondatore di Finera e ideatore del Credit Book®, non si propone come un mero esame del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ma come un faro per imprenditori che cercano di navigare in un mare di opportunità finanziarie iniziato nel 2021 e che proseguirà fino al 2027, arricchito da incentivi e agevolazioni che esulano dal PNRR.

L’obiettivo del libro è fornire agli imprenditori le chiavi per interpretare e sfruttare al meglio le opportunità dell’Era PNRR, trasformando le sfide in solide basi per una crescita innovativa e sostenibile”, ha detto l’autore che, nel corso dei capitoli, va oltre la semplice illustrazione di come accedere ai fondi del PNRR. Capitolo dopo capitolo, l’Era PNRR analizza in profondità le politiche di finanziamento, evidenziando i cambiamenti paradigmatici e offrendo una lettura critica dell’ambiente economico moderno. Tra lezioni finanziarie di ispirazione calviniana, consigli e strumenti utili, il libro si configura quindi non solo come un manuale pratico, ma anche come un manifesto per l’innovazione e la crescita imprenditoriale responsabile e sostenibile.

Con questo libro ho voluto sottolineare quanto sia importante essere proattivi, agire attivamente nonostante l’incertezza, guardando al PNRR non solo come a una fonte di finanziamento che durerà fino al 2027, ma anche come chance per un rinnovamento completo e un cambio di mentalità aziendale”, spiega Guerrieri che, con L’Era PNRR propone un percorso operativo per le imprese desiderose di evolversi e diventare competitive, arricchendo il testo con esempi concreti, schede pratiche e strategie basate su studi di casi reali.

Punto di forza del libro è la versatilità: i consigli sono applicabili a diverse realtà imprenditoriali, enfatizzando la necessità di un approccio personalizzato nell’ottenimento di aiuti finanziari. Guerrieri si rivolge quindi a un pubblico ampio, a cui propone un contenuto accessibile anche a chi non ha conoscenze in materia di finanza aziendale.

Oltre a presentare le opportunità finanziarie di quest’epoca che l’autore ha definito Era PNRR, il libro “è anche un invito a ripensare il modo in cui le aziende possono e devono svilupparsi nell’era contemporanea”. Con questa nuova pubblicazione, Giordano Guerrieri, offre uno strumento destinato a diventare riferimento fondamentale per chi aspira a far prosperare la propria impresa in un’epoca fatta di sfide e opportunità finanziarie e non.

Mario Furlan, life coach – Basta che respiri

"Risveglia il campione in te!", best-seller del life coach Mario Furlan

“Risveglia il campione in te!”, best-seller del life coach Mario Furlan

Anche se sei alla fame, e hai disperato bisogno di un lavoro qualsiasi, non darlo a vedere: sembreresti un disperato disposto a tutto. E il datore di lavoro penserebbe che se nessuno ti  ha preso c’è qualcosa in te che non va.
Dimostra invece interesse per quel lavoro specifico, per quella azienda. Vale la stessa regola del corteggiamento: se una donna (o un uomo) percepisce che non sei interessato a lei (o a lui), ma a qualsiasi partner, basta che respiri, il rifiuto è (giustamente) assicurato.  Tutti vogliamo sentirci unici, speciali; e ci piace che altri riconoscano questa nostra unicità.

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Mario Furlan, life coach – Le due F del successo

Mario Furlan, life e business coach

Mario Furlan, life e business coach

Per avere successo, e creare qualcosa di grande, di bello, di concreto ci vogliono le due f. Due parole, cioè, che iniziano con questa lettera dell’alfabeto. Che sono fatti e fede.

Senza fatti, cioè senza darti da fare in modo razionale e ben organizzato, non puoi raggiungere alcun risultato. Sono troppe le persone che hanno idee fantastiche, ma non le fanno seguire da azioni concrete. Con il risultato che i bei progetti rimangono tali.

Accanto ai fatti serve, però, avere fede. Non mi riferisco alle confessioni religiose, ma al credere fermamente che tu ce la possa fare. Se sei il primo a non essere convinto del tuo progetto, come potrai convincere altri della sua bontà? E come potrai tenere duro negli inevitabili momenti di crisi?

Chi si basa solo sui fatti, ma non ha reale fiducia in se stesso e nei suoi obiettivi, resta fermo. Chi ha fiducia ed è motivato, ma perde di vista i fatti, resta deluso. Mentre unendo le due f puoi raggiungere le vette più alte.

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La pratica collaborativa, per risolvere i conflitti senza farsi la guerra in tribunale

L'Avv. Marco Sala

L’Avv. Marco Sala

La Pratica Collaborativa emerge come efficace alternativa ai metodi tradizionali di gestione dei conflitti, allontanandosi dalle aule di tribunale e abbracciando un clima di fiducia e di confronto trasparente. Mettendo in primo piano le esigenze e gli interessi di tutte le persone coinvolte, indipendentemente dalla natura della controversia, la Pratica Collaborativa cerca di trovare soluzioni che privilegiano la soddisfazione di tutte le parti coinvolte e che preservano le relazioni.

La Pratica Collaborativa trascende la logica dei sistemi avversariali e prevede un lavoro di negoziazione in cui tutti gli aspetti del conflitto – legali, economici, emotivi e relazionali – sono affrontati in modo approfondito e condiviso. Questo metodo, inizialmente concepito e prevalentemente utilizzato per risolvere i conflitti familiari, trova ora applicazione anche in altri ambiti, come quello aziendale, commerciale, ereditario, condominiale e contrattuale.

Con un radicale cambio di passo nella gestione dei conflitti, AIADC-Associazione Italiana Professionisti Collaborativi promuove la riflessione e la discussione sull’arte della negoziazione in vari contesti. Con un focus primario sulla “gestione del tavolo”, i professionisti collaborativi esplorano le complessità della gestione consensuale dei conflitti anche in relazione alla riforma Cartabia e alle nuove opportunità per i professionisti negoziatori.

“Al centro della Pratica Collaborativa ci sono le parti “, spiega l’Avv. Marco Sala, Presidente di AIADC. “Il nostro obiettivo è quello di facilitare il raggiungimento di un accordo che soddisfi realmente le esigenze, i bisogni e gli interessi di ogni persona coinvolta. Questo approccio evita prevaricazioni, soluzioni imposte o affrettate”.

A differenza del contenzioso tradizionale, la Pratica Collaborativa promuove un approccio interdisciplinare, in cui i professionisti (avvocati, facilitatori della comunicazione-esperti delle relazioni, esperti finanziari), che siedono con le parti al tavolo collaborativo, possiedono competenze tecniche diverse ma condividono formazione e valori comuni. I principi chiave di questo metodo sono buona fede, trasparenza, rispetto, riservatezza e sostenibilità, e favoriscono la comprensione e la cooperazione reciproca.

“Il successo della Pratica Collaborativa risiede nella sua capacità di far emergere l’aspetto umano dei conflitti e prendersene cura”, ha dichiarato l’Avv. Sala. “Riconoscendo le emozioni e costruendo la fiducia reciproca, il percorso collaborativo consente conversazioni costruttive e facilita accordi sostenibili e che durano nel tempo”.

Poiché l’esigenza di metodi di risoluzione delle controversie alternativi al processo (ADR, Alternative Dispute Resolution) continua a crescere, con il suo approccio empatico e incentrato sulle parti, la Pratica Collaborativa si pone come metodo adatto a risolvere conflitti di ogni tipo. La sua flessibilità  nel prevenire e nel comporre i conflitti e il potenziale di salvaguardia delle relazioni ne fanno una scelta efficace sia per gli individui che per le organizzazioni.

AIADC-Associazione Italiana Professionisti Collaborativi presenta un “Viaggio all’interno della negoziazione, in tre tappe, Firenze, Venezia, Torino, e una destinazione, Milano”: quattro convegni volti ad analizzare le diverse pratiche di negoziazione nella gestione consensuale delle controversie (mediazione familiare, mediazione civile-commerciale, negoziazione assistita, composizione negoziata della crisi di impresa) in relazione alla Pratica Collaborativa.

Di seguito le date degli incontri a venire:

Torino – 24 novembre 2023
Orario: dalle 9.00 alle 18.00
Sede: Fondazione Fulvio Croce

Milano – 1 dicembre 2023
Orario: dalle 9.00 alle 18.00
Sede: Circolo Filologico Milanese

Nel corso di questi appuntamenti, i partecipanti avranno l’opportunità di confrontarsi con esperti, operatori e professionisti di diversi settori per esplorare le complessità della negoziazione in vari contesti di ADR (Alternative Dispute Resolution).

Per ulteriori informazioni: www.praticacollaborativa.it

Per iscrizioni: segreteriaaiadc@gmail.com

Solo 2 manager su 10 utilizzano l’IA: ecco come invertire il trend

Giacinto Fiore e Pasquale Viscanti_fondatori IA Spiegata Semplice

Giacinto Fiore e Pasquale Viscanti, fondatori IA Spiegata Semplice

TECH, SOLO 2 MANAGER SU 10 NEL MONDO UTILIZZANO REGOLARMENTE L’IA GENERATIVA: DAGLI ESPERTI ECCO IL VADEMECUM PER INVERTIRE IL TREND

Il nuovo, all’inizio, sembra quasi pericoloso, ma, una volta analizzato e scoperto nei minimi dettagli, risulta appagante oltre che necessario al fine di abbandonare modelli datati e obsoleti: non esistono parole più chiare e impattanti per definire nel migliore dei modi l’intelligenza artificiale generativa, nuova branca della ben conosciuta tecnologia del momento, utilizzata per la creazione di contenuti come testi o immagini, che, al giorno d’oggi, fa sempre più rima con il termine novità. Infatti, secondo una serie di ricerche condotte sulle principali testate internazionali del settore da Espresso Communication per Intelligenza Artificiale Spiegata Semplice, la cosiddetta “Gen-AIrisulta ancora un territorio quasi del tutto inesplorato, soprattutto, a livello lavorativo e imprenditoriale. Le prime conferme in merito giungono da un recente report stilato da McKinsey, secondo il quale solo 2 manager su 10 nel mondo utilizzato regolarmente l’intelligenza artificiale generativa al fine di accrescere il proprio business e velocizzare i singoli processi operativi. Le motivazioni dietro a questa scelta? Innumerevoli, dalla paura di affidarsi a tecnologie sempre più evolute alla volontà di restare nella cosiddetta comfort zone, fino alla decisione ultima di affidarsi solo ed esclusivamente al proprio capitale umano. Eppure, la Gen-AI, nonostante titubanze e preoccupazioni di vario genere, risulta una grande opportunità in vista dei prossimi anni. A questo proposito, Linkedin fa chiarezza e mette in risalto il fatto che il mercato di riferimento risulta in grande crescita: si prevede un incremento pari a 257 miliardi di dollari entro i prossimi 9 anni, ovvero una cifra di venti volte superiore rispetto agli 11 miliardi raccolti nel 2022. Restando sulla stessa lunghezza d’onda, quali saranno quindi i settori operativi maggiormente toccati da quest’onda anomala targata Gen-AI? Stando a quanto specificato sempre da McKinsey, in primo piano c’è il marketing (14%), seguito dal reparto produzione (13%) dalla customer care (10%). Fuori dal podio, e anche di parecchio, la finanza (4%), le risorse umane (3%) e il settore manifatturiero (2%).

E in Italia come procede? Secondo Ambrosetti il Bel Paese è ritardo ed è necessario accelerare per diffondere l’utilizzo di questa tecnologia perché la Gen-AI è in grado di generare fino a 312 miliardi di euro di valore aggiunto ogni anno (una cifra pari al 18% del PIL italiano). Come? Ad esempio, incrementando la digitalizzazione di oltre 110mila PMI made in Italy. Oppure, investendo in eventi o corsi di formazione ad hoc come la Generative AI Week, un appuntamento, in programma dal 6 al 10 novembre e 100% da remoto, organizzato dai founder di Intelligenza Artificiale Spiegata Semplice per avvicinare manager e imprenditori a questa branca dell’AI, spiegando loro le sue incredibili potenzialità. “La Generative AI è un vero e proprio tesoro dalle infinite potenzialità – affermano Giacinto Fiore e Pasquale Viscanti, founder di Intelligenza Artificiale Spiegata Semplice – L’obiettivo del nostro evento, oltre che fare cultura, è far capire che la Gen-AI non è solo americana, ma anche italiana. Infatti, ci sono già alcune startup e realtà aziendali che si stanno aprendo a questo nuovo mondo. Però, possiamo e dobbiamo fare meglio. A livello organizzato, il nostro evento sarà interamente gratuito e disponibile sulla piattaforma AI Play (aiplay.it/gen-ai). Ogni giornata sarà suddivisa in due momenti, ovvero la mattina in cui gli iscritti potranno ascoltare delle interviste formative rilasciate da grandi esperti del settore, mentre per il pomeriggio sono previste delle demo che spiegheranno come questa tecnologia può realmente aiutare i professionisti ad abbracciare il futuro. Al momento abbiamo già 1500 iscritti all’appuntamento, ma contiamo di superare quota 7mila”.

Fanno seguito alle parole di Fiore e Viscanti ulteriori indicazioni più precise in merito all’intelligenza artificiale generativa, anzi dei veri e propri consigli a supporto di manager e imprenditori italiani per abbandonare il porto sicuro e prendere parte al cambiamento. In primis, l’informazione è l’arma più importante per conoscere una tecnologia che risulta così nuova persino agli occhi dei professionisti del settore. In secondo luogo, il manager o l’imprenditore in questione deve identificare le esigenze della propria azienda per capire se e come applicare la Gen-AI. Ma non è tutto perché può essere interessante arricchire il team operativo con l’inserimento di un AI Expert. Inoltre, risulta fondamentale scegliere il partner o il fornitore adatto agli obiettivi prefissati o eventualmente buttarsi e lanciare un semplice progetto pilota per verificare l’attitudine della propria impresa ad utilizzare tecnologie come l’intelligenza artificiale generativa. E perché non promuovere una vera e propria Gen-AI culture interna? Si potrebbero anche organizzare degli eventi o dei corsi ad hoc per formare il proprio personale e farne degli esperti in carne ed ossa. Dopo aver fatto il primo passo, però, bisogna precisare che ci sono delle leggi, in particolar modo in ottica privacy, da rispettare, e che, man mano che le settimane passano, si dovrebbero monitorare i traguardi tagliati e gli obiettivi raggiunti grazie all’impiego della tecnologia descritta.

Mario Furlan, life coach – Lo screenshot che ti rovina dopo anni

Perdi la pazienza, ti arrabbi, dici qualcosa di troppo e… patatrac! Hai rovinato una relazione. Magari per sempre.
Troppo spesso non serve, poi chiedere scusa: ormai il danno è fatto. Soprattutto se quelle parole le hai scritte, ad esempio in una mail o in una chat. L’altro farà lo screenshot, che conserverà tra le sue foto. E ogni volta che lo rivedrà, tornerà a offendersi con te.
Imparare a non perdere il controllo dei nervi, e della lingua, è fondamentale per avere rapporti sereni. Chi perde la pazienza facilmente, chi urla e sbraita finisce per l’essere considerato insopportabile. Un incontinente verbale. Una persona difficile. E nessuno ama frequentare la gente difficile, visto che la vita è già difficile di suo…

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